Ormai a Konoha è notte inoltrata e tutte le luci e l
Nota dell'autrice
Questa è la mia prima ff
in assoluto, quindi vorrei scusarmi in anticipo per qualsiasi tipo di errore.
Questo primo capitolo è abbastanza lungo e procede lentamente perchè è una parte
introduttiva. La storia vera e propria comincerà dal promisso capitolo (che
spero di poterlo aggiungere il prima possibile).
Naturalmente sono ben
accetti tutti i commenti e critiche che vi vengono in mente, mi aiuterebbero a
migliorare ^^
Buona lettura, Ciau ciau
e Grazie!!
Ormai a
Konoha è notte inoltrata e tutte le luci e l’allegria del villaggio si sono
spente con il calare del giorno. Per le strade deserte non si vede nessuno,
Naruto è l’unico a trovarsi ancora in piedi a quell’ora, cammina lentamente, non
sembra neanche lui, la sua spensieratezza di sempre e la sua camminata
inconfondibile non ci sono più. Non sa neanche dove sta andando, vorrebbe
soltanto non fermarsi mai allontanarsi da tutti i suoi problemi… Ma sa che non
può, ne è al corrente tuttavia la tentazione di scappare e lasciare tutto e
tutti è forte. Fece un sorriso beffardo, non gli era mai capitato di sentirsi in
quel modo, aveva sempre vissuto in solitudine e senza veri amici che gli
stessero accanto e che lo aiutassero, ed ora che era circondato da persone che
almeno all’apparenza gli volevano bene veramente stava perdendo l’unica cosa che
non lo avevo mai abbandonato: la fiducia in se stesso e la forza di non
arrendersi mai. Si sentiva uno stupido anzi sapeva di esserlo, Sakura aveva
sempre avuto ragione… Sakura… L’aveva delusa e lo sapeva… Non riusciva proprio a
dimenticarsi quel momento, lei non lo degnò neanche di uno sguardo, gli disse
che non doveva preoccuparsi per non aver mantenuto la promessa. Ma al contrario
delle sue parole la sua voce tradiva le sue emozioni, la rabbia e la delusione
che cercava di reprimere in tutti i modi, le facevano tremare la voce. Naruto se
ne accorse subito, in fondo la conosceva molto bene sapeva di poter capire i
suoi sentimenti meglio di chiunque altro, infatti anche lui come Sakura amava
una persona che non lo ricambiava. Lui amava Sakura e lei amava Sasuke, lo
sapeva benissimo che non aveva speranze ma a lui bastava sapere che lei fosse
sempre felice. Ed ora in soli cinque minuti era riuscito a deluderla, cosa che
aveva sempre cercato di evitare, dal giorno in cui fece quella promessa non
pensava ad altro che cercare di mantenerla eppure anche senza un motivo valido
era riuscito ad arrendersi. Odiava quella sensazione e quella situazione, ma ciò
che odiava veramente con tutto il cuore era se stesso, che non aveva le forze di
reagire o almeno cercare di fare qualcosa.
Il giorno in
cui fece quella promessa Naruto se lo ricorda ancora come fosse ieri e come
potrebbe essere altrimenti dato che in quegli ultimi mesi non ha fatto altro che
pensare a quel momento e soprattutto a quello che Sakura gli chiese piangendo:
“Riportami indietro Sasuke, ti prego Naruto…”, egli in quell’attimo e a quelle
parole sorrise e le giurò che anche a costo della vista lo avrebbe fatto. Quanto
gli era costato quel sorriso, davvero tanto, non è un dono di tutti saper
sorridere alla persona che si ama quando essa sta piangendo per un'altro. Sasuke
era il suo rivale, il suo compagno di squadra, il suo amico… Ormai quel Sasuke
che Naruto ricordava non esisteva più, era cambiato, o forse era lui che non lo
aveva mai capito veramente… Eppure aveva sempre creduto che a loro bastasse
guardarsi negli occhi per capirsi… Pensare a lui gli faceva male, sentiva un
forte dolore al petto, una ferita che non poteva essere guarita facilmente, le
fitte al cuore cominciarono da quel giorno. Naruto mandato in missione per
salvare Sasuke dalle grinfie di Orochimaru aveva fallito miseramente, non era
riuscito in nessun modo a convincerlo a tornare a casa, niente riusciva a fargli
cambiare idea, la sua sete di vendetta per il fratello era troppo grande. Il
forte legame di amicizia che univa Sasuke e Naruto sembrava essere stato
spezzato dal primo pugno che colpì la guancia dell’altro. Fu uno scontro
durissimo, i colpi si susseguivano ininterrottamente, fin quando Naruto non
cadde a terra sconfitto.
