You take me to a place I never go,
You send me kisses made of gold,
I’ll place a crown upon your curls,
All hail the Queen of the World!
The Jayhawks
~
Ha
una solitudine lo spazio,
solitudine
il mare
e
solitudine la morte- eppure
tutte
queste son folla
in
confronto a quel punto più profondo,
segretezza
polare,
che
è un’ anima al cospetto di se stessa:
infinità
finita.
Emilie Dickinson
Cent’anni di solitudine
Bellatrix.
Bella.
Turpe.
Peccatrice.
Ballerina.
Bella per la
morte.
Mangiamorte.
Puttana.
Solo, sola,
Bellatrix.
Balla, bella e
guizzante, su una pozzanghera. Cattura le gocce d’acqua refrattarie ai suoi
inganni. Cosparge petali di una rosa nera sul terreno, si apre agli uomini.
Bella, balla da
sola.
Canta melodie
senza senso; il silenzio, unico spettatore, la osserva e la assapora con gli
occhi immaginari del suo corpo fatto di vento e sabbia, che si trascina dietro come
ricordo dei tempi andati.
La spoglia,
spudorata puttana della danza, e la vorrebbe fare sua, ma lei è sfuggevole come
la brezza marina che solleva le onde.
Non appartiene
al vento.
Bella balla da
sola.
Qualcuno si
ferma e, assieme al silenzio, matura la voglia malata di prenderla e mangiarla.
Mela dal sapore
cattivo.
Lei non guarda
nessuno, lei continua a ballare.
La sua condanna
a vita.
Il suo
passaporto per l’ inferno.
Angelo sporco
che brucia gemente fra le fiamme.
Condanna
meritata fino all’ ultimo grido infame della sua bocca che rapì troppi uomini.
E ora quegli
uomini si compiacciono di vederla così supplichevole davanti ai loro occhi..
.. dopo
piangeranno la sua scomparsa, la perdita del loro angelo del sesso spudorato
sotto ad un ponte..
.. ma quante
altre come lei ne verrano!
Tutte zingare in
cerca di un muto conforto, in fondo al loro cuore, solo una notte per placare i
loro bollenti spiriti.. per essere riportate a un passo dal loro Dio, che
venerano e bestemmiano, e in seguito morire di dolore e strazio infinito
ripensando che tra loro c’era soltanto un fottutissimo passo…
…
.. com’è tutto
ingiusto..
È tutto sbagliato,
anche il mondo cammina al contrario.
Chissà perché si
cerca una qualche spiegazione per questo.
Soltanto altre
bugie da portare come i fiori sulla propria tomba.
Soltanto altre
domande vuote da porgere in silenzio ad occhi vacui, a quelli dei soliti intimi
che credono di poterla amare per sempre; a quelli che credono davvero di poter
pronunciare il suo nome e rimanere
indenni.
.. puttana..
Soltanto un’
altra per il mondo.
Bellatrix.
Balla..
.. in silenzio..
.. religioso e
profano..
.. così come può
pregare un’infedele e blasfema..
Bella..
.. da morire..
.. per far
morire gli altri..
Bellatrix, bellatricis..
.. guerriera
senz’anima..
.. mietitrice di
vittime di cui ha corroso il cuore..
…turpe donna di
strada…
Ma come
contraddirla?
Come?
Specialmente
quando si inginocchia, assaporando semi di speranza, sotto la pioggia
scrosciante che le ha fatto diventare i vestiti fradici e trasparenti, e lei,
consapevole del suo fascino, si muove sinuosa su un letto cosparso di ciliegie,
il suo peccato preferito..
My Sin
Il mio giochetto
più caro..
.. alla sera,
quando la casa sulle rive del Mississippi aveva le luci spente e taceva senza
sussurri remoti di fantasmi del passato..
Come mi piaceva
divertirmi con lei…
.. su di lei..
solo una piccola bambina, adolescente immatura..
