Castiel - quasi seccato da Alastair
Quel maledetto bastardo è incredibilmente forte. Ti sbatte al
muro e ti alza da terra, stringendoti alla gola in una morsa
d'acciaio, con una mano sola. Cerchi di staccare la sua mano da te ma,
nonostante tu stia usando tutta la forza che hai, la sua mano non si
muove da lì. E stringe. Stringe, sempre di più. Non sai
se vuole soffocarti, spaccarti la trachea o romperti l'osso del collo.
Magari tutte e tre. Fatto sta che le tue poche energie, che stanno
scivolando rapidamente via da te per via di quella presa mortale, sono
impegnate nel sorreggerti al suo braccio, per non finire ucciso dal
peso del tuo stesso corpo, a qualche decina di centimetri da terra.
Stiramente delle vertebre cervicali, rottura del dente dell'epistrofeo,
morte istantanea, o quasi. Dipende dalle circostanze.
Continua a invocare in latino la malvagità degli Inferi, per spezzare la tua Grazia, per ucciderti.
Non è piacevole. Stai soffocando. Non hai più aria. I
tuoi occhi si fissano in un punto vago, verso l'alto. Sai che la tua
Luce sta per uscire da te; la senti risalire dalle tue viscere per
uscire dalla tua bocca, dai tuoi occhi.
La tua Luce sta per lasciarti; per quanto tu provi a trattenerla, a un
certo punto cedi, senti il calore puro farsi strada forzando le tue
labbra come un conato. E ti senti leggero leggero; stai per spirare e
il tuo pensiero va a Dean, steso sul pavimento e già malridotto,
preso a cazzotti da Alastair fino allo svenimento: non puoi permetterti
di morire, pensi. Se morirai, chi lo proteggerà? Ti si stringe
il cuore, durante l'ultimo brevissimo barlume di coscienza prima di
scivolare nel torpore, pensando al tuo protetto, a quel che ne
sarà senza di te, senza la tua custodia.
Senza alcun preavviso Alastair molla la presa, gira il capo da un lato.
La sua attenzione è attirata da qualcos'altro e tu scivoli lungo
il muro, cadi a terra senza più forze.
Appena un attimo prima che la tua Grazia erompesse via dal tuo tramite mortale.
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