Non
so se qualche autore ha già fatto qualcosa di simile, ma
guardando Lost in Google, mi è venuta in mente questa idea
perversa... Il prologo ce lo metto io completamente di testa mia,
dopodiché la storia si svolgerà seguendo i suggerimenti
nei vostri commenti (se ne riceverò abbastanza e la cosa avrà
successo)!
LA
VOSTRA STORIA
Erano
ormai passati diversi anni dalla fine della Guerra Magica, al termine
della quale Lord Voldemort aveva trovato la morte per mano di Harry
Potter e le cose in Inghilterra scorrevano con tranquillità.
La
Restaurazione aveva consentito una ricostruzione rapida ed efficace
delle strutture distrutte durante i combattimenti, compresa la
prestigiosa Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts, e l'aspra
discriminazione di Mezzosangue e Natibabbani sembrava essersi sopita
sotto un clima di positività e cambiamenti.
Naturalmente
molti dei vecchi sostenitori del signore oscuro ancora in
circolazione facevano di necessità virtù e tenevano per
sé pensieri poco consoni ai tempi in corso di svolgimento.
Accadde
un paio d'anni dopo la Battaglia di Hogwarts che un giovane rampollo
di una famiglia del Meltshire fosse consegnato alle forze dell'ordine
magiche, capeggiate da Harry Potter in persona, per tentato omicidio.
Pareva
che un debito di gioco particolarmente pesante, avesse vincolato suo
padre a incastrarlo in un matrimonio combinato con la figlia di un
nobiluomo. Fin qui nulla di particolarmente preoccupante, se non che
l'uomo in questione era a sua volta sposato con una donna Babbana e
ciò faceva della figlia promessa in sposa una Mezzosangue in
piena regola.
Il
giovane ragazzo, Augustus Purple, si era ribellato allo sposalizio,
ritenendo che mai e poi avrebbe sposato una donna Mezzosangue, in
barba a quanti avevano perduto la vita e combattuto allo strenuo
delle forze affiché questo genere di situazioni non si
verificassero.
Messe
a tacere le sue idee retrograde, il matrimonio ci sarebbe stato
eccome! O almeno così ritenevano quanti pensavano di esser
davvero riusciti a reprimere Augustus, il quale, piuttosto, tutto
fece fuorché accettare la repressione impostagli e tentò
di trucidare l'intera famiglia con cui si accingeva a imparentarsi.
Contrastato
e affrontato dal padre, fu poi spedito per direttissima ad Azkaban a
marcire, accompagnato dallo sdegno della sua famiglia per il disonore
che le aveva arrecato.
Questo
episodio alzò un polverone ben fitto al Ministero, fra quanti
gridavano al “ritorno imminente di Voldemort” e chi
invece voleva “Il genocidio di tutti i Purosangue”.
Kingsley
Shacklebolt, Ministro della Magia, si ritrovò così ad
affrontare il primo scandalo della sua carriera politica.
Ci
vollero mesi e mesi per trovare una soluzione al problema, durante i
quali masse di manifestanti si accalcavano sotto le finestre del
Ministero, barricato su sé stesso.
Ulteriori
notevoli problemi e altrettante notevoli forze furono impegnate nel
tentativo di salvaguardare lo Statuto di Segretezza e di nascondere
le folle inferocite all'attenzione dei Babbani.
Finalmente
un giorno le cose parvero prendere la giusta direzione: Gendry
Penrose si presentò all'Ufficio Brevetti Magici, millantando
di aver trovato la soluzione al gravoso problema.
Fu
accolto con non troppa speranza dal Ministro stesso e Il Capo
dell'Ufficio Auror, incaricato di ammanettare eventuali ulteriori
ciarlatani.
Ma
il signor Penrose quel giorno non fu accompagnato alla porta, né
tanto meno si ebbero notizie di un suo immediato trasferimento ad
Azkaban. Anzi!
Un
gran tumulto percosse il Ministero fin nell'Ufficio Misteri e
rapidamente si diffuse la notizia di una “Miracolosa
Soluzione”.
La
storia incredibile di una dimostrazione mirabolante passò di
bocca in bocca fino a giungere alle orecchie dei manifestanti: pareva
che un estimato inventore (del quale nessuno aveva mai sentito
parlare prima) avesse creato un marchingegno con il quale tutti i
Purosangue sarebbero diventati Mezzosangue! Anzi, che tutti i
Purosangue sarebbero diventati Babbani!
Ma
cosa dite? Tutti i Mezzosangue sarebbero diventati Purosangue,
assieme a tutti Babbani!
In
realtà solo qualche giorno dopo fu chiara a tutti la
funzionalità dell'arnese che Gendry Penrose presentò:
un Selezionatore in grado d'indagare nell'animo umano e di scegliere
la migliore soluzione matrimoniale per chiunque ne avesse richiesto
la consulenza.
L'aggeggio
prelevava un campione organico dalla persona che desiderava contrarre
matrimonio e ne indagava tutte le caratteristiche. Una volta
catalogatele tutte, selezionava la controparte che fosse la migliore
fra le partner possibili.
