Ciao, brava gente e delinquenti! ♥♥♥
Io sono la donna più fluff dell'anno, also known as zeroschiuma, questo è The Zeroborine Project (dove scrivo di quegli scriteriati degli One Direction - che adesso sanno addirittura cantare X'D - insieme a lastscream ♥) e questa, amici miei, è Simbiosi, la cosa più fluff della storia dell'umanità. E no che non sto scherzando. ù_ù
Ho cominciato a scrivere Simbiosi un sacco di tempo fa, truth be told, ed al tempo Marta Kerouac stava anche incoraggiandomi a finirla vite vite facendo delle fanart bellissime (che deve finire assolutamente, prima che mi arrabbi n_n *ghigno nervoso*). ...Poi, come mio noiosissimo solito "XD, ho perso l'entusiasmo e mi sono data ad altre cose (vedi: A new way in e We come in pieces), ma poi è successo che quelle sadiche di precipitiamo ed E22 (;D ;D ;D) hanno deciso di tirare fuori, per la quinta giornata dell'iniziativa Le mille ed una fic per i 1 000 (MILLE!!!!1 T^T) membri di #THEGAYSHAVEGAYEDAGAIN, il seguente prompt: crack!pairing, threesome e moresome. ...Ed io sono litteraly implosa. ;O;
Come sempre, però i miei ringraziamenti ufficiali vanno a Matt 'n' Judi per avermi imboccato il finale della storia "XD ed alla mia futura moglie, Ans, sagacia e Photoshop, per l'icon ispirata a We come in pieces che, apparentemente, è diventata grazie a Ness la storia più letta del web.
Ma i miei ringraziamenti vanno anche ai fedeli di The Zeroborine Project, che spero gradiscano Simbiosi e mi facciano avere le loro impressioni a proposito!
E ciao di nuovo, I guess! ;D (Tutti sappiamo a chi va questa faccina).
Simbiosi, che partecipa all'iniziativa Le mille ed una fic, indetta da #THEGAYSHAVEGAYEDAGAIN per il raggiungimento dei 1 000 membri, non è adatta a lettori che non abbiano compiuto i 15 anni di età perché contiene:
♥ - Tematiche LGBT
♥ - Accenni a relazioni slash (M/M: Louis/Harry)
♥ - Accenni a relazioni slash e moresome (One Direction OT5)
...Ma stiamo comunque parlando della storia più fluff ever, so... Enjoy! ♥
SIMBIOSI
Di zeroschiuma
But I cannot forget
Refuse to regret
So glad I met you
Take my breath away
Make everyday
Worth all of the pain that I have
Gone through
And, mama, I've been cryin'
'Cause things ain't how they used to be
She said: "the battle's almost won
And we're only several miles from the sun".
(Maroon 5, The Sun).
Tutto comincia per caso, ovviamente, come nella buona, antica e consolidata tradizione degli One Direction.
Liam ne avrà ancora per un po' in sala di registrazione e, sul divano, sono solo in quattro.
Niall, dalla sua posizione col sedere contro lo schienale, ha un ottima visuale della stanza: i poster alle pareti, il frigobar socchiuso, Zayn che scrolla
il suo Twitter con la sua solita indolenza e, come da copione, Louis ed Harry abbracciati, nel pieno di una sessione di baci, risatine e sguardi complici
che dura già da una mezz'ora buona.
Niall, annoiato a morte, ha esaminato attentamente il poster di Jim Morrison dietro di lui ("io non capisco l'arte, amico, non la capisco"), ha
bevuto una Pepsi ("ma tutti astemi a questa SYCO? Dove sono le birre?"), chieso a Paul o a chi per lui di andare a prendere almeno dieci
muffin ("al cacao con scaglie di cioccolato fondente, Pauly, mi raccomando: niente cremacce digustose!"), cercato in tutti modi di attirare
l'attenzione di Zayn ("amico, questo ciuffo diventa più ridicolo di giorno in giorno, pare ti abbiano pisciato in testa!") e, solo alla fine, dopo un
lunghissimo dibattito interiore, ha spostato la sua attenzione sulla coppia.
Niall ha visto Harry e Louis baciarsi un numero impronunciabile di volte. Era lì quando hanno cominciato a farlo, a detta tutta; non al loro primo bacio,
ovviamente, ma di sicuro in quella fase, a The X-Factor, quando Louis sembrava una tartarughina lesbica ed Harry il figlio alieno di Einstein.
