He wanted to die.

di MelodramaticFool_
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Vince voleva morire.
La carriera con i Motley gli aveva dato la fama di uno dalla moralità discutibile. Un frontman primadonna affamato di sesso, in grado di scoparsi anche un cuscino, ecco cosa pensavano di lui persino le persone che gli stavano più vicine. Una maschera fatta di durezza e malsanità che, in fondo, lo avevano aiutato ad andare avanti negli anni, a restare forte.
Dopo la morte di Skylar, quella maschera aveva iniziato a creparsi, fino a distruggersi completamente. Vince aveva perso la fede nel mondo, in tutto ciò che è bello e innocente. Qualcosa, dentro di lui, si era spezzato. Perché proprio lei? Una bambina così pura, dolce. Che metteva i vestitini gonfi e colorati, che saltellava per casa, che rideva della sua risata dolce e squillante. Che si comportava come una bambina della sua età. Che amava suo padre, quel suo padre imperfetto e deludente, che gli tirava dolcemente i biondi capelli e i vestiti quando voleva essere seguita. Il ricordo di tutti quei piccoli gesti gli stringeva il cuore in una morsa d'acciaio, lo soffocava come una pressa.
Solo chi ha perso un figlio può capire la sua perdizione, il suo rifiuto di andare avanti. La sua vita era stata stravolta dall'evento.
La vita è crudele, pensava Vince, arrotolato nella coperta della sua Skylar, in quella piccola cameretta dove la polvere si stava annidando ovunque, come a ricordargli la tragedia in cui era precipitato il suo essere. Cercava di attenuare il dolore rifugiandosi negli amorevoli fumi dell'alcool e della droga, ma l'effetto che gli provocavano durava sempre troppo poco. La sofferenza ritornava, sempre più forte. Non sapeva più come uscire da quel circolo vizioso. Morire sembrava l'unica soluzione.
Quello che accadde dopo gli sembrò a lungo un'allucinazione. Vince sentì qualcosa che tirava dolcemente la coperta. Si girò di scatto, ma era solo. Però la porta era aperta, il che gli diede da riflettere, visto che era sicuro di averla richiusa. Sentiva qualcosa di strano nell'aria. Un profumo, il profumo dei capelli di Skylar, del suo balsamo alla camomilla. Nel suo delirio, l'uomo riuscì a dare una sola spiagazione all'accaduto: un fantasma. Il fantasma della sua piccola, innocente bambina, venuto da chissà dove per scuoterlo dal suo doloroso torpore. Quei leggeri strattoni gli ricordarono quelli che Skylar gli faceva sorbire mentre giocavano, sdraiati sul prato dietro casa, le sue manine in quella matassa di capelli cotonati e biondi che campeggiavano sulla sua testa. Un piccolo gesto quotidiano che gli era mancato da morire.
Vince Niel pianse quella notte, come faceva quasi tutti i giorni, oramai. Ma le sue lacrime erano diverse, stavolta. Avevano un nuovo significato. Aveva capito che vivere nel suo dolore non avrebbe aiutato nessuno, men che meno se stesso. Skylar non lo avrebbe mai voluto vedere in quelle condizioni. Doveva andare avanti. Per lei. 
Aveva capito di non essere l'unico in quella situazione, e che che forse poteva aiutare altri a superare quella sofferenza immensa. Il mattino seguente si alzò, carico di una forza nuova, si lavò il volto straziato dagli eccessi e chiamò il suo commercialista. Aveva in mente un bel progetto, e stavolta il ricordo si Skylar lo avrebbe aiutato ad andare avanti, e non il contrario. Un'associazione, che avrebbe aiutato tanti bambini come lei, per dare loro una speranza. Mormorò un "Grazie" e si mise al telefono.




Angolo dell'autrice:
Grazie a tutti per avere letto questa piccolo schifezzuola.
E' la prima fanfiction che scrivo in tutta la mia vita, quindi siate clementi con me! :3
Ringrazio anche una certa
WestboundSign_ che mi ha convinta a pubblicarla, visto che ero più propensa a tenere nascosta sta roba nel mio computer fino alla fine dei miei giorni.
Comunque grazie ancora a tutti, scrivete una recensione, mica vi mangio c:
A presto!

MelodramaticFool_




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