3. Lockheed
Non
è per essere odiosa, ma vi dispiacerebbe scrivermi qualcosa? Per me
è un lavoro abbastanza complesso tradurre e mi piacerebbe sapere
cosa ne pensate.
Grazie
comunque a quelli che hanno letto lo scorso capitolo.
3.
Lockheed
Kitty
sbuffò. “Accidenti Kurt! Tipo, o tu hai una mira veramente
pessima, o questo gioco è truccato!”
Kurt
l'aveva praticamente trascinata alla bancarella del tiro a segno, una
volta che, con Scott e Jean, erano arrivati alla fiera della città.
Durante gli ultimi venti minuti Kurt aveva provato – e miseramente
fallito – a centrare la bottiglia con un anello di plastica,
risoluto a vincere un premio per Kitty.
La
ragazza continuò senza aspettare una risposta. “Lo sai che non mi
devi per forza vincere qualcosa, vero?”
Kurt
si voltò verso di lei, i suoi occhi gialli, ora di un blu scuro,
nascosti dall'induttore di immagini, scintillanti di determinazione.
“Ja,
lo zo, ma zono io che lo foglio .” disse con un tono alquanto
risoluto.
Poiché
Kitty non seppe come replicare, Kurt prese un altro anello e lo
lanciò. Centrò il suo bersaglio riuscendo a far passare l'anello
sul collo della bottiglia.
“Sììì!”
gioì e in poco tempo ebbe tra le mani un piccolo animaletto di
peluche.
“Ti
afefo detto che ti afrei finto un premio,” le disse compiaciuto,
allungandole il regalo.
“Oh
sì, come no!” replicò lei in tono fintamente astioso.
Kitty
guardò l'animale che teneva tra le mani e non riuscì a sopprimere
il sorriso che le spuntò sulle labbra. Era un drago fatto di un
morbido materiale giallo, con delle corna bianche sulla testa e un
paio di ali sulla schiena.
Era
tenero.
È
stato gentile da parte di Kurt, pensò.
“Credo
che lo chiamerò Lockheed”, disse ad alta voce.
“Huh?”
Kurt alzò scettico un sopracciglio.
Kitty
lo guardò. “Perché, non ti piace il nome Lockheed?”
“Io
lo afrei chiamato Drachen.”
“Tipo,
vuol dire drago in tedesco?” chiese Kitty con un piccolo ghigno.
Kurt
ricambiò il sorrisetto. “Come lo hai capito?”
“Beh,
questa sì che è originalità, Elfo Peloso!” rispose
sarcasticamente la ragazza, roteando gli occhi.
“Zono
lieto che tu abbia fitucia in me, Kätzchen.”
“Ma
perché siamo arrivati a parlare di questo?” disse improvvisamente
Kitty, sentendosi a disagio a causa della conversazione degli ultimi
momenti.
“Non
zaprei Keety” rispose lui, scrollando le spalle. “Dimmelo tu.”
Ma
come diavolo fa? Pensò lei, sentendo le sue gote scaldarsi.
Sembra che nulla lo metta in imbarazzo...
“Uhm,
andiamo, tipo, sulla ruota panoramica” propose Kitty di punto in
bianco, afferrando la mano di Kurt con quella che non reggeva il
peluche. “Magari troviamo anche Scott e Jean.”
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