Niall ricorda il modo in cui Liam sorrise prima a lui e poi a Zayn, perché avevano sempre tacitamente sospettato che tutti quegli abbracci molesti e gli
sguardi e gli SMS ad una cuccetta di distanza sarebbero infine sfociati in qualcosa del genere. E ricorda anche di non aver mai provato imbarazzo, in
circostanze come quella: certo, Louis ed Harry potevano a volte esagerare - fianchi che si scontrano, mani sotto la cintura, qualche gemito da film
porno americano, una volta un "fottimi" che Zayn giura di aver sognato per le successive tre settimane - ma faceva parte di loro, del loro
essere loro stessi, gli One Direction, uno strano crogiolo di personalità, passati, codipendenza e battute sconce.
Questa volta, ad ogni modo, a Niall sembra che i loro baci siano in qualche modo diversi. Per una volta, per cominciare, non ci sono mani dappertutto,
respiri affannati, promesse sottovoce ed erezioni. In secondo luogo, sorridono. E quelli, in tutta onestà, non sono sorrisi che Niall ha visto
spesso ultimamente. Louis è calmo, non c'è traccia della sua recente ansia, né della sua iperattività quasi dolorosa; Harry ha i capelli sciolti, gli occhi
lucidi, le fossette a spuntare di tanto in tanto sulle sue guance lievemente arrossate, quando la sua bocca si curva in un sorriso.
Si baciano lentamente, con le dita intrecciate tra i capelli o ad accarezzare piano i colli, e per Niall è come essere ad appena qualche miglia dal sole:
troppo vicino alla luce, col rischio di sciogliersi, ma attonito, completamente accecato, calmo.
Non se ne accorge neanche, quando "credo di non esser mai stato baciato così" balbetta.
E deve essere arrossito come suo solito, perché Zayn solleva finalmente lo sguardo dal suo iPhone e ridacchia, ma è Louis a "non hai mai baciato
qualcuno con la lingua, amico mio?" prenderlo in giro, continuando ad accarezzare i ricci di Harry, con la sua bocca contro il collo, a posare baci
leggeri.
Ma Niall non ride, perché non riesce a smettere di pensare a quei baci. "Certo che ho limonato" fa, soltanto, sperando di riuscire a spiegarsi: "non ho
mai ricevuto un bacio che volesse dire ti amo".
Niall crede fermamente che la vita sia un'ingarbugliata serie di coincidenze, casi, corrispondenze: per questo non se la sente di prendersela con
nessuno, quando Paul entra nel loro salottino accanto alla sala di registrazione e chiama Harry e Louis, aggiungendo un veloce "i tuoi muffin saranno
qui a momenti", che Niall neanche prende atto di aver sentito.
È come se quei baci gli avessero acceso qualcosa nella testa, qualcosa di inestinguibile quanto il sole.
Niall ci pensa per un po', quando resta solo con Zayn. Rimugina, pondera, valuta. Poi, a decisione finalmente presa, scivola contro i cuscini del divano,
si sistema accanto a Zayn e, probabilmente arrossendo in modo ridicolo, lo pungola col gomito.
Zayn solleva lo sguardo dal proprio iPhone, gli rivolge un sorriso assonnato dei suoi e "ciao" dice, dal nulla, come se si fossero appena incontrati.
Niall allora gli sorride, con gli occhi socchiusi e l'apparecchio bene in vista e, cercando di apparire il più casuale possibile, "Zayn" gli domanda, con una
vena di nervosismo evidente nel tono di voce, "tu mi ami?".
Zayn Malik, è di dominio pubblico, non è una persona loquace: la teoria di Louis è che si fissi un tetto massimo di parole da dire al giorno e che si
fustighi come certi martiri della storia del Cristianesimo, quando supera il limite autoimpostosi. Niall, quindi, non si sorprende, quando "non
nell'accezione romantica dell'espressione" annuisce, reticente, "ma sì".
Niall, allora, si sfila il berretto con visiera, si siede più composto sul divano e, nonostante gli vengano in mente mille altre domande da porgli
("quanto?", "allo stesso modo in cui ami gli altri?, "che differenza c'è tra l'accezione romantica dell'espressione e quella che
useresti per definire ciò che provi per me?"), "allora baciami" si risolve a dire, soltanto, perché è ciò a cui sta pensando da quando Harry e Louis,
mani dentro le mani come quando sono loro cinque soli, hanno messo piede fuori.
Zayn sorride soltanto: la punta della lingua tra gli incisivi, le ciglia a sbattere sui suoi occhi di cioccolato fondente, il cellulare ancora tra le mani. Poi
si avvicina un po', arriccia il naso e "sei pazzo?" gli chiede, più divertito che altro, soffiandogli piano sul viso immediatamente dopo.
Niall, allora, socchiude gli occhi, ride, ma dev'essere arrossito ancora. Abbassa lo sguardo, fingendo di esaminare le proprie unghie mangiucchiate con
vago interesse, e "tu non parli molto" accenna, "speravo che riuscissi a farmi capire quanto mi ami baciandomi". E, quando solleva lo sguardo, la
riconosce: la luce che ha Zayn negli occhi è identica a quella che illuminava i visi di Harry e Louis.
Niall non sa cos'è, non precisamente: sa di affetto, ma con un retrogusto di tenerezza e rispetto e morbosità, con un pizzico di possesso. Poi Zayn si
avvicina ancora, ma questa volta non per spaventarlo, soffiandogli in faccia. "Come hai visto fare a quei due" sentenzia, a mezza voce.
E Niall può solo annuire, con uno strano calore a riscaldargli le guance, prima di "pensi di poterlo fare?" chiedere a Zayn, sperando con tutto se stesso
di non suonare strano o inopportuno.
Zayn, come Niall ha sempre saputo, preferisce i fatti ai giri di parole. Per questo risponde alla sua domanda semplicemente agendo: preme le proprie
labbra contro la bocca chiusa di Niall, facendolo sussultare per la sorpresa, per poi accarezzare il suo labbro inferiore con la lingua, come per chiedere
"permesso?".
Niall non aveva mai baciato un ragazzo, prima. Certo, ad un certo punto si è chiesto come sarebbe stato, anche alla luce di quanto sembrava piacere
a Louis ed Harry, ma non aveva mai pensato potesse piacere a lui: per questo, probabilmente, si sorprende di sé, quando si rilassa con la
lingua di Zayn ad accarezzare la propria con movimenti circolari, languidissimi, dolci. Non c'è niente di sessuale in quel bacio, nessun
sottinteso, nessun secondo fine: quando posa entrambe le mani sulle guance di Zayn, tutto ciò che gli sembra sia dentro quel bacio è un'infinita,
indescrivibile, commovente tenerezza.
Quando Zayn smette di baciarlo, con le labbra gonfie e lucide e quella luce adesso fortissima, calda e benevola, sul viso, Niall ha gli occhi bagnati, è
sull'orlo delle lacrime e sa cosa fare. Ed allora, quando "ancora?" gli chiede Zayn, sottovoce, Niall dice solo di sì.
Non sa per quanto vanno avanti, non se lo chiede neanche. Sa solo che Zayn lo sta abbracciando, che si stanno baciando e che è come inondato,
completamente dissolto, annullato dentro tutto quello. Vorrebbe riuscire a spiegare ciò che sente dentro il petto, ma teme che la lingua inglese non
possegga una parola per quello. Stanno bruciando Niall e Zayn, troppo vicini al sole, e Niall non desidera altro che continuare a bruciare.
E, più di tutto, vuole che anche gli altri brucino con loro.
Poi la porta si apre e Louis, sollevando le sopracciglia, con uno spartito in una mano e le chiavi della sua Porsche nell'altra, "guardate un po'
cos'abbiamo qui" esclama, ironico, prima di fischiare in apprezzamento.
Zayn, per tutta risposta e sorprendendo Niall, che credeva si sarebbe ritratto, quasi mortificato, fa scivolare le dita tra i capelli di Niall e, con un
sorriso rivolto a Louis, "che vuoi, Tommo?" gli chiede, sollevado il mento a mo' di sfida, "non stavate sbrigando un attimo l'annosa questione del
disco?". E Niall sorride, sia per le punte delle sue dita tra i suoi capelli che perché quella, probabilmente, è una delle frasi più lunghe che Niall abbia
mai sentito pronunciare a Zayn.
"Non badate a me" ridacchia immediatamente Louis, prendendo posto sulla poltrona lì accanto, mentre Harry e Liam fanno la loro comparsa dentro la
stanza, "continuate pure".