E gridava nelle
mie orecchie il suo disfacimento interiore, sentendo le mie membra schiacciarle
i punti vitali.. gioiva il mio cuore, piangeva la mia anima di colpevole..
Mormorava
parole, una volta affidate alla sua mente perversa..
.. parlavano di
solitudine, ed esprimevano tutto il suo disprezzo verso la società che la
ripudiava perché non condivideva i sui ideali basati sull’ irriverente pudore
adolescenziale e sulla comicità dell’ amore mai fatto.
Chissà perché
lei continuava ad amarli..
.. uno per uno..
tutti i membri di quella civiltà di piccoli angeli malefici che l’ha lapidata e
sputata dopo averla usata, come quei preservativi ‘usa e getta’.
Perché tanto lei
chi è?
Solo una di quelle.
Bamboline di
carne.
Lei cos’è?
Sai, amico, è
come te, anche se si è troppo orgogliosi per ammetterlo.
Come poter dire
alla propria moglie di essersi scopato una sua simile?
E per questo lei
viene dimenticata..
.. cancellata
dalla memoria umana.. mandata in un altro luogo per cercare un conforto
fantasma..
Ma quale
conforto si può trovare all’Inferno?
L’avete mandata
voi in quel fottutissimo inferno, vero?
Eh?!
.. ma a voi cosa
importa?
Lei è solo
Bellatrix..
.. non
un’effigia di bellezza..
.. non una donna
da amare..
.. non una
bambola da *scopare* selvaggiamente..
Solo Bellatrix,
l’unica di quelle che può mandarvi in
Paradiso, facendovi toccare l’apice del piacere, la fonte introvata della
beatitudine, e con un solo gesto catapultarvi al centro dell’Universo, cupo e
buio, senza uscita..
…
È buona la morte,
non è così?
Un tunnel di
eroina, un mondo fantastico da scoprire..
.. scoprirsi
colpevoli..
.. scoprire
l’odore umido e nauseabondo della paura sulla pelle..
.. riscoprirsi a
desiderarla nei momenti di follia, deliri nell’ oscurità della luce..
Pazzi!
Tutti quanti!
Specialmente
quando avete cercato nel suo corpo una luogo sicuro per riposare e sentirsi
protetti.
Pazzi, come
potevate immaginarlo?
.. su un letto
di fragole..
Pazzi di lei.
.. sensuale
bambina vogliosa..
.. statuaria
donna d’oltremare in terra straniera..
.. simulacro di
sesso e amore libidinoso..
…
Grida che si
spezzano nel frutto gelatinoso di un fiore.
Liquido che si
disperde nell’aria, parole di burro fuso sul fuoco.
Bella e stronza.
Eroticamente
folle, sensualmente innamorata.
Perché lei lo
era.
Bellissima,
guardandosi allo specchio, e amava se stessa. Osservava il suo corpo con occhi
profondi come il mare, riproducevano il rumore dell’ acqua.
*Leccava il suo
corpo sudato dopo una notte di acrobazie.
S’immaginava un
regina fra alberi di ciliegio.
Sognava di
amarsi anche materialmente.
Baciava le perle
del suo seno e godeva vedere quei boccioli di rosa intrugidirsi al passaggio
delicato delle sue labbra.
Sentiva l’odore
della sua carne e desiderava mangiarla, strapparsi quel velo di indifferenza
che ricopriva anche il suo viso e presentarsi al mondo non come una delle
puttane.
Non come un
giochetto dell’eros.
Solo
Bellatrix..*
***
Sola Bellatrix.
Solo.
In solitudine
con il demonio.
Sola,
Bellatrix con me, giocando con trucchi
troppo noti.
Solo, con
Bellatrix, cercando di stare al suo gioco di morte e necrofilia.
Prima, zitta.
Poi, vogliosa.
Metteva le mani
addosso ai miei bicipiti scolpiti, solleticandomi la pelle d’avorio con il suo
respiro leggermente ansante; voleva esplorare le lande desolate della mia
intimità, ceduta a troppi uomini e a troppe donne *come lei*.
Oh, no. Forse
non come lei. Nessuno potrebbe essere bastardo e seduttore e dolce al contempo.
Troppe realtà
che si discostano le une dalle altre.
Mi spogliava
sempre più in fretta.
E poi, come se
non fosse passato un solo attimo, come se il respiro le si fosse mozzato in
gola, mi rendeva partecipe della sensazione di sentirsi eroe.
Eroe, nel
proteggerla.
Eroe, firmando
un patto con i suoi occhi maliziosi e le sue labbra rosse.
Eroe.. facile a
dirsi..
Non per lei,
solo un’ utopia.
Perché è
difficile, credersi più grandi e più forti di quel che si è.
Ma quale eroe potrebbe mai proteggere la
guerriera dell’ oltretomba?
Nessun eroe, né
uomo valoroso, nessun sano di mente.
E allora, perché
siamo tutti qui? Perché voi ascoltate questi miei vaneggiamenti in un’aria
intrisa di pianti e strazi, se non siete eroi, né uomini con un minimo di ragione?
Non siamo niente
più di quel che Lui ci ha detto di
essere.
Oh si, questa è
una delle tante forme di utopia che circondano l’esistenza, ma –ahimè- come
negare?
Siamo incatenati
al Fato che deride quello che facciamo.
Dipendiamo dal
silenzio, ed abbiamo troppa paura di farlo diventare irrequieto, tanto da
tramutarsi in rumore.
Siamo nelle mani
di una donna che ci ha rubato l’anima per venderla ai Signori delle Tenebre.
*Puttana!*
Si, signori!
Urlatelo anche
al Mondo intero, tanto è solo questa la realta!
*Usurpatrice!*
Ma come
contraddirla?
.. continuate a
gridare, a scalpitare, mettendola a nudo davanti ad una Corte che già la
conosce, sperando di condannarla alla prigione, privandola dell’ultima goccia
di umanità che serba dentro.
Non riuscite a
capire? Anche loro, infami Giudici
Supremi, sono sotto il suo controllo.
Lo leggo nei loro
occhi incupiti dal desiderio di strappare *davvero* gli abiti lerci dal suo corpo di bambola; lei
li controlla.
Lei ci controlla.
Siamo marionette
infime fra le sue dita, rinchiuse in una casa di cristallo.
Ci ha messo in
fila davanti a lei, coperta di soli veli irreverenti e spregevoli. Ci vuole
assoggettati al suo comando, piume di vetro che s’infrangono sulle lastre del
pavimento.
Ride di noi,
vedete?
.. Come possiamo
difenderci?
*Morte*
Non è la morte
la scelta migliore, lei lo *è*.
Reincarnazione
invitante della sofferenza, il giorno del giudizio per gli uomini.
Non quelli
valorosi, né gli eroi, ricordate?
Per noi, stupidi
stolti!
Forzati ad aver bisogno di lei..
*Abbiamo forse
bisogno di lei?
Sentiamo per
caso la necessità di vederla contorcersi per il desiderio?
Abbiamo
l’urgenza di sentirci senz’anima dentro di lei?
Possiamo avere
l’obbligo di scoparla tutte le sante notti?
.. e guardarla,
indifesa, gemente, urlante di follia maturata negli anni..
Signori non
capite?
Ma non la
sentite piangere?
Condannate lei,
additandola, attribuendole di essere senza un minimo di pudore e ritegno.
Salvate, invece,
voi stessi, ma siete più colpevoli di lei!
Quale analisi,
quale gesto miracoloso può salvarvi da tale cecità..
.. CRUDELI!..
….
Si, siete crudeli!
Guardatela,
avanti!
….
Capite il suo
tormento? Capite il dolore che prova nell’intimità del suo cuore scomparso?
Tanta
sofferenza…
.. ditelo,
coraggio..
Quale sofferenza per una donna senza
compassione?
L’avete detto.. compassione..
Quale sentimento?
Continuate a
guardare da spettatori il sangue che le cola dalle labbra.
.. adesso
aspettate che la colga il primo spasmo di una serie infinita..
Quale condanna utile per una come lei?
Lo spasmo che
l’avvolge..
.. spettacolo
ripugnante e piacevole..
La *soddisfazione*
per delle coscenze in tormento.
Corpi che
cercano risposte per l’appagamento dello spirito.
Uomini che
cercano lei.
..Bella, protetta da un vetro di cristallo
infrangibile, guardata da tutti.
Come una bambola
in esposizione: toccata, desiderata, coccolata..
.. abbandonata
da tutti dopo averne veduto il prezzo..
*Immortalità*
Si compra un
gioco, si prova, si vende tutto per tutto.
Lei è il tutto a
cui bisogna concedersi.
..Bella senza nessuno, infine.
Anch’io sono
dietro ad un vetro.
…
Si cercava una
punizione per i suoi atti pregiudicati, ma gli uomini sono impotenti al suo
cospetto.
Ma solo in
seguito si è capito che anche lei lo è.
*Solitudine*
Sola, dietro ad
un vetro.
Intoccabile, di
porcellana.
Fragile come una
piuma di vetro; si vede cadere.
Patire quello
che fa patire.
Altra condanna
per una intoccabile *come lei*.
..completamente sola in una stanza senza finestre..
.. sola con i
suoi spasmi di solitudine interiore, guardandoci.
Pregandoci di salvarla con un solo sguardo.
Implorandoci di allungare una sola mano e toccarla nella sua lontananza.
.. ed allora,
signori, grandi uomini, veri modelli…
..riprendetevi
la vostra dignità, tornate alle vostre case da eroi, salvatori del mondo, estirpatori della razza più infima di
donne.. andate via…
Lasciatemi
solo..
.. con lei..
Ed allora mi guarda, mi supplica, mi implora
ed io allungo le mie dita per sfiorarla..
.. solo per arrivare a toccare il freddo
muro che ci separa, fatto di differenze abissali, prima fra tutte la solitudine
che la rende trasparente come un velo ai miei occhi..
.. solo perché lei è una puttana, io un
Mangiamorte; lei una donna, io un uomo..
.. solo, come lei.
Soli, dietro ad
un vetro.*
***
Silenzio.
Forse non
assoluto, ma chiaro e conciso, freddo come la lama di un coltello che fende la
tensione.
L’aria resta
immobile, seppure l’agitazione sia palpabile.
Un
chiacchiericcio si leva dal fondo, impertinente, senza rispetto alcuno.
Silenzio, ma chi
ha il potere di richiederlo?
È sfuggevole,
muta il suo aspetto con il passare degli anni, è il mago della mutazione.
Silenzio che può
essere paragonato ad una mandria in fuga.
Vedete? È tutto
un controsenso biblico, tramandato nei secoli, immutato nella tradizione. Tutto
è coperto di finzione, di menzogna. Non c’è niente di vero in quello che
facciamo, nesusna verità consolidata per giustificare le nostre azioni.
Così come il
silenzio non può più presentare motivi per essere tale.
Non è silenzio,
non qui, quando l’odio percorre saettando i corridoi austeri del luogo di
cristallo, quasi non esistesse.
Non qui, non
luogo di giudizio per condannati alla morte del pensiero più profondo che
scuote le membra, quello che sveglia i sensi, una scarica di adrenalina che
provoca eccitamento.
Non qui, quando
le mura sono vibranti.
Non qui, mentre
lei piange, strepita, urla, soffre il
patimento del sangue, e riempie l’aria di triste malinconia. Forse non
tristezza, più rabbia repressa.
O forse è il
semplice dolore che s’insinua sotto la pelle, percorrendo la sua strada
all’interno delle vene, scrosciando senza pietà dall’organo vitale che pulsa la
vita..
.. vita?..
.. non c’è
silenzio per coloro che lo cercano..
…
Non c’è il
silenzio per quei giudici infami che l’hanno condannata alla sofferenza delle
sue azioni, al spasimo innocuo della solitudine..
Perché è questo,
vero?
È questo ciò che
si sente, palpabile come un muro di cemento?
È la solitudine,
sottile branchia della morte, alchimia degli ingannevoli.
È la solitudine
che rinfaccia al silenzio di averla lasciata da sola in una stanza non buia,
non illuminata, vuota e di vetro, incrinabile al solo tocco umano.
È la bella che rinfaccia ai mostri che
l’hanno crocifissa al suo stesso male..
.. e lei non può
far altro che gridare, a volte sussurrare allo spazio che la circonda quanto la
morte le aliti vogliosa sul collo.. e si chiede, che stupida, perché non la
riesca a prendere..
Ed a volte
aspetta, invano, qualcuno che riesca a toccarla anche solo spiritualmente, e
che riesca a sollevarla dalla terra in cui è sprofondata e che la tiene
prigioniera.
Da quanto tempo
aspetti, amore mio..
.. piccolo
bocciolo di rosa che lentamente appasisce per la mancanza di ossigeno..
Ma che agonia
deve patire!
Una lenta morte
che non sembra sopraggiungere, attimo dopo attimo, contando i respiri che le
restano.
Può darsi che
sia egoistico chiamarti amore mio..
.. ma, se
potessi allontanare da me le mie pecche mortali, riuscirei ad amarti? Riuscirei
ad amare uno dei peggiori peccati che Dio ha proibito dal giorno in cui
quell’uomo mortale è stato convocato al suo cospetto per sottoporsi alla sua
tirannia?
Siamo uomini
–si, anche voi miei signori-, incantati dalla bonta delle ciliegie color
amaranto che lasciano in bocca prima il sapore dolce, poi l’amaro della
finitezza.. e ne cerchiamo sempre di più..
Bellatrix..
.. come un fiore
di ciliegio che dona i suoi frutti malvagi ai suoi drogati..
Dipendenti da
lei.
Stronza!
Fottua bambola
di carne e seduzione!
Quanto ci hai
imbrogliato per attirarci nel tuo letto?
Quanto hai finto
di amarci per rubarci l’anima?
Meriti ogni
secondo della tua condanna, la tua prigionia che tu stessa hai cercato!
Ti hanno
costretta a quegli stereotipati cent’anni di solitudine, rinchiusa in una
prigione senza sbarre, senza alcuno sguardo sul mondo…
.. eppure…
Eppure continui
ad esercitare la tua magia su di noi..
.. ed io, come
loro, stupido che continuo a fissarti nella tua cella di trasparenze ed
intersecazioni, cercando di toccarti, sperando
di salvarti, e così salvare anche il mio amor proprio.
Puttana!
Ti stiamo uccidendo
credendo che tu non te ne accorga..
.. ed invece..
Invece siamo noi
che stiamo morendo senza accorgerci di te, bella, che sgattaioli fuori,
silenziosa, ripristinando quel silenzio che tenevi prigioniero con te..
.. sei scappata
via, quasi volata con il vento..
Bella, come sempre.
Ti ho vista
fuggire anche da me.
Da me che
continuava ad osservare quel vuoto sul pavimento, anche quando tu non c’eri.
In realtà, eri
tu che guardavi me e ridevi sommessamente di quella cecità che condannavo agli
altri, ma che aveva infettato anche me..
Perché sei
andata via, lasciandomi nient’altro che il tuo carcere di cristallo?
E non
sussurrarmi, con un sussurro che pare un grido, che è perché sono stato io il
bastardo che, assieme agli altri, ha scelto la tua pena.
Ma non capisci
quale sia la mia frustrazuione?
Tu eri mia, e
non sopportavo di vederti scopare con altri miei fratelli del male..
Tu continuavi ad
essere mia anche nei giorni della prigionia..
.. perché tu non
lo sai, ma io sono stato lì dietro al vetro, vedendoti contorcere per gli
spasmi, volendoti strappare ancora una volta quei vestiti lerci dal corpo
smagrito..
