Ciao a tutti….
Questa è una delle mie millesime fic…Ma
ke ci posso fare?Sono una malata incurabile!!!
Vebbè….Comunque stavolta ho deciso
di trattare l’anime NARUTO!!!
Non sono un’esperta di questo splendido
anime/manga…anche perkè il manga l’ho cominciato a prendere da poco….cmq
ci sono molti personaggi di mia invenzione….
In pratica è tutta inventata da me…gli avvenimenti e alcune
età dei personaggi (naruto e compagni avranno 17 anni) vabbè ora nn vi tormento più….
Vi lascio alla lettura…mi raccomando i consigli e commenti
sono sempre graditi.
Anke perché come ho già detto nn sono un’esperta in questo anime.
Ah un'altra cosa,i vestiti saranno
+ moderni (eheheh) e Sasuke c’è ancora!!!Per mia comodità.
Baci…baci
Evny
Il villaggio della foglia era ancora avvolto nella più
profonda oscurità,quando una figura arrivò sulla
collina che dava al villaggio.
Era coperta da un manto nero che si sollevava con il comando
del vento.
Si levò il cappuccio rivelando una capigliatura nera dai
riflessi violacei.
Pelle candida come la neve e liscia,il
copri fronte con il simbolo del villaggio della foglia le copriva l’occhio
destro,l’altro era blu cobalto.
Fisico slanciato e formoso nei punti giusto,un top blu le fasciava il seno perfetto e sodo.
Il ventre piatto scoperto,dei jeans
a vita bassa tutti strappati qua e la.
Alle braccia aveva scaldamuscoli blu (stile Ino),partivano dal gomito e arrivavano a coprire le
mani,dimostrava 17 anni.
Un sorriso le dipinse il volto perfetto,illuminato
dai candidi raggi lunari –Rieccomi a casa- sussurrò al vento.
-NARUTO QUANDO IMPARERAI A
CRESCERE?!?- urlò una ragazza dai corti capelli rosa,gli occhi grandi verde
acqua,infiammati di rabbia.
Indossava un lungo vestito bordò a maniche corte,due spacchi laterali,sotto dei pantaloncini verdi aderenti
che arrivavano qualche centimetro sopra al ginocchio.
Il copri fronte con il simbolo del
villaggio della foglia sul capo.
-Eddai Satura è solo un ragnato piccolo e indifeso,non ti fa pena?- disse un ragazzo abbastanza alto,capelli
biondi sparati in piedi,occhi azzurri limpidi e puri come l’acqua.
Indossava una tuta arancio e gialla,la
fascia li copriva la fronte.
Sventolò il ragnetto davanti alla ragazza che urlò –MI FA
SCHIFO!!!- diede un sonoro pugno al ragazzo che volò
sull’albero,andando praticamente addosso al ragazzo che stava schiacciando un
pisolino sul ramo.
Era alto,capelli neri,il copri
fronte gli copriva anche a lui la fronte,pelle liscia e candida.
Indossava una maglietta blu e dei
jeans chiari a vita bassa,dei manicotti alle braccia,bianchi dai bordi blu.
Aprì lentamente le iridi nere e profonde,aveva
uno sguardo freddo e un po’ scocciato.
-Sasuke sei sempre in mezzo alle palle-
–Ho imparato dal maestro- replicò
sarcastico.
Sakura arrivò ai pedi dell’albero –Oh Sasuke mi dispiace
tanto,scusami- disse con gli occhi lucidi.
Tutti e tre dimostravano 17 anni.
Lui scese dall’albero,non la degnò
nemmeno di uno sguardo e Naruto lo imitò atterrandoli in parte.
-Kakashi è in ritardo- disse
impassibile.
-Che novità,quello la puntualità la
dimentica nei cessi- incrociò le braccia il biondo.
-Perché non ti ci butti tu nei
cessi?- ringhiò la ragazza.
-E perché darti questa
soddisfazione?- sorrise con finta dolcezza.
Sasuke sospirò –Prima o poi li
uccido- sibilò a denti stretti,voltò il capo e vide una figura avvicinarsi –Sta
arrivando-
I due si zittirono di colpo,verso
di loro avanzava un uomo alto,non dimostrava più di 26 anni,capelli argentati
tutti in piedi,il viso coperto da un passamontagna aderente nero,che li copriva
dal collo fino all’occhio destro nero come la pece,quello sinistro era coperto
dal copri fronte.
Un giubbetto senza maniche con varie tasche,color verde militare e sotto una tuta nera.
Alle mani dei guanti neri che li lasciavano fuori le dita,sulla parte superiore dei guanti una protezione di fero
rettangolare.
-Era ