Come un rotolo di pergamena
Ebbene questo è il mio primo esperimento letterario..una grande emozione, la mia prima pubblicazione!!
Un pò pazza ma fondamentalmente buona, Seiryu.
e se vi capita, ditemi cosa ne pensate!
Come un rotolo di pergamena
Sono come un rotolo di pergamena.
Liscio, bianco, perfetto e puro nel mio splendore prima di essere
scritto. Sempre lì a portata di mano per ogni evenienza, vicino
alle tue mani e alla tua piuma.
Poi vengo riempito di parole, spesso inutili e vuote, di concetti
inconsistenti e vani e di ideali senza senso che non portano a nessuno
scopo. Privato della mia purezza, riempito di ciò che tu vuoi,
padre.
E tu mi pieghi in uno stretto rotolo, che mi costringe alla forma che
vuoi tu, alle tue scelte per me, che mi modella secondo quello che tu
hai pensato io debba essere. E io non posso far altro che piegarmi,
farmi piegare, e assumere il ruolo da te deciso, tenendo la testa
bassa, i sentimenti chiusi dentro al cuore, e stringere i denti.
Accettare passivo.
E rinchiuso in un sigillo di ceralacca, vengo legato con doppio filo
alla zampa di un volatile, che mi trasporta in una direzione che non ho
scelto, e mi lascio guidare in balia del vento, cullato dal battito
delle sue ali, alla deriva in una vita di cui altri hanno scelto la
direzione.
Non più padrone di me stesso vengo srotolato dalla mano, un
largo e pallido ragno, degli eventi e con tutte le mie forze cerco
di far valere quell'inchiostro che tu hai posto su di me, cerco di
dargli un significato, di applicarlo come deciso, come voi avete deciso.
Ma non vi riesco, e, come una pergamena il cui messaggio è poco
importante, vengo lasciato su una scrivania, mezzo riarrotolato, fra
cartacce d'ogni tipo, invidiando l'aria importante di altri documenti
che lontani da me fanno mostra della loro superiorità, senza
più neanche lo scopo di eseguire un ordine, solo e abbandonato.
Circondato da tanti altri, lettere vergognose di me e riprovevoli, ma
solo, non capito e non ascoltato mai.
Dopo un tempo che sembra infinito, qualcuno viene e mi afferra, una
presa quasi gentile che mi accartoccia e mi appallottola, una mano
pietosa, che mi infila nel camino tra il libero gioco delle fiamme
rosse e gialle, scintillanti.
E' lì che divengo cenere, e un pò come una fenice,
lì, mentre brucio tutte le parole, mentre torno alla mia purezza
di grigio, come pozione esattamente mescolata tra Bene e Male, Bianco e
Nero, lì, io guadagno la mia rinascita, ed è volando nel
vento, sfiorando le cime degli alti alberi che sono io.
Finalmente libero.
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