.. perché tu sei
stata lì per così tanto tempo.. ed io avevo giurato di starti accanto finchè
non saresti uscita da quel buco virtuale in cui ti avevamo mandata..
Ma i cento anni
erano passati, lentamente e frettolosamente.. ed io vedevo il mio corpo
mortale, da spirito quale sono, commutarsi in cenere.
Guardavo te che
ritornavi a vivere, prendendo a schiaffi la nostra moralità di eroi.
Noi eroi.. tanto
convinti di infliggerti una punizione, un’estrema condannata a vita.. ma tu sei
immortale, impressa nel ricordo di una civiltà che subisce il corso
dell’evoluzione..
Bellatrix..
.. la guerriera
senza età..
E noi, invece?
Tutti morti.
Morti credendoti
ancora incatenata alle nostre false idee di giustizia…
.. ed eravamo
così convinti che non ci siamo resi conto della realtà..
Di quanto fosse
impossibile punirti, a meno che non volessimo punire anche noi stessi..
.. ed invece..
Speravamo di
averti inflitto una condanna..
.. ma eri tu che
l’avevi data a noi..
Condannati a
desiderarti.
Incatenati,
però.
Obbligati a
guardarti da lassù, mentre tu angosciavi la nuova generazione di uomini con il
tuo corpo..
Siamo noi i
drogati che ti cercano, e non trovano altro che il tuo profumo inebriante i
sensi.
Sono io che ti
cerco dietro la mia vita di vetro scheggiato e non ti trovo.
Ma, alla fine,
sei tu la burattinaia che tira i fili delle mie braccia e continui, imperterita,
a ballare, danzare sulle pozzanghere, a fare l’amore finto con gli altri..
.. mentre io sai
dove sono?
Alla ricerca del
silenzio che possa dare pace alle mie membra, mentre la solitudine
dell’immortalità pervade il mondo etereo in cui sono rinchiuso, immobilizzato
ad una croce di legno.
E tu?
Tu guardi..
.. e ridi.
NdA: solo due
parole per spiegare questa one-shot. Dunque, credo abbiate capito che sono i
pensieri-azioni di Rodolphus Lestrange nei confronti di Bellatrix. Non ho
voluto puntare sul solito, interminabile, monologo interiore, ma più che altro
sulle sensazioni dell’imbroglio. A tutti, nella propria vita, capita di essere
imbrogliati da persone che si ama. Bellatrix è una donnaccia, pronta a tutto
per la libertà, ed è cattiva, nonostante in alcuni punti Rodolphus sia propenso
a difenderla.. questo si denota, penso, specialmente dall’ultima frase. Ride
vedendolo incatenato alla sua solitudine ch’egli pensava di aver inflitto a
lei. Tuttavia è immortale, mentre lui, aspettando la sua uscita, muore da
comune mortale.
Insomma, dico
solamente che le mie storie a volte possono sembrare incomprensibili, o
difficili a capirsi. Non sono le favole della buonanotte, ma sono aperte a
chiunque voglia spendere due minuti per scoprire più in fondo la psicologia di
questi personaggi. Bene, vi chiedo solamente di farmi sapere cosa ne pensate,
se faccio meglio a ritirarmi o se ho qualche remota possibilità^^ Dedico questa
one-shot (come al solito) a Ly e Strekon che penso siano i due migliori
scrittori di ff sulla piazza. E, tra l’altro, sono due delle poche persone che
annovero come amici, sebbene siamo lontani. Vi voglio bene!
Se volete andare
un po’ più giù e schiacciare il tasto ‘Vuoi
inserire una recensione?’ mi fate un favore enorme. ^^ Ah, per tutti coloro
a cui interessa, Tutto è fatidico è in fase di scrittura, non mi sono
dimenticata! Per altre informazioni, questa è la mia casella di posta Pan_z@inwind.it
Grazie a tutti
coloro che sono arrivati fino alla fine.
Pan_z
Cent’anni
di solitudine©Grabriel Garcia Marquez
!!!