Quella
sconfitta bruciava ancora viva nel petto di Naruto, a volte pensava che sarebbe
stato meglio se Sasuke lo avesse ucciso invece che risparmiato, era convinto che
lo avesse lasciato in vita soltanto perché provava pena per lui. E fu proprio
dallo scontro con Sasuke che cominciò a cambiare e a perdere la sua sicurezza,
continuava a pensare che tutti gli stessero accanto solo per compassione.
Trascorse quei mesi ad allenarsi e a recitare la parte del vecchio Naruto con le
persone del villaggio, era impeccabile a leggere il suo copione perfetto nessuno
sospettò mai di nulla, soltanto la sera quando era solo poteva calarsi quella
maschera ed essere finalmente se stesso. Ogni notte faceva lunghe passeggiate,
queste lo aiutavano a riflettere, a volte gli pareva quasi piacevole perdersi
nei suoi pensieri… Naruto quella mattina aveva intravisto Sakura da lontano, era
da tanto che non vedeva il suo viso così attentamente. Ogni giorno cercava in
tutti i modi di evitarla, non voleva che sorridesse e che lo salutasse come se
non fosse successo niente. Non voleva che Sakura fingesse con lui, desiderava
soltanto che si mettesse a urlare e che sfogasse tutto quello che sentiva invece
di restare impassibile come faceva. Naruto non capiva perché si sentisse ancora
così in colpa in fondo le aveva detto soltanto la verità, quel giorno aveva
fatto tutto il possibile per non ferirla…
Era un giorno
davvero caldo a Konoha, i bambini giocavano tra l’acqua del fiume e gli adulti
tutti indaffarati dai loro lavori invidiavano i loro figli che si godevano
qualche attimo di freschezza in quella giornata così afosa. Naruto si trovava
nell’ospedale del villaggio, doveva ancora recuperare tutte le forze dalla sua
ultima missione.
“Sasuke come
puoi farci questo…?” pensava Naruto mentre guardava la movimentata Konoha dalla
finestra della sua stanza. Il suo sguardo si posò sul vaso di fiori posto vicino
alla finestra, Sakura era passata ogni giorno a fargli visita sicuramente voleva
avere qualche buona notizia su Sasuke, ma lui non sapeva davvero cosa dirle così
evitava direttamente il discorso facendo sempre finta di dormire. Sapeva
perfettamente di comportarsi da vero codardo ma prima di affrontare l’argomento
con lei doveva prendere una decisione.
All’improvviso dalla porta entrò una donna dall’aspetto apparentemente giovane
con capelli biondi e un’aria severa, era Tsunade il quinto hokage. Richiuse la
porta alle sue spalle e si avvicinò verso il letto dove era coricato Naruto.
“Naruto, ho
sentito dire che ti eri ridotto davvero male ma a quanto pare sei guarito quasi
del tutto.”
La sua
espressione severa si sciolse in un dolce sorriso.
“Si ormai
sono guarito completamente, erano solo due graffi niente di più”
“Bene, meglio
così. Comunque sia come avrai capito non sono venuta qui solo per farti una
visita, vorrei parlarti della missione e di Sasuke. Ormai lui non è più quello
di un tempo, devi lasciarlo perdere non lo devi più cerc…”
“Cosa?! Non
mi arrenderò mai e poi mai, inoltre ho fatto una promessa a Sakura…”
“Naruto non
mi interrompere! E’ proprio per lei che devi smettere di cercarlo, sai quanto
dolore proverebbe nel vederlo così cambiato? Anche se riuscissi a portarlo
indietro con la forza, non riuscirai mai a fargli cambiare idea, lui ha deciso
di scegliere questa strada ed anche se sbagliata tu non puoi fare niente di più
di ciò che hai fatto. Anch’io vorrei tanto che Sasuke torni a casa ma non posso
permettermi di far rischiare la vita ad altri ninja per una persona che ha
scelto con la propria volontà la via da prendere.”
“…”
“Quello che
dovrà fare la scelta sei tu, ma ricordati che se deciderai di andarlo ancora a
cercare non ti appoggerò di nuovo. Pensa bene a cosa è più importante per te e
soprattutto alle persone che feriresti con le tue scelte…”
Dicendo
questo uscì dalla stanza, non poteva permettersi di sprecare altro tempo era
troppo indaffarata tra i vari lavori di hokage, inoltre sapeva che ora la scelta
spettava solo a Naruto e lei non poteva fare nient’altro. Rimasto solo Naruto
pensò alle parole dell’hokage e a quanto purtroppo fossero sagge, in quel
momento la cosa che desiderava più al mondo era ritrovare Sasuke ma non era
detto che la prossima volta non avrebbe fallito come la prima e poi non aveva
intenzione di far soffrire nessuno. Cosa doveva fare? Non voleva arrendersi ma
capì che per quella volta smettere di lottare e percorrere la via più semplice
era la cosa più giusta da fare. Forse in futuro se ne sarebbe pentito ma Tsunade
aveva ragione e convinto della sua scelta cominciò a riflettere su come
affrontare Sakura.