È Liam, a quel punto, a prendere la parola. Guarda, con perplessità palpabile, prima Niall, poi le mani di Zayn tra i suoi capelli, poi i loro corpi
vicinissimi ed infine, con l'espressione più comicamente interrogativa che Niall abbia mai visto sul volto di qualcuno, Louis. Solo allora, con le
sopracciglia corrucciate ed il naso arricciato, "continuare cosa?" abbozza, sospirando, come preparandosi già psicologicamente al peggio.
E Louis, ovviamente, in circostanze come quella, ha già sfoderato il più odioso dei suoi ghigni, mentre "i nostri amici, qui" spiega, "stavano limonando
durissimo, quando sono arrivato".
Il "cosa?" di Liam viene completamente coperto dalla risata di Harry, forte e lunga, piena come un latrato.
Ed è allora che Niall, che solitamente preferisce lasciare che siano gli altri a prendere le redini di faccende come quella, se non altro per una mera
questione di pigrizia, decide sia il caso di dare un minimo di spiegazione ai suoi migliori amici. Per questo prende fiato, accavalla le gambe, si
schiarisce la voce e "ci stavamo baciando" spiega, notando con un certo divertito piacere il modo in cui le bocche di Liam, Harry e Louis si allargano
fino a formare delle piccole "o" perfette, "perché sono stato io a chiederglielo".
Harry ride e "Gay Direction" scherza, coprendosi il viso con le mani, strozzando un'altra risata, "io l'ho sempre detto".
Ma Niall lo ignora di proposito e, imbarazzato ma determinato, "noi cinque" dice, con un tono solenne che non credeva neanche fosse nel suo
repertorio, "ci amiamo". Poi guarda Zayn, gli allaccia un baccio intorno alle spalle e "magari non nell'accezione romantica del termine" lo cita,
sorridendogli, con l'acciaio dell'apparecchio esposto, "ma ci amiamo". Poi solleva una spalla, guarda ciascuno di loro per un istante e "per questo
dovremmo baciarci" conclude. Ed alle sue orecchie suona come la cosa più sensata che abbia mai avuto l'onore di dire.
Dai loro sguardi, ad ogni modo, si direbbe che Liam, Louis ed Harry non siano esattamente dello stesso avviso.
E Zayn deve esser giunto alla sua stessa conclusione, perché gli si avvicina e, contro la conchiglia del suo orecchio, "ci penso io" sussurra. Poi punta
un dito contro Louis, come per accusarlo, e "tu" urla, con una durezza giocosa, "posso baciare il tuo ragazzo?".
E Niall non ha idea di quale sia, esattamente, il piano di Zayn, ma si fida di lui.
"Questa cosa ha preso proprio una brutta piega" fa Liam, massaggiandosi le tempie. Niall non è d'accordo.
Louis, semplicemente, incrocia le gambe sulla poltrona, ripone spartito e chiavi dell'automobile sul tavolino da caffé lì nei pressi e "cos'è questo?" li
interroga, mimetizzando un'espressione sinceramente perplessa con un sorriso nervoso, "un gioco?".
"Già" è la risposta immediata di Zayn, laconica.
Allora Harry scrolla la propria frangia, se la sistema con un gesto contro la fronte e "ricapitoliamo" abbozza, gesticolando: "noi ci amiamo e per
questo" - una risatina, sopracciglia che si sollevano, mani che disegnano strani motivi nell'aria intorno - "io dovrei molto teoricamente baciare
Zayn".
Ma Niall scuote la testa, si inginocchia sul divano e "no, Harry" chiarisce, sperando di essere tornato ad un colorito dignitoso: "noi ci amiamo e per
questo ci baceremo tra di noi". Poi sospira, annuisce, socchiude gli occhi e "tutti e cinque" specifica.
E Louis ride, a quel punto, perché è così che sdrammatizza: l'ha sempre fatto. "Perché" chiede, scuotendo la testa, come profondamente incredulo,
"non riesco a vedere alcun sottotesto sessuale in tutto questo?".
Così Niall, finalmente, può rilassarsi: per una volta le chiacchiere infinite di Louis hanno portato tutti al nocciolo della questione. Torna seduto,
quindi, e sorride. "Perché non c'è" conferma, finalmente: "è proprio questo il punto". Harry sta ridendo, ma come quando è imbarazzato, in silenzio,
scuotendo la testa; Liam si appoggia contro il tavolo, afferra una bottiglia d'acqua e beve, ma sta sorridendo; Louis, addirittura, resta zitto, incrocia
le braccia intorno al busto, attende. Allora Niall guarda Zayn per un istante, gli sorride e "ci state?" offre loro, perché l'ha vista: hanno quella luce
negli occhi.
