Ormai chi frequenta
questa sezione sa che ogni 5 novembre pubblico una one-shot.
Questa è la quarta
che scrivo su V. Come le altre, è ispirata alle scene del
film ed è dal punto
di vista di V in prima persona.
Spero che vi piaccia :)
p.s. la filastrocca
sul 5 novembre l’ho lasciata in inglese perché la
traduzione italiana non rende
altrettanto bene.
<< Non si potrebbe desiderare un palcoscenico
più
adatto >>.
Mancavano pochi secondi a mezzanotte e l’aria era tiepida e
calma. La città era immersa nel silenzio, come in attesa di
qualcosa.
L’Old Bailey era lievemente illuminato dalla luna.
<< Ma non ci sono strumenti qui >>, disse
la
ragazza al mio fianco.
Evey, si chiamava. Ovviamente, non avrebbe potuto chiamarsi
altrimenti.
<< Le tue capacità di osservazione ancora una
volta si
comportano bene >>, risposi. <<
Ma… aspetta >>. Presi in mano
la bacchetta.
<< E’ a Madame Giustizia che dedico questo
concerto,
in onore della vacanza che sembra aver preso da questi luoghi e in
riconoscenza
all’impostore che siede al suo posto >>.
Senza la libertà,
persino la giustizia perde di importanza. Quindi, Madame, la tua
presenza non è
richiesta in questo momento. Forse lo sarà in futuro, quando
la nostra discesa
verso l’inferno avrà rallentato. Ma per
adesso…
<< Dimmi, che giorno è oggi? >>
chiesi, pur
sapendo benissimo quello che avrebbe risposto.
<< Il 4 novembre >>, rispose Evey.
<< Non più ormai >>.
Ammirai ancora una volta la vista della città. Era
mezzanotte esatta. Era ora.
<< Remember, remember the Fifth of November,
the Gunpowder Treason and Plot, I know no reason why Gunpowder Treason
should
ever be forgot >>.
Feci un passo avanti, rivolgendo la bacchetta verso la mia
orchestra immaginaria.
<< Prima, l’Ouverture >>.
I rintocchi della mezzanotte risuonarono nel silenzio.
Iniziai a dirigere la musica, dapprima con dolcezza. Prima
gli archi…
<< Ascolta attentamente… la senti?
>>.
La musica aumentò di volume. Quando cessò di
esistere solo
nella mia mente e anche Evey poté sentirla, fece un passo
avanti, meravigliata.
<< La sento! >>.
I restanti strumenti si unirono alla melodia, che risuonò in
tutto il suo splendore.
<< Ma come è possibile? >>,
chiese Evey,
incredula.
<< Aspetta, arriva il crescendo! >>.
Sollevai le mani verso l’Old Bailey, come segno di addio ad
una vecchia amica a cui una volta ero stato molto devoto.
La musica raggiunse il suo punto più alto, e fu allora che
gli esplosivi si azionarono.
L’Old Bailey saltò in aria con un boato,
disgregandosi in
milioni di piccoli pezzi.
L’esplosione illuminò il cielo, come
un’alba a mezzanotte.
<< E’ bellissimo, non è vero?
>>. Risi
spontaneamente quando i primi fuochi d’artificio comparvero
tra la massa
informe di fumo che si era formata dove prima c’era
l’Old Bailey.
Continuai a dirigere la musica, che era diventata veloce e
carica di energia. La assecondai, roteando in aria la bacchetta, come
per
incoraggiare l’orchestra ad aumentare il ritmo.
Quando seppi che il gran finale era vicino, rallentai
leggermente e la musica mi assecondò. In contemporanea con
le ultime note,
un’enorme V comparve nel cielo, contornata da fuochi
d’artificio più piccoli.
Evey, accanto a me, non si era mossa e non aveva detto
neanche una parola.
La osservai, e per qualche secondo mi sentii come il
direttore d’orchestra che ha dato tutto sé stesso
in concerto e che attende con
ansia un applauso dal pubblico.
Una scintilla nello sguardo di Evey mi lasciò dedurre che
aveva apprezzato lo spettacolo, ma durò solo un istante.
Il silenzio in cui era ricaduta nuovamente la città venne
subito interrotto dal rumore delle sirene della polizia e dei pompieri,
che si
precipitavano in soccorso dei resti dell’Old Bailey.
Era il segnale che per me era giunta l’ora di andare.
Guardai Evey un’ultima volta. Il suo sguardo timoroso era
rivolto al cielo. Guardava in alto come se il mondo stesse per finire.
Il mondo sta per
finire, ma non adesso. Osserva attentamente, perché questo
è solo l’inizio.
E’ l’Ouverture di
mezzanotte, mia cara.
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