Con un
tempismo perfetto dalla stanza entrò Sakura con un nuovo mazzo di fiori tra le
braccia e mentre si dirigeva verso il vaso posto vicino alla finestra, disse:
“Finalmente
ti trovo sveglio! Come va, Naruto? Sai ormai non ci speravo più di poterti
parlare ti trovavo sempre a dormire!! Comunque prima entrando nell’ospedale ho
incontrato Tsunade-sama, aveva un espressione molto distratta chissà a cosa
pensava!”
“Sakura,
senti…”
“Si, cosa
c’è?”
“Sakura mi
dispiace ma non posso mantenere la promessa… Ho deciso che non andrò più a
cercare Sasuke, scusami…”
Sakura smise
di sistemare i fiori nel vaso, rimasero qualche secondo in silenzio. Lei con lo
sguardo fisso davanti a sé perso fra i vari colori dei petali e lui che non
osava dirle nient’altro, avendo paura di peggiorare la situazione. Sakura si
aspettava di tutto tranne questo da Naruto, non aveva il diritto di arrabbiarsi
ma la tentazione era davvero forte. A quelle parole perse completamente tutta la
speranza che gli era rimasta, sapeva che così non avrebbe più rivisto Sasuke…
“Spero che ti
riprenderai presto Naruto. E non ti preoccupare per la promessa…”
Sakura si
sorprese nel sentire la propria voce, era così diversa eppure aveva cercato di
apparire il più indifferente possibile. Uscì dalla stanza in fretta e furia
senza degnare neanche di uno sguardo Naruto, aveva paura che i suoi occhi lucidi
tradissero le sue emozioni più della voce.
Quanti
ricordi, ogni volta che ripensa a quel momento Naruto viene risucchiato da un
vortice di pensieri senza fine. Infatti perso totalmente nei suoi pensieri non
fa molto caso a dove sta andando, si limita a continuare a camminare. Per questo
si sorprende quando giunge in una radura, non si ricordava che ce ne fosse una
in quella zona.
Dal cuore
della radura proviene un unico suono continuo che si fa sempre più chiaro, è
come se nelle vicinanze ci fosse un fiume. C’è qualcosa di strano in quella
radura, Naruto lo sente e per questo aumenta il ritmo dei passi. Sicuro del
fatto che il rumore provenisse da un fiume rimane molto sorpreso nel vedere che
in realtà si trattava di una cascata. La luce della luna illumina l’acqua in
modo tale da rendere la cascata ancora più bella. Sorpreso dall’atmosfera che
aleggia intorno ad essa, Naruto si accorge solo dopo qualche secondo della
presenza di un'altra persona.
Una ragazza
dai capelli corti, con un viso a forma di cuore e un corpo dalle forme perfette
si muove lentamente sulla superficie piatta dell’acqua. Dai movimenti Naruto
capisce che è un ninja che si sta allenando, vorrebbe sapere chi è ma da lontano
non riesce a distinguere bene i lineamenti del viso.
Per cui con
calma cerca di avvicinarsi a quella figura. Ammaliato da tanta bellezza Naruto
non riesce a staccargli gli occhi di dosso per questo finisce per inciampare in
un sasso lì vicino.
La ragazza
misteriosa, accorta di non essere più sola si gira verso il luogo da dove
proviene il rumore. Naruto e la ragazza si fissano per qualche secondo, poi lei
si allontana velocemente da quel luogo senza dargli il tempo di dire qualcosa.
“Peccato”
pensa Naruto, “Avrei voluto scoprire chi era… Il suo viso mi è molto
familiare…”.
Rialzatosi da
terra, si avvicina allo specchio d’acqua che ora senza quella figura sembra aver
perso parte della magia che emanava prima. Sopra una roccia lì vicino trova dei
vestiti, probabilmente qualcuno se li era scordati. Guardandoli più attentamente
Naruto si ricorda di averli già visti da qualche parte.
“Sono di
Hinata…!” pensa finalmente Naruto. “Ma cosa ci fanno qui? Vabbè domani glie li
riporto e lo chiedo direttamente a lei. Forse mi potrà anche saper dire chi è
quella ragazza!!”
Ritornando a
casa Naruto ripensa a quello che ha appena visto, e alla sensazione di
leggerezza che provava nel guardarla. Sente quasi il bisogno sfrenato di
rivederla al più presto.
Ed nello
stesso momento, in un'altra parte del villaggio una piccola ragazza arrossisce
ripensando anche lei a quello che era successo poco prima…
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