E così Louis scrolla le spalle, lancia un'occhiata complice a Niall e "ok, love" fa segno ad Harry, plateale, "bacia Zayn come per dirgli ti
amo".
E Niall, da quell'ultima frase in poi, non riesce a togliersi dalla testa l'immagine di loro cinque, mani dentro le mani a formare una catena, dentro il
sole.
Zayn non sembra nervoso, ma Harry sì. Louis pensa di rompere la tensione, urlando un "mani a posto!" giocoso, ma non fa altro che costringere Harry
a far schioccare le ossa delle proprie mani ripetutamente, quasi come per impedire a se stesso di andare in panico.
Sono entrambi in piedi, al centro della stanza, quando Harry si avvicina a Zayn e, prima di chinarsi per raggiungere la sua altezza, "la parte
esibizionista di me sta festeggiando come a Natale" dice, abbassando il tono di voce ad ogni sillaba, "ma quella che sta con Louis è un po' titubante".
E poi a Niall sembra che Harry si strappi un cerotto, che affretti il momento per non correre il rischio di tirarsi indietro, quando afferra saldamente le
spalle di Zayn tra le mani e, senza sprecare un attimo di più, lo bacia.
E, per loro due, non è come tra Niall e Zayn e neanche lontanamente come tra Harry e Louis: all'inizio il bacio che si scambiano è scomposto, a
disagio, fuori tempo, fatto di lingue veloci ed esposte, denti e saliva. Poi, dal nulla, Zayn interrompe il loro bacio e, senza dire una parola, guarda
Harry negli occhi - ed è come se avesse premuto un interruttore: tutto d'un tratto, quasi inspiegabilmente, i loro occhi sono completamente pieni di
lacrime, luminosi e perfetti ed il modo in cui si baciano subito dopo non ha niente a che vedere col loro bacio precedente.
Ci sono risate, morsi giocosi, le mani di Zayn intrecciate l'una all'altra sulla nuca di Harry; ci sono passi all'indietro, spazio sul divano, un sorriso a
labbra giunte che per poco non toglie a tutti il respiro. E poi, in quel silenzio fatto di schiocchi come rintocchi di orologi rotti, c'è un "wow" proveniente
dalla poltrona di Louis ed i suoi occhi attoniti, fissi, adoranti.
Ed eccola lì di nuovo, nella gabbia toracica di Niall, quella sensazione: se riuscisse a darle un nome, allevierebbe quel piacere quasi doloroso,
incontenibile? Se riuscisse a spiegare a parole ciò che sente, potrebbe veramente chiamarlo amore?
Ovviamente, quando il bacio di Zayn ed Harry si scioglie, la luce è ancora lì: nel sorriso di Harry e negli occhi di Zayn. Ed è sempre lì, quando Harry
torna composto, occhi negli occhi di Louis, ed "adesso?" chiede, come aspettando direttive.
E Niall gliele dà, nonostante la sua voce tremi. "Chi vuoi baciare adesso?" gli chiede, sollevando le spalle ed offrendogli un sorriso che spera s'intoni
almeno vagamente col suo rossore.
Ed Harry scuote la testa, guarda in basso per un attimo e "Louis?" chiede, con una nota scherzosa nel tono di voce.
"Non credo che sia nei patti, baby" abbozza Louis, senza neanche cercare conferma in Niall, come fosse ormai completamente dentro il gioco,
rapito quasi quanto lui. "Ma potrai baciarmi dopo" gli promette, subito dopo, in qualche modo felice.
Ed è questo, probabilmente, che dà il coraggio ad Harry di alzare le spalle, puntare il mento ed "allora Liam" sentenziare, convinto, a mo' di
sfida.
"Chi?" sbotta Liam, sputando un sorso d'acqua sul pavimento, paonazzo, improvvisamente dieci anni più vecchio, "io?". E Niall ancora non si spiega
tutto quello, non ha la più pallida idea circa da dove provenga e dove porterà, ma di una cosa è certo: non li ha mai amati così tanto.
