solo un bacio
Solo
un bacio
Si rese conto di starla fissando per l'ennesima volta nel momento
esatto in cui lei si voltò: probabilmente si era
sentita osservata.
Distolse in fretta lo sguardo, sperando che non si fosse resa conto che
non le aveva tolto gli occhi di dosso dall'inizio della lezione e fissò
il professore con occhi vuoti, cercando di capire di che materia stesse
parlando. Lasciò perdere un momento dopo, scrollando le
spalle e
lasciando vagabondare gli occhi sull'aula.
Come calamitati, si posarono
di nuovo sui riccioli color rame della ragazza seduta vicino alla
finestra: la luce argentata della mattina d'inverno giocava con i suoi
capelli e li faceva brillare come quelli dei personaggi dei cartoni
animati che lei tanto amava.
Distolse ancora gli
occhi passandosi le mani sulla faccia.
Poteva il
più bollente dei
ragazzi della scuola, quello che deteneva il record del numero maggiore
di cuori di Cheerios infranti, farsi affascinare da una principessa
delle favole? Lei era tutto,
tranne che il suo tipo.
A lui piacevano le
ragazze con le
gambe lunghe come autostrade, le curve al posto giusto e il fisico di
chi poteva sfilare in passerella senza aver bisogno nemmeno di un
consiglio. Adorava le ragazze sexy, soprattutto quelle con l'aria
irraggiungibile... ma gli piacevano anche quelle molto disponibili: non
bisognerebbe mai negare un po' d'amore a chi lo chiede, dopotutto. Trovava
irresistibile la
tempra delle signore sulla quarantina che lo amavano come solo le donne
mature sapevano fare e che lo facevano sentire adulto,
ma adorava
anche le ragazzine che sospiravano quando lui passava vicino a loro e
le degnava semplicemente di uno sguardo.
Gli piacevano le bellezze alla Santana, aggressive e focose, le gattine
leziose e perfette come Quinn e le ragazze potenti come
Lauren.
Non gli era mai
capitato di
ritrovarsi a pensare a bamboline di zucchero dai capelli rossi e dagli
occhi verdi così espressivi che sembrava parlassero da soli.
Si era accorto di lei
il giorno in
cui aveva assistito alla più violenta doccia al mirtillo che
il McKinley avesse mai visto: stava gironzolando per i corridoi
cercando di evitare il preside Figgins quando, voltato l'angolo, aveva
visto l'intera squadra delle Cheerios circondare qualcuno. Pregustando
una scenetta niente male, si era fermato e aveva seguito la scena da
dietro le spalle delle cheerleader.
Quando però
il gruppetto si
era disperso e lui aveva riconosciuto la ragazza in lacrime coperta di
granita blu, si era sentito
fermare il cuore.
Era ferma in mezzo a una dozzina di bicchieri vuoti, nel suo bell'abito
lilla
macchiato e con i capelli fradici attaccati al collo, tremante di
freddo e di delusione mentre singhiozzava col viso nascosto tra le
mani. Istintivamente aveva fatto un passo verso di lei, decidendo di
cedere
all'inspiegabile istinto di abbracciarla, ma in quel momento aveva
sentito le voci di Kurt e Mercedes in fondo al corridoio.
Sapeva cosa avrebbero
pensato, se
l'avessero visto lì: gli avrebbero dato la colpa, o nella
migliore delle ipotesi l'avrebbero accusato di essere rimasto a
guardare. Cosa che, a ben vedere, era quello che aveva fatto.
Si era voltato ed era
sparito dal corridoio nel minor tempo possibile.
Quella fuga lo aveva
fatto sentire
un moccioso e ogni volta che lei entrava nel suo campo visivo sentiva
il disperato bisogno di rimediare.
Avrebbe voluto difenderla davanti a tutti in modo da dimostrare
a lei e a sè stesso che era ancora il Puckzilla di sempre e
non
un ragazzino spaventato.
Ogni volta che lo
incrociava in corridoio lei lo salutava sempre con un
sorriso e con quegli occhi splendenti, ignara della sua codardia e per
niente consapevole di come il suo buongiorno gentile lo facesse sentire
a disagio. Come
faceva ad essere sempre così adorabile, lo sapeva solo lei.
