Naufrago

di La Mutaforma
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Servono punti di riferimento. Occhi sicuri. Stelle per la notte.

Il problema è naufragare, su spiagge dubbiose, tra le onde di un mare che non conosciamo. Perché non si conosce la strada, perché non sappiamo dove andiamo, perché siamo grandi, e non guardiamo più le stelle. Come da bambini, sdraiati sulla collina ondeggiante, a contare le luci in cielo finché non si crollava nel sonno.

Capitano, sei solo in questo viaggio, nemmeno un’armonica a farti compagnia.

 

Il punto è che ci fidiamo di stelle bugiarde, di fari spenti, di luci sospese, solo perché non abbiamo una mappa, e non sappiamo dove andare.

Crediamo che la verità sia sempre la stessa; mentre il mondo cambia, la Terra che gira, la giustizia passa di moda, certi valori passano in disuso, lasciandone il posto ad altri. 

 

Siamo naufraghi erranti, e non ci fidiamo degli occhi degli dei nelle stelle. Guardiamo il mare scuro, e stringiamo il timone.

Capitano, sei solo in questo viaggio, il mare non ti parla. Sprofondi tra le onde senza una parola, senza una nota. Senza rumore.

 

Ci fidiamo dei concetti più chiari e radicali, perché sono le linee guida del nostro percorso. E se naufraghiamo, il percorso è sbagliato. La strada è smarrita.

Ma forse non tutto è perduto.

Allora capitano, dovresti cambiare mappa. Lancia dal ponte tutte le idee, e cambia tutto. Sarai in ansia, forse più volte penserai di perderti.

Eppure, l’unico modo per approdare ad una riva che non conosci forse è proprio perderti. Ripercorrendo le stesse onde, ti ritroverai a nuotare tra squali che hai già combattuto.

Ti perderai.

Ma il viaggio stavolta ti porterà un po’ più lontano.

 





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