Un anno. Aveva aspettato un intero anno quel giorno.
Ed ora era finalmente arrivato.
Il giorno della rivincita. Ora Jaden non poteva sfuggirgli. Lo avrebbe
battuto, dimostrando a tutto il mondo che era lui il miglior duellante
e non quello sciocco ragazzino senza talento.
Era Chazz Princeton il numero uno. E si sarebbe ripreso il titolo che
quello Slyfer gli aveva sottratto.
Oltretutto aveva il deck più potente…il deck di
Sartorius!
Già…quello con cui aveva conquistato quelle
centinaia di medaglie che ora impolveravano sul comodino, con cui aveva
sconfitto i duellanti più forti, i professionisti…
Il suo deck…
Era perfetto…
Eppure…
Eppure le parole di Jaden non lo abbandonavano un istante.
“Gli Ojama ti sono sempre rimasti accanto. Pensa a tutti i
bei momenti trascorsi insieme…erano buffi, ma gli eri
affezionato”
Sciocchezze.
Sciocchezze da duellante alle prime armi.
Un vero duellante non si affezionava a carte deboli e inutili come quei
tre mostriciattoli. Quegli scherzi della natura erano solo un impiccio,
un ostacolo alla sua scalata verso il successo che meritava. Lo avevano
quasi fatto perdere contro quell’incompetente di Bastion!
E allora perché? Perché in fondo sentiva la loro
mancanza?
Gli mancavano quelle vocette insolenti e urtanti che lo chiamavano, che
lo sostenevano anche nelle avversità o nei duelli
più impegnativi. Loro non lo avevano abbandonato.
Ma che cavolo stava dicendo?!
Lui era un eletto, uno dei componenti della Società della
Luce…
Anche se non ricordava esattamente come avesse fatto ad entrarci.
Sì, insomma, ricordava come ci erano entrati gli altri, ma
lui? Di solito erano gli sconfitti ad un duello a vedere la
luce…ma non ricordava di aver sostenuto un duello…
Osservò con sguardo spento un coleottero entrato nella sua
stanza.
Quell’insetto sì che stava bene…se ne
stava lì beato finché qualcuno non decideva di
schiacciarlo.
Perché in quel momento si sentiva soffocare, come se
qualcuno lo stesse schiacciando?!
Quando vide la creatura volare via attraverso lo spiraglio della
finestra, desiderò ardentemente poter fare come lei:
scappare da quel luogo claustrofobico. C’erano momenti in cui
tutto quel bianco gli dava la nausea.
Come alla riunione di quel pomeriggio…
Chiacchiere inutili, sciocchezze che aveva sentito e risentito mille
volte.
E allora perché le ascoltava ancora?!
Grazie alla luce avrebbero controllato il mondo.
Ma cos’era la luce? Cosa voleva ottenere Sartorius con quel
gruppo di duellanti?
Improvvisamente non si sentiva più così
ciecamente ubbidiente…non si sentiva più
così convinto della scelta che aveva fatto.
Perché era stato lui a scegliere di entrare nella
Società della Luce…
Oppure no?!
Perché non riusciva a ricordare?
Perché quella confusione?
Il Chazz di un tempo non esisteva più. Ora aveva il potere
per sconfiggere il suo rivale, aveva la chiave della vittoria. Sarebbe
stato un pazzo a tornare indietro!
E cos’era allora quella parte di lui che desiderava indossare
la vecchia divisa, quella nera dell’Accademia del Nord, che
rivoleva i suoi cari e vecchi mostri, che lo avevano accompagnato in
tutto quel tempo?
Perché le sue domande non trovavano una risposta?
Era sicuro di voler affrontare quel duello?
Forse era l’unica cosa che potesse dargli delle risposte.
FINE
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