"Forse" annuncia Liam, mettendo su la più seria delle sue espressioni di default, "avete dimenticato che sto con Danielle, nonostante i media dicano il
contrario". Poi tossicchia per finta, si sistema la camicia a quadri sulla pancia e "non so se ce l'avete presente" fa, balbettando solo un po', rosso
probabilmente dalle caviglie alle orecchie, "fa la ballerina, ha i capelli ricci, non vorrà mai più sposarmi ed avere Michael con me".
Louis, dalla sua poltrona, "Michael Louis" lo corregge, seriamente offeso.
Harry, allora, ignorando completamente sia Louis che le risate soffocate di Zayn, si sporge appena appena nella sua direzione e "senti, Liam" gli dice,
ricominciando a gesticolare, "Niall non si è sbagliato, quando ha detto che non c'è niente di sessuale in tutto questo". Poi sbatte le ciglia sugli occhi e
Niall riconosce immediatamente, dal modo in cui sorride, il misto di affetto e voglia di spaccargli il muso che tutti provano almeno una volta all'ora, in
presenza di Liam Payne. "Anche io ne sono sorpreso" aggiunge poi, ridendo, con un'espressione volutamente incredula a deformargli il sorriso.
"E" precisa Louis, annuendo, "se la tua paura è che al mio bambino venga duro baciandoti, puoi stare tranquillo per due motivi". Poi scioglie le gambe
che teneva incrociate, si sistema meglio sulla poltrona ed "uno" elenca, "perché tu non sei il suo tipo, senza offesa". E tutti stanno ridendo, persino
Liam, quando "e due" continua Louis, "perché siamo venuti dieci minuti fa nel bagno della sala di registrazione".
E qui, letteralmente, le risate esplodono dentro le bocche di tutti loro. Niall, persino, piegato a metà contro il bracciolo del divano e reso quasi
completamente sordo dalle proprie risate, per poco non si perde la frase successiva di Liam, che suona pressappoco come un biascicato "lasciate
almeno che mi lavi i denti" e costringe tutti di nuovo a ridere fino a soffocare, ad avere dolori alle mascelle ed agli addominali, a picchiare pavimenti
ed altre superfici orizzontali coi pugni stretti.
Quando Liam torna, con il suo spazzolino luminoso in una mano ed il dentifricio nell'altra, stanno ancora ridendo. "Idioti" ringhia, ma sembra furioso
solo per un attimo: l'istante successivo sta sorridendo, sta battendo le mani e, a due passi da Harry e dal divano, "allora" sta dicendo, "Harry".
Harry, ovviamente, ride, coi capelli spettinati e le mani a tenersi la pancia quasi a fatica, ma si fa coraggio, si ricompone, tossicchia nel proprio pugno
stretto ed "allora, Liam" gli fa eco, riuscendo a stento a trattenere un sorriso.
Niall ha sempre sospettato che, tra tutti loro, Liam Payne fosse il più intelligente, il più sensibile, il più brillante; la vita gli ha dato torto, in più di
un'occasione, facendo apparire Liam come il primo dei fessi e di un'ingenuità quasi patetica, ma per il resto del tempo Liam è, senza possibilità
d'apppello, una delle persone migliori che Niall abbia mai conosciuto. Ed a Niall mette i brividi, quando Liam avvicina il naso a quello di Harry,
chinandosi per raggiungerlo fino alla sua posizione contro il divano, e "a volte vorrei dirvelo, ma poi mi sembra stupido e troppo melenso" sussurra, ad
una distanza quasi invisibile dalle labbra tumide di Harry, "ma io vi amo davvero, ragazzi". Il bacio che segue quelle parole è ad occhio e croce la cosa
più bella che Niall abbia mai visto: le labbra di Harry che si aprono, la lingua di Liam che si concede e le sue mani immediatamente tra i ricci di Harry,
lì davanti a lui, con Harry ad aggrapparsi alla sua nuca per raggiungerlo.
È così, deve essere così, non può essere altrimenti: il loro amore, nel corso degli anni, è diventato qualcosa che non è possibile esprimere. Anche
Liam, intelligente com'è, ci ha provato, a mettere in fila le parole, ma non ce l'ha fatta: ha dovuto baciare Harry perché quel "ti amo" avesse
senso. È come se il loro affetto fosse troppo grande per essere contenuto da semplici parole. Ed il loro bacio, come promesso, non è preludio a nulla:
è solo il più dolce dei baci ad occhi chiusi, a ciglia piegate e per qualche istante Niall è sicuro, dalla sua posizione accanto a lui, di poter sentire
distintamente il battito del cuore di Harry, accelerato, così sincero.
