I cavalli di fuoco

di BlueSkied
(/viewuser.php?uid=242439)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Epilogo


Due anni dopo


L’uragano Sandy ha colpito principalmente le zone costiere, ma questo non mi ha impedito di preoccuparmi.
Ho telefonato a Sasha, per sentire come vanno le cose alla scuderia, e lui mi ha detto che non hanno avuto danni.
Juno viene a trovarmi, quando ha qualche giorno libero dall’università ed è diventata amica di mia sorella.
Marine mi scrive spesso, raccontandomi delle competizioni che ha vinto e ho saputo che gareggerà alle olimpiadi di Rio de Janeiro.Ci siamo parlate, a lungo, e lei ora ha davvero capito i suoi errori. L'ho perdonata. 
Ogni tanto, qui alla stalla, passa qualcuno più curioso degli altri che mi chiede com’era lavorare per i LaMosse. Di solito rido, e mi stringo nelle spalle: - Il lavoro è lavoro – rispondo a tutti.
È un po’ strano avere una piccola stalla tutta mia, ma è esattamente quel che volevo e Hawkeye è felicissimo. Cavalchiamo per ore, liberi su questi campi che una volta detestavo.
Tornare qui non è stato traumatico come temevo.
Il passato torna raramente a darmi problemi, perché ho un presente quasi perfetto. Quasi.
Controllo la cassetta della posta ogni giorno e la lettera che spero non arrivi mai, non è ancora arrivata.
Sto guardando il notiziario, un po’ in apprensione per gli aggiornamenti sul maltempo, anche se qui siamo abbastanza interni da scampare il peggio, quando il ragazzo che mi aiuta a tenere i cavalli viene a chiamarmi: - Emily, c’è qualcuno al cancello – annuncia, perplesso.
– Davvero?- chiedo, stupita quanto lui – E chi è?-
Fa un gesto vago: - Una signora, sui quaranta. Elegante, bella macchina, e ha con sé un cavallo sauro – spiega.
Scatto in piedi quasi prima di accorgermene: - Non è un cavallo, è una giumenta – lo correggo, automaticamente.
Vado al cancello, trattenendomi dal correre, e lei scende dall’auto.
Non è cambiata, forse è un po’ più magra.
Si avvicina lentamente, e restiamo a guardarci. Ci saranno ore, settimane, magari anni per parlare.
Vado ad aprire il trailer di Iris e la faccio scendere.
Sorrido a Elizabeth: - Sei stanca per una cavalcata?- le chiedo. Lei fa cenno di no.



                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Fine



   


Angolo Autrice:

Un grazie infinito a tutti coloro che hanno letto questa storia, sono davvero contenta che sia piaciuta e sono grata a chi mi ha fatto notare qualche errore. Alla prossima, con una storia che spero sia ancora più bella.

                     




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1359452