Era da qualche giorno,
però,
che non era solare e luminosa come sempre.
Si era accorto che c'era
qualcosa che non andava già dal lunedì
precedente, quando
alla lezione del Glee si era seduta con quel maschiaccio della sua
migliore amica e non vicino ad Artie. Che si fossero lasciati?
Se Quattroruote le aveva spezzato il cuore non
gliel'avrebbe mai perdonato, al diavolo quella specie di amicizia che
si era creata tra loro.
Non poteva essere
stata lei a
lasciarlo, si vedeva come guardava con occhi tristi i patetici
cuoricini di peluche che si scambiavano i ragazzi in corridoio.
L'aveva
vista distogliere lo sguardo dallo scambio di cioccolatini tra i due
ragazzi seduti accanto a lei nemmeno mezz'ora prima.
Per una ragazza
romantica come lei
non doveva essere facile trascorrere l'intera giornata di San
Valentino tra coppiette
sbaciucchiose e regalini patetici con la sola compagnia del proprio
cuore spezzato. La
campanella interruppe i suoi
pensieri e riportandolo alla realtà.
Si alzò afferrando
lo zaino e uscì dall'aula il più velocemente
possibile.
Quando Kailey chiuse
l'antina dell'armadietto, sussultò nel trovarsi di fronte
Puck.
- E-ehi. - Gli disse
con un sorriso, cercando di mimetizzare la sorpresa.
Puck si
limitò a tenderle una mano aperta con sopra un Bacio.
Kailey lo
guardò sbattendo le ciglia, vagamente confusa: cosa stava
succedendo?
- Prendilo,
è per te. - Disse Puck.
- Per me? Lo hai... lo
hai comprato per me? -
Gli occhi di Kailey
tradirono la sua emozione, scintillando di gioia.
- Beh, non l'ho
esattamente
comprato.
Ma ho pensato che lo avresti gradito. Lo so, non è
niente di che, è solo un Bacio, ma... -
L'abbraccio di Kailey
gli tolse le
parole di bocca. La ragazza gli aveva gettato le braccia al collo e lui
si era ritrovato con il viso affondato tra i suoi capelli color
tramonto, rimanendo sconcertato dal profumo di zucchero che emanavano. Chiuse gli occhi, ricambiando
l'abbraccio, ma un momento dopo Kailey si allontanò.
Aveva le guance rosse
e gli occhi sfuggenti.
- Gr-grazie. - Disse,
accettando il cioccolatino. - Non ho mai ricevuto un regalo
così. -
Il sorriso che si
nascondeva sulle sue labbra le splendeva ancora negli occhi e Puck
sorrise a sua volta.
Kailey si
alzò in punta di
piedi e gli posò un bacio sulla guancia leggero come il
tocco di
una fata, sparendo poi in fondo al corridoio come se fosse stata
spaventata dal suo
stesso gesto.
Il ragazzo rimase
immobile vicino
all'armadietto, stupito di come il suo cuore riuscisse a battere forte:
non
l'aveva mai sentito così nitido, ma forse era
perchè non gli era
mai capitato di sentirlo nella testa, nella gola e nelle orecchie, il
tutto contemporaneamente.
Scosse la testa,
passandosi in
fretta la mano sulla cresta e ammiccando a una Cheerios che passava di
lì per ignorare quell'inspiegabile sensazione.
Lui che conosceva le
donne così bene, poteva davvero sentirsi in quel modo? Era
solo un bacio, no?
Mentre scrivevo
"Afferrare una Stella"
mi sono resa conto di
aver messo più momenti Puck/Kailey
di quanti ne avessi
veramente voluti inserire.
Anche se ho deciso che non avrei
lasciato che Kailey cadesse nell'ovvio
e si innamorasse di Puck, ho pensato che lui poteva provare qualcosa
per lei,
per quanto il coniglietto in questione fosse veramente
molto ingenuo e fantasioso.
Così è
nata questa one-shot,
una specie di missing moment dedicato a tutti i fan di Kailey e Puck,
soprattutto a quelli che si stanno disperando perchè la mia
long-fiction è terminata! (Leggi:
Rea)
Spero vi sia piaciuta e abbia in
qualche modo incontrato la vostra vena romantica!
Grazie per averla letta!
Bacini,
Flora
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