Quando si separano, per Niall è quasi doloroso: è caldo, a così poca distanza da tutta quella luce, quando si sorridono, occhi negli occhi, e "grazie"
ridacchia Harry.
Poi distoglie lo sguardo, perché ha diciott'anni ed ancora s'imbarazza, ed è Liam a dire, col sole negli occhi, "posso baciare Louis?". E Niall non lo sa,
quando ha cominciato a dettare in prima persona il ritmo del gioco, ma annuisce, accordando il permesso.
Così Louis, dalla sua poltrona, ride fragorosamente e tende le braccia a Liam, proprio come farebbe un bambino.
Louis è, per definizione, energia.
Se gli One Direction fossero pianeti del Sistema Solare, Louis Tomlinson sarebbe indubbiamente quello più vicino al Sole: caldo, bollente,
incontrollabile, quasi violento. Non aspetta neanche che Liam gli si avvicini: lo raggiunge e, con un piccolo salto, gli balza in braccio, avvolgendogli le
braccia intorno al collo e le gambe sui fianchi. E poi, dopo aver riso viso contro il suo viso, lo bacia.
E Liam sta faticando per tenerlo su, sta ridendo dentro la sua bocca, ma riesce a staccarsi dal bacio e ad "Harry!" esclamare, quasi vittorioso, "non sta
parlando!". Harry ride così forte che probabilmente lo sentiranno anche oltre le pareti insonorizzate delle sale prove. Ed allora Liam rincara la dose,
mentre Niall combatte per non morire dalle risate alla tenera età di diciannove anni, dicendo qualcosa come "neanche una battuta! Neanche una
parola!".
Ed Harry sta ancora ridendo, ma "hai visto?" riesce a sputare via, tenendosi contro una spalla di Zayn, "ve l'avevo detto: ci sono solo due modi per
zittirlo".
Ed è allora che Niall, mentre Louis prende le guance di Liam tra le mani e ricomincia a baciarlo, più luminosi del sole, "non voglio neanche immaginare
il secondo modo" ride, facendosi avanti, perché vuole baciare Louis a sua volta.
E lo dice, semplicemente, perché la luce che Louis emana è troppo forte, per poco non lo acceca. Si avvicina ed "anch'io voglio baciare Louis" dice, con
un tono quasi lamentoso. Ed allora Louis si allontana da Liam, gli pizzica le guance e si rivela per quello che Niall ha sempre sospettato fosse: la
forza motrice degli One Direction, la loro centrale nucleare, il loro cuore pulsante. Bacia la bocca di Niall a labbra chiuse, con schiocchi rumorosi e
decisi, sorridendo in un modo che è un'esplosione, una valanga, una forza della natura. E Niall ha le gambe molli e Liam "Louis, ma quanto pesi,
dannazione" si sta lamentando, ma il loro bacio si apre, si illanguidisce, si prolunga e Niall sente gli occhi di Harry addosso e si sorprende, davvero,
perché non avverte neanche la più piccola traccia di gelosia in quello sguardo.
Louis, probabilmente, è il sole. Ricomincia ad attaccargli baci piccolissimi, quasi molesti, sulle guance e sulle labbra quasi subito e solo dopo una
serie infinita di intervalli, quando Liam non riesce più a tenerlo in braccio e lo posa sul pavimento, "Nialler" gli dice, con un cipiglio serio, tenendogli
ferme le spalle e guardandolo negli occhi con una gratitudine così lusinghiera da apparirgli quasi magnetica, "sai che non sono quel tipo di persona
che distribuisce romanticherie in giro, se non c'è da ricavarci un pompino". Poi preme più forte la stretta contro le spalle di Niall, come per sottolineare
le proprie parole e "per questo devi credermi" asserisce, inondando la stanza di una luce ancora più chiara, ancora più viva, assolutamente ed
innegabilmente la più forte che Niall abbia mai visto, "quando ti dico che sei il più grosso pezzo di merda che abbia mai avuto il dubbio onore di
incontrare, ma che ti amo da morire".
Niall, a questo punto, non può che sorridere, ridacchiare ed, in uno slancio di affetto folle ed irrazionale, abbracciarlo forte, perché prova lo
stesso.