Il
Selezionatore Penrose, una volta consultato, determinava la
stipulazione di un contratto magico che, come tale, non poteva essere
infranto, pena la morte. O forse la perdita del Patrimonio di
famiglia. O peggio ancora la Libertà. Beh, il comunicato del
Ministero non era stato esattamente chiaro rispetto a questa cosa, ma
qualcosa di terribile sarebbe accaduto ai contravventori.
Naturalmente,
onde risolvere i problemi generati da chi ancora insisteva nella
discriminazione, fu stabilito per determinati casi gravati da
Pregiudizio l'obbligo della consulta del Selezionatore.
Tutte
le famiglie di ex-Mangiamorte furono così costrette a vedere i
propri figli assegnati a matrimoni in tutto e per tutto casuali.
In
tutti gli altri casi, chiunque desiderasse poteva fare affidamento al
Selezionatore quando volesse recandosi presso l'Ufficio di Controllo
Demografico e Civile, nato ad hoc.
Fu
così che quella mattina di ottobre in casa Malfoy una donna
dai lunghi capelli biondi si affaccendava nell'allacciare dietro il
collo il vestito che stava indossando. Era un giorno importante
quello!
Non
riusciva a credere che fosse passato appena un anno dalla nascita del
suo Scorpius, che già l'Ufficio di Controllo avesse spedito
per direttissima un gufo al Manor per richiedere l'immediato richiamo
del suo piccolo nucleo famigliare.
Draco
stava raccogliendo i documenti da portare con sé nello studio,
mentre Astoria si apprestava a cambiare il pannolino ad un piccolo
bimbetto biondo che scalciava allegro sul letto sfatto.
“Magari
avrai fortuna, chissà...” gli sussurrò ad un
orecchio, stringendolo brevemente.
Lei
e Draco erano sempre stati terrorizzati all'idea di avere un erede e
di doverlo consegnare a quei fanatici, che disponevano della vita
altrui con presunzione e pregiudizio.
Era
vero, Draco Malfoy era stato un Mangiamorte, ma era solo un ragazzino
e aveva subito la pressione della sua condizione più che mai
sulla pelle. Aveva dovuto convivere con il peso di tenere le sorti
della sua famiglia nelle mani, quando questa era minacciata dal
Signore Oscuro senza alcuna remora.
E
adesso, gli errori di suo padre si ripercuotevano inevitabilmente sul
futuro di suo figlio, del suo Scorpius.
Draco
finì di raccogliere i certificati di nascita in una cartellina
e raggiunse sua moglie, che lo attendeva già col mantello
sulle spalle dinanzi il camino nel salotto.
“Vediamo
di fare questa cosa più in fretta possibile” mormorò,
stringendo la mano di sua moglie fra le dita e spingendola
delicatamente nelle fiamme verdi che scoppiettavano tiepide.
Guardò
intensamente la sua Astoria scandire con decisione “Ministero
della Magia” e sparire l'istante dopo.
Sospirando
brevemente girò su sé stesso, lasciando un silenzio
tombale nella casa che pian piano si colorava dell'arancione
dell'alba.
In
quella piccola stanza del Terzo Piano del Ministero della Magia tutto
era predisposto per bene. Di li a poco i Malfoy sarebbero
sopraggiunti e il Protocollo andava eseguito con esattezza affinchè
il contratto fosse stretto dalle parti senza alcun vizio.
Janis
Couplewin attendeva paziente, mentre distrattamente puliva i vetrini
che avrebbero custodito il campione appartenente a Scorpius Hyperion
Malfoy.
Proprio
mentre lo riponeva sulla fredda superficie del tavolo in ferro, un
lieve bussare le annunciò l'arrivo della famiglia.
“Accomodatevi.”
scandì chiaramente e un secondo dopo una donna con un piccolo
bimbo in braccio, accompagnata da un uomo piuttosto alto e dai lisci
capelli biondi le si avvicinarono.
“Janis,”
strinse brevemente la mano ad entrambi. “Mi occuperò
della vostra pratica”
La
donna bionda lanciò un rapido sguardo in tralice al marito e
balbettò poi rivolta alla ragazza:
“No-non
ci sono proprio alternative?”
La
ragazza occhialuta e dalla stretta treccia nera sollevò un
sopracciglio.
“La
legge è la legge.” la liquidò, prendendole il
bambino dalle braccia.
Il
piccolo emise un suono quasi di disappunto, ma poi si distrasse ad
osservare le spesse lenti della funzionaria del Ministero. Allungò
una manina paffuta a toccarle, ma prima di riuscire nel suo intento
Janis gli strappò un capello rapidamente.
Il
bimbo prese aria, spaventato dall'improvviso dolore, ma prima che
incominciasse a piangere, era già stato riconsegnato alle
braccia calde della madre.
Janis
osservò il liscio capello biondo e pensò che, se anche
avesse voluto, quel bambino non sarebbe potuto sfuggire alla
genetica.
Lo
frappose fra i due vetrini e inserì il tutto nel
Selezionatore, che vibrava lateralmente al tavolo.
Una
spia, prima rossa, si accese di verde brillante e l'aggeggio iniziò
a sbuffare da uno strano tubo apposto alla sua cima.
Draco
non vi aveva fatto caso, preso com'era prima ad osservare gli scambi
fra Astoria e Janis.
Era
un macchinario che assomigliava vagamente ad una locomotiva in
piccolo, aveva perfino le ruote lateralmente che però giravano
a vuoto, senza toccare il pavimento. Un piccolo schermo nella parte
frontale passava una serie di dati che Janis stava consultando
attentamente, con gli occhi ridotti a fessure.
Furono
minuti molto intensi per i Malfoy, Draco si fece vicino ad Astoria e
se l'avvicinò al petto, mentre Scorpius osservava interessato
il fumo che usciva dal Selezionatore.
“Eccoci
qui.” mormorò piano Janis, le mani a premere vari
bottoni.
Astoria
trattenne il respiro, da una fessura posta in basso fuoriuscì
una piccola pergamena.
Parvero
passare migliaia di ore, poi Janis raccolse la pergamena e se la
portò all'altezza degli occhi.
“Oh
merda.” sussurrò.
“Cosa?”
quasi gridò Draco, avvicinandosi al funzionario. Astoria per
lo spavento indietreggiò di un passo.
Janis
non rispose, ma sollevò la bacchetta e il suo Patronus partì
alla vota di chissà quale Ufficio.
“Potrebbe
dirmi gentilmente cosa c'è che non va?” Draco era sul
punto di scoppiare, le mani gli tremavano vagamente.
“Credo
che dovremmo ripetere l'operazione, ma non posso darle la certezza.
Il Selezionatore ha dato un test falsato e dobbiamo verificare in che
modo questo potrebbe interferire col Contratto magico.”
Ad
Astoria salì la nausea, mentre si poggiava con la schiena al
muro della piccola saletta.
Draco
rimase a fissare con astio la giovane ragazza che fingeva di non
sentire il suo sguardo pesante su di sé e si dedicò ad
analizzare il macchinario.
Poco
dopo la porta si aprì e nella sala fece il suo ingresso un
corpulento uomo. O almeno fu quello che pensò Astoria a primo
acchito.
A
ben vedere, l'uomo non aveva neppure un filo di barba, ma aveva corti
capelli color cenere e scuri occhi scintillanti dalla forma
allungata.
“Couplewin,
problemi?”
Fu
una voce di donna a parlare e la cosa destabilizzò
momentaneamente i presenti.
Il
fisico tarchiato, ma possente e muscoloso, i fianchi stretti e le
spalle larghe, il naso tozzo come quello di un pugile, facevano
immaginare tutto, fuorché che il nuovo arrivato fosse una
donna.
Ovviamente
Janis non si scompose, doveva essere ben avvezza alle stranezze della
sua Superiore.
“Signorina
Marple, il Selezionatore ha dato una risposta falsata.”
gracchiò Janis, guardando ovunque fuorché i due Malfoy.
“Come
sarebbe a dire falsata?”
trillò scettica la signorina Marple, facendosi vicina alla sua
sottoposta ed osservando il Selezionatore.
Janis
le porse il pezzetto di pergamena e gli occhi del donnone parvero
illuminarsi di comprensione.
Agitò
un paio di manopole e il Selezionatore trillò, sputando fuori
una nuova pergamena quasi con rilutanza. Una volta appropriatasene
strinse brevemente gli occhi, come se avesse ricevuto una conferma.
“Beh,
credo che il test non si possa ripetere, mi sembra chiaro,”
affermò la donna voltandosi verso Draco e Astoria. “Pare
che abbiate avuto fortuna.”
Draco
seppe che era sul punto di perdere la pazienza quando si sentì
rispondere. “La ringrazio della delucidazione, ma non potrebbe
essere un tantino più chiara? A me questa situazione sembra
tutto, tranne che fortunata!”
La
donna li guardò ancora per qualche secondo prima di
rispondere.
“Abbiamo
avuto due risultati, sembra che vostro figlio avrà
l'opportunità di scegliere dopotutto...”
Draco
non capì se stesse scherzando o fosse seria.
Stava
per rispondere quando sentì la voce di sua moglie.
“Quindi?
Si può sapere quali sarebbero queste possibilità?”
Lo
disse col tono scettico che soltanto Astoria sapeva mettere su quando
era arrabbiata.
La
signorina Marple consegnò allora il foglio a Draco e Astoria
si affacciò per leggere.
Entrambi
rimasero di sasso dinanzi alle lettere splendenti che formavano i
nomi di Lily Luna Potter e Rose Hermione Weasley.
*
Allora,
allora! Finito! Che ve ne pare? Prima di lasciarvi carta bianca,
volevo avvisarvi che qualora la cosa non avesse il riscontro sperato,
continuerò per conto mio la long, per la quale ho già
una mezza ideuzza (diciamo anche una completa, va'!).
Ovviamente
cambierò anche l'ignobile titolo, anzi, se ne avete, suggerite
senza timore!
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