Nuova pagina 5
My
Sweet Revenge
Cap. 2
- Open Door
Non era la prima volta che Trunks veniva
svegliato dalle urla dei suoi genitori.
Era lui lo spettatore (e a volte anche il protagonista) dei litigi di Bulma e
Vegeta, ed anche se era diventata un'abitudine, al bambino facevamo molto male
sentirli gridare. Si mise seduto sul letto, ormai incapace di riaddormentarsi, e
cercò di non ascoltare. Ma era impossibile!
"Insomma, ti è proprio tanto difficile comportarti come una persona normale?""
"Non fingere di non sapere chi io sia! Non ho alcun interesse ad essere
scambiato per un banale terrestre!"
"Vorrei solo che tu trovassi un lavoro, non ti sto chiedendo la luna!"
"Per me sarebbe molto più fattibile la seconda opzione, donna!"
Trunks fissò il soffitto della sua camera, cercando di pensare a qualsiasi altra
cosa che non fosse la sua pazza famiglia. Per un attimo parve che il silenzio
fosse tornato a regnare nella casa, ma ben presto le grida ricominciarono più
forti di prima.
"T'importa solo di diventare sempre più forte. Voi saiyan e la vostra fissa
per il combattimento!"
"Se la cosa ti da così tanto fastidio, perchè diamine hai voluto che restassi su
questo stupido pianeta?"
"Lo sai il perchè! Però speravo che dopo la morte di Goku... Bèh, è invece sei
proprio tale e uguale a lui!!"
"Non osare mai più paragonarmi a Kakaroth, hai capito?"
Di nuovo silenzio. Poi una porta che sbatteva e l'aura di suo padre che si allontanava.
Trunks sospirò e decise di scendere dal letto. Si tolse il pigiama e prese gli
abiti puliti dal cassetto. Quando arrivò in cucina, vide sua madre preparare la
colazione e canticchiare come se niente fosse successo.
"Ciao, mà!" disse lui, sedendosi a tavola.
"Ciao, Trunks. Dormito bene?"
Lui non rispose. Addentò una fetta biscottata con marmellata e pensò che era
aveva dormito benissimo, ma era stato il risveglio a metterlo di cattivo umore.
"Mamma..."
"Cosa c'è, tesoro?" domandò Bulma, senza voltarsi a guardarlo.
"Perchè tu e papà..."
Bulma singhiozzò e finalmente si voltò verso suo figlio. "Mi dispiace che ci hai
sentiti urlare... Non preoccuparti, non è successo niente. E quando torni da
scuola troverai una grandissima torta di mele ad aspettarti". Era la sua
preferita, e lo si capiva bene dal sorriso che prese ad illuminare il suo volto.
"Wow, dici sul serio, mamma? Grazie!" Trunks terminò di bere il suo latte e afferrò lo
zainetto. "Vado, a dopo!" Esclamò poi, correndo via. Da due anni frequentava una
scuola privata per piccoli geni, giacché dotato di un quoziente intellettivo
superiore alla norma, esattamente come sua madre. Bulma lo guardò allontanarsi,
e pensò che quello splendido bambino meritava molto più affetto e attenzioni di
quello stupido di Vegeta.
Un'ombra dai lineamenti esili e femminili aveva
atteso a lungo che Bulma rimanesse sola in casa, ed aveva osservato sia l'uomo
che il bambino uscire di casa, restando nascosta dietro un albero. Infine si
stirò il lungo abito con le mani, e si diresse verso il
portone principale dell'abitazione Brief. Suonò il videocitofono e diede il
tempo a Bulma di andare a rispondere.
"Salve. Desidera?"
"Buongiorno, Bulma cara! Sono io, sono Helene! Non mi riconosci?"
"Mi spiace, non conosco nessuna Helene e la tua faccia non mi dice nulla.
Arrivederci!" disse Bulma, riattaccando.
La donna cercò di trattenersi dal mettersi a strillare, e premette un'altra
volta il pulsante del citofono.
"Che altro c'è?" rispose Bulma, seccata.
"Possibile che proprio non ti ricordi? Eravamo compagne di classe alle medie!"
"Uh, davvero?" fece, senza troppo entusiasmo. Non aveva mai stretto rapporti
particolarmente stretti con i suoi vecchi compagni di scuola, era considerata la
tipica secchiona e veniva snobbata da tutti. In effetti, prima di conoscere
Goku, non aveva mai avuto dei veri amici.
"Ti va di uscire insieme? Mi piacerebbe rievocare con te i vecchi tempi..."
disse Helene, cercando di farle gli occhi dolci, nonostante fosse difficile per
lei che la odiava tanto.
"Aspetta, mi vesto e scendo subito".
Helene esultò mentalmente e tirò fuori dalla borsetta una pistola, stando bene
attenta che nessuno la vedesse. Attese che Bulma scendesse, e quando finalmente
se la ritrovò davanti le puntò l'arma contro.
"Eccoti! Ce ne hai messo di tempo! Non sai da quanti anni aspettavo questo
momento... Il giorno in cui io mi impossesserò della tua vita!"
Bulma indietreggiò, alzando le mani in segno di resa. "Adesso ti riconosco..."
mormorò tremante, stringendo gli occhi. "Tu sei la geniale figlia del dottor
Olson!"
"Hai detto bene... geniale. E'un aggettivo che mi calza perfettamente. Sai,
tutti ti amano, tutti ti ammirano, ma la verità è che io sono migliore di te, o
meglio, lo sarò non appena ti avrò sistemata."
A quelle parole, Bulma avrebbe voluto scappare ma Helene minacciò di premere il
grilletto.
"Vogliamo andare?"
"Vegeta verrà a salvarmi. Tu non sai di cosa è capace mio marito!" ribatté
fieramente Bulma, costretta a seguirla dentro una macchina volante.
"Oh, sarò ben felice di scoprire sulla mia pelle il magnetico potere di quell'uomo.
Ora taci, ci sono un sacco di cose che devo dirti!"
Continua?
Dopo il primo capitolo introduttivo,
ecco che cominciano i guai per Bulma.
Ho scelto il nome Helene perchè Elena è anche la mia nemica storica, ma non
fateci caso... Grazie per i commenti, lieta di avervi "intrigato" e spero di
continuare a farlo con questo nuovo capitolo. Visto come ho aggiornato in
fretta? Baci, vostra Cibbì.
|