Niall ci pensa per un istante appena e l'attimo dopo lo sta dicendo, come se, baciandolo, Louis lo avesse contagiato con la sua spontaneità
irriverente: "è un po' come scottarsi, no?" abbozza, mentre Liam torna sul divano e si siede accanto a Zayn, "come esser stati al sole per troppo
tempo, di primo pomeriggio, ed avere la pelle arrossata e dolorante".
Niall li indica uno per volta, prima Liam e poi Zayn, e sta per aggiungere qualcosa, per reinventare ciò che ha appena detto per dargli un senso, ma
come dal nulla è Harry a parlare, gambe incrociate e sguardo basso, quasi modesto: "esatto" sussurra, come lo stesse confessando un po' anche a se
stesso, "come se fossimo bruciati e questi baci fossero una crema rinfrescante, un balsamo".
E Niall non ha bisogno di voltarsi, per sapere che è Liam a dire, contro le labbra di Zayn, "gli One Direction sono un falò".
Zayn scuote la testa appena appena, morde il labbro inferiore di Liam per gioco, avvicinandoglisi sul divano, e "la punta di una sigaretta" lo corregge,
serio.
Ma è Louis a ridere più forte, finendo a cavalcioni sul bacino di Zayn, mentre "quel cazzo di sole" vibra, allegro, premendo il palmo di una mano contro
la guancia di Liam per toglierlo di mezzo, prima di leccare le labbra di Zayn, sempre ridendo.
E Niall capisce che è così, che deve essere così: quando dai un nome a qualcosa, è come se ne ammettessi l'esistenza. È come se la battezzassi. Per
questo, forse, loro sono gli One Direction solo quando sono in cinque, solo quando si amano, solo quando bruciano come il sole per un sentimento
che, un nome, non ce l'ha.
Ma che li domina tutti e cinque.
Harry si solleva in piedi e guarda Louis negli occhi, mentre "manca un bacio" ricorda loro, con un'alzata di spalle quasi rassegnata.
Zayn ha posato la testa contro la spalla di Liam, ha spinto Louis sul pavimento e sta ancora ridacchiando tra sé e sé, ma riesce comunque a "Niall"
richiamarlo, attirando la sua attenzione, "non hai baciato Harry".
Harry finge di lucidarsi le unghie sul cotone della propria t-shirt, abbozza un sorriso in direzione di Niall, e "evidentemente ha lasciato il meglio per
ultimo" scherza, avvicinandoglisi di qualche passo.
E Niall non ha tempo di badare alle parole di Liam, alle quali probabilmente non darebbe peso comunque, mentre "avete mai provato a cercare la
parola simbiosi sul dizionario, ragazzi?" chiede, col suo solito tono insieme preoccupato e divertito, perché Harry lo sta baciando.
Gli preme una spanna nella curva tra schiena e sedere, l'altra contro la nuca e se lo attira addosso, possessivo, e Niall si sta scottando, sta guarendo
e sta capendo: non ha mai sentito Louis ed Harry dirsi "ti amo". In due anni, tutti quei giorni messi in fila: neanche una volta. Ed
improvvisamente, come a sorpresa, Niall capisce, coglie, sa: non ce n'è bisogno.
I loro corpi si parlano.
E tra loro cinque, tra gli One Direction, è lo stesso: forse le loro mani non parlano la stessa lingua, i loro bacini non riescono a comunicare, i loro
genitali non sono sulla stessa lunghezza d'onda come quelli di Louis ed Harry, ma le loro bocche - le loro bocche sì. Le loro cinque bocche sanno come
dire "ti amo" senza parole.
La porta si apre sbattendo, per rivelare un Paul trafelato, rosso in viso, sudato, con due sacchetti profumati e fumanti tra le mani. Ma l'uomo, una
volta dentro la stanza, si blocca. "Oh, no" si lamenta, premendosi il palmo di una mano sulla fronte: "i froci stanno frociando ancora".
E Niall si ritrova a pensare che, se avesse aperto la porta un attimo prima, sarebbe stato accecato dalla luce del sole.
Per questo, con Harry e Louis a scambiarsi baci che sottintendono quel "ti amo" mai detto, Niall torna al poster di Jim Morrison alla parete,
alla sua Pepsi, ai muffin con scaglie di cioccolato ed a, be', Zayn, che lo guarda sorridendo ed ha il sole negli occhi. |