Creepytalia

di Hyrim
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"Va tutto bene"

Penso fra me e me.

“E’ tutto nella mia testa.”

…!!

Quel rumore…

L’ho sentito un’altra volta.

E’ un suono di passi che si avvicina.

Verdammt! Cosa sta succedendo!?

Bruder? Sarà lui?

Silenzio.

Verdammt, deve per forza essere la mia immaginazione.

Mi passo una mano sul viso, asciugandomi le gocce di sudore freddo.

Troppo lavoro.

E’ soltanto colpa del troppo lavoro.

Dovevo ascoltare Italia, e prendermi una bella vacanza.

Giuro che domani lo faccio.

Domani mattina telefono e lo faccio.

Rumore della porta che si apre cigolando, spalanco gli occhi e li punto contro di essa.

La vedo fermarsi lentamente a metà, ma nulla entra.

Deve esser stato il vento.

I cani non hanno abbaiato…

Ma le finestre sono chiuse, come può esserci vento!?

Azzardo nuovamente una sbirciata alla sveglia sul comodino.

4:42 AM.

Nel farlo qualcosa si muove, ne percepisco chiaramente il movimento davanti a me nel buio.

Istintivamente porto una mano verso il cassetto del comodino, in cerca della mia fidata pistola.

Apro il cassetto, la cerco a tentoni…

“Eccola!”

Penso con il cuore che si libera da un enorme peso.

La punto verso quell’angolo buio, faccio saltare la sicura e… Nulla.

Ancora una volta sono stato vittima della mia paranoia.

Sospiro, mi passo nuovamente una mano sul viso e ripongo al suo posto la pistola, per poi riaffondare nel cuscino.

Dovrei cercare di riaddormentarmi.

Poi la vedo ancora, un'ombra nell'angolo della mia stanza.

Calma, Ludwig. E’ soltanto la tua immaginazione.

L’ombra si muove, ma non ci faccio caso.

E’ la mente di un buon soldato stanco che gioca brutti scherzi.

Poi la sento di nuovo.

Una risatina.

Una risatina agghiacciante simile a quella dei bambini.

Spalanco gli occhi, due occhietti gialli mi fissano dal buio.

La figura è lì e si muove, la sua risatina mi riecheggia nella testa.

 Si fa sempre più vicina, vedo delle mani che cercano di prendermi.

Voglio urlare, voglio farlo, ma non posso. La mia bocca non si apre.

L'ombra è proprio affianco il mio letto, si fa sempre più vicina.

 Il suo viso è solo a qualche centimetro dal mio.

Mi fissa con quei suoi occhietti di vetro, il viso orribilmente bianco e deforme.

Piango per la paura, la sua faccia offuscata è orribilmente mutilata sotto un velo d'ombra.

La sua bocca si apre, posso distinguere i suoi denti seghettati e pieni di sangue.

Si avventa su di me, conficcandomi le unghie affilate nella carne, la lama che ha al posto della mutilata mano destra che si avvicina sempre di più al mio viso. Gocce di sangue colano sulle mie guance.

Finalmente posso urlare, ma non serve a nulla.

Ormai è lì che si avvicina.

Quella risatina agghiacciante che continua a torturarmi i timpani.

Io urlo… urlo… urlo…

E mi sveglio urlando, fissando il soffitto.

Ho il fiatone, sono esausto.

Stupido incubo, deve esser stato colpa del troppo lavoro, lo sapevo io.

Guardo inespressivo il soffitto, facendo mente locale quando…

Ho sentito qualcosa.

Una risatina.

Come quella dei bambini.

E un rumore di passi che si avvicina.

Do una sbirciata alla sveglia sul comodino.

4:41 AM.

Scheiße.














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