Le avventure dei quattro re
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Prologo •
Il
cielo era terso, il sole stava morendo all'orizzonte colorando tutto
attorno di ocra e d'arancio.
Elaja.
Terra di colori, di bellezza, di tanto agognata pace; terra di speranza, di gioia e...
d'amore.
Due
giovani camminavano in un prato, le mani unite e un sorriso ad
illumirare i loro volti; i lunghi capelli scuri di lei sporchi di
fango, così come del resto il suo vestito e le sue braccia;
le punte degli stivali di lui altrettanto imbrattate, come i suoi
pantaloni e i polsini della sua camicia.
Eppure
la felicità nei loro occhi era evidente;
a loro non importava di essere così sporchi, sembravano
estranei a qualsiasi problema. A guardarli, sembravano immersi in un
altro mondo...
"Io...
non pensavo arrivaste a tanto, maestà" stava mormorando lui,
guardando la ragazza al suo fianco.
Lei
gli sorrise in risposta: "Allora... adesso hai capito cosa intendevo
dire quel giorno?".
Fermi
al centro della prateria, con il vento che carezzava dolcemente i loro
vestiti, unirono le loro mani e si guardarono entrambi negli occhi:
"Vostra maestà, io...".
"Julia.
Chiamami Julia".
Lui
annuì, imbarazzato: "Julia" riprese quindi "Devo chiedervi
una cosa".
Lei
con un cenno del capo gli fece intendere di proseguire; e con un gran
respiro, il bel giovane si inginocchiò davanti alla
fanciulla e guardandola adorante le chiese: "Julia, volete sposarmi?".
La
ragazza sbatté ripetutamente le palpebre per un paio di
volte: "Prego?" fece, stupita.
Lui,
imbarazzato, abbassò lo sguardo mentre prendeva qualcosa
dalla tasca dei suoi pantaloni: "So che non è molto, ma
questo è l'anello con cui mio padre chiese la mano di mia
madre Selena... io vorrei donarlo a voi come pegno del mio amore".
Julia
scosse la testa, in silenzio; si portò una mano sulle labbra.
"Tutto
ciò che voglio è avervi come mia moglie"
continuava intanto lui "Non chiedo altro, non voglio alcuna
onorificenza, alcuna medaglia... solo il vostro cuore!".
Ma
lei continuava a tacere, guardando ora il sole all'orizzonte, sempre
meno visibile man mano che scendeva oltre le montagne innevate...
"Eragon"
cominciò "Io non so cosa dire... tutto questo è
così inaspettato!" fece, arrossendo.
Lui
si rimise in piedi; "Allora mi state rifiutando, Julia?".
Lei
si voltò di scatto a guardarlo: "Mai!" urlò quasi
"Io non ti rifiuterei mai! Ma è una cosa così
inaspettata... credevo volessi più tempo!".
Eragon
le si avvicinò: "Direi che abbiamo aspettato fin troppo,
Julia".
Si
sorrisero di nuovo: "Mio giovane cavaliere, accetto di buon grado la
tua proposta: sì, voglio essere tua!".
E
accadde.
I
loro sguardi si fermarono in quell'istante; fissavano entusiasti i loro
volti, sentivano i loro cuori battere ad un ritmo frenetico.
Fu
un attimo: le loro labbra si stavano sfiorando e Julia sentiva il
respiro di lui sul suo collo... non poteva resistergli oltre...
Più
di due anni; era passato tanto, troppo tempo da quando Julia aveva
sognato di baciare Eragon. Era diventato un sogno irrealizzabile,
qualcosa a cui rinunciare... ma poi tutto era andato per il meglio.
Il
nemico era stato sconfitto.
Eppure,
quasi due anni prima, Julia non avrebbe mai scommesso su quel bacio.
Se
qualcuno le avesse raccontato che sarebbe diventata Regina Suprema
dell'isola di Elaja, e moglie di Eragon Bromsson, lei avrebbe riso di
cuore, complimentandosi con il suo interlocutore per la fantasia... e,
soprattutto, avrebbe chiesto:
"Cosa
diamine è Elaja?".
Era
passato molto tempo da quello strano giorno... Cerignola, una
tranquilla città italiana, in Puglia. Era da lì
che era iniziato tutto...
Casa sua;
quella era casa sua, non Elaja...
Ma
ormai, c'era poi differenza?
"Cos'è
Elaja?"
"Elaja
è un'isola immensa. L'isola su cui vi trovate voi ora,
ragazzi miei".
"Una
realtà parallela alla nostra! Assurdo"
"Elaja
ha una capitale, sua omonima. Ed è lì che sorge
l'antico castello,
sede del
re
e della sua corte".
"Voglio
visitare il castello"
"Un
tempo Elaja era governata con giustizia e serietà dal buon
re Jorlax, sovrano giusto ma intransigente. La moglie, Bomerie, era la
sua amata regina e gli aveva donato quattro splendidi
figli. Due maschi e due femmine. Dioral e Ralop erano i due fratelli:
sin da piccoli erano stati educati nell'arte della lotta, e del
combattimento. Tenaci, belli e forti. Le due figlie femmine, Meleren e
Deshounì erano diventate due splendide fanciulle, educate
nell'arte del canto, della danza e della poesia. Tutta
l'isola di Elaja viveva in gran pace. Tutti gli abitanti erano
felici.
Ma
un'ombra oscura si stava allargando su di loro.
Abu,
stregone sanguinario, violento e vendicativo, di origini semi sayan aveva sete di potere.
E
un triste giorno giunse ad Elaja; uccise il re, i suoi figli e tutta la
sua corte.
La
capitale venne devastata da cima a fondo.
Migliaia di morti e feriti, urla di dolore dovunque.
Da
quel maledetto giorno, Abu prese dimora fissa nel palazzo reale.
Da
quel giorno, su Elaja, non ha più brillato la luce del
sole".
"Questo stregone
Abu deve essere un tipo pericoloso".
"Erano
passati ormai quasi due secoli da quel giorno, e nonostante i numerosi
tentativi di ribellione nessuno era riuscito a spodestare Abu; e in una
notte oscura e gelida, una ninfa dei boschi fece
una predizione. Sarebbero arrivati, un giorno, quattro giovani cugini
che avrebbero spodestato quell'essere malvagio. E sarebbero diventati i nuovi
regnanti di Elaja, che sarebbe tornata ad un periodo di
prosperità e pace. La profezia si diffuse tra la
popolazione, tutti ne parlavano entusiasti".
"Ma
in tutto questo, cosa c'entriamo noi?"
"Lo
scoprirete molto presto,
amici miei… molto, molto presto!"
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ANGOLO
AUTRICE:
Questa
è una storia un po' particolare.
Nasce
dalle menti di una ragazzina di quindici anni, una bambina di otto, uno
di nove e un altro di dieci; estate 2007.
Quei
pomeriggi estivi in cui i nostri genitori erano fuori e noi in casa
tutti assieme; e ci perdevamo nelle nostre fantasie, raccontando di
quanto sarebbe stato bello poter incontrare tutti i nostri personaggi
preferiti, di libi,
film,
cartoni animati... così
nacque Elaja.
Elaja
è quel posto in cui vi ritrovate quando chiudete gli occhi e
viaggiate con la fantasia. Elaja
è la terra dei sogni. Quel
luogo magico in cui puoi incontrare chiunque tu desidera. Ma
anche lì il male non manca, purtroppo; e i quattro re, prima
di diventare tali, hanno affrontato avventure incredibili.
Siete
pronti a scoprire quali?
Allora
non mi resta che augurarvi buona lettura e... darvi il mio benvenuto ad
Elaja! ;) Oh, un'ultima cosa: vorrei ringraziare di cuore Federica Martina per la stupenda impaginazione e Karla C. Watson per il bellissimo banner! Se volete contattarla per altri banner eccovi qui il suo contatto EFP:
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=560707
Al prossimo capitolo allora! Vostra, Julia
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