A Saucerful of Pompeii

di MoreUmmagumma
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7 Ottobre 1971


Era la seconda notte di seguito in cui Sofia non riuscì a prendere sonno. Continuava a rigirarsi nel letto, piangendo e tremando;  ‘perché? Perché doveva succedere proprio ciò che non doveva succedere?’
Solo qualche volta riuscì ad entrare nel dormiveglia durante i quali sognava tutto ciò che sarebbe potuto accadere se avesse scelto sia l’una che l’altra cosa. L’indecisione , il dover prendere per forza una scelta la stava distruggendo. Qualsiasi cosa avesse scelto avrebbe ferito qualcuno, compresa una parte di se stessa. Iniziò a elencare mentalmente i pro e i contro di ciascuna delle due scelte, ma non arrivò a una vera e propria conclusione e ciò le rese tutto ancora più difficile. Prima dell’alba si risvegliò bruscamente, ansimando, sudata e prima di alzarsi riuscì a prendere l’ultima e definitiva decisione.

Prima di scendere in cortile, Sofia diede un’occhiata malinconica fuori dalla finestra: erano tutti in piedi e la band si stava preparando per la partenza. Quando scese al piano terra il loro manager stava già pagando il conto delle tre notti passate lì. A minuti sarebbero andati via. Sofia uscì in cortile. David stava mettendò la sua valigia nel portabagagli quando si girò verso di lei. Si guardarono negli occhi per qualche secondo, poi Sofia gli fece cenno di seguirlo nel giardino sul retro.Quando furono soli David le chiese tentennando un po’ “...Allora?”
Sofia tirò un forte sospiro e con lo sguardo rivolto verso il basso rispose con un secco “mi dispiace, non posso...”
Rimasero in silenzio, senza guardarsi. “Sei sicura?” le richiese. Sofia annuì, tenendo lo sguardo abbassato, con gli occhi lucidi a causa delle lacrime. David le sollevò il viso dal mento e vide che le lacrime cominciavano a rigarle il viso. “Ti prego...” singhiozzò lei “non pensare che non sia stata bene con te in questi giorni...sono stati i tre giorni più belli della mia vita e non li dimenticherò mai. Ma io e te conduciamo due vite diverse e questo non lo possiamo cambiare. La mia vita è qui e la tua è in giro per il mondo a portare ovunque la tua musica. Non odiarmi, ti prego...”
“No, che non ti odio” la strinse a sé in un forte abbraccio.
“Non dimenticarmi..” sussurrò lei.
“Non lo farò”
Non appena si sciolsero da quell’abbraccio si diedero un ultimo e fugace bacio. Dopodiché David si allontanò, guardandola tristemente negli occhi, salì in macchina e partì mentre lei, da lontano, con le lacrime agli occhi vide la macchina allontanarsi sempre di più, divenire sfocata per poi scomparire per sempre dalla sua vita.


__________________________________________________________________________________________________________ Bene, bene, bene...siamo arrivati alla fine della storia. Anche se questo non è l’ultimo capitolo (beh in teoria sì, visto che il prossimo sarà l’epilogo). Coooooomunque, mi scuso ancora per il ritardo e per la brevità di questo capitolo. Spero che il prossimo venga più lungo, concludendo così in bellezza questa storia. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa




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