Uno stregone l'ha ucciso.
Lentamente ha consumato il mio amico, come se fosse stato immerso nell'acido: prima è scomparsa la pelle, lasciando spazio a un sorriso fatto di ossa e denti, un ghigno quasi tremendo.
La morte che ride, per essere molto letterale.
Ma si è vendicato da solo, lentamente anche il suo avversario è morto.
Una sfida tra menti che si equiparavano, una sfida di magia e battaglie silenti.
Non avrei mai potuto fare niente per lui, così, mentre il suo corpo si decompone, posso solo gridare.
Sei stato un eroe, amico.
NdA: non è molto chiaro, comunque il solo fatto che Roran lo chiami amico, è un indice di grande onore in quanto il narratore non nutre grande simpatia nei confronti degli esseri dotati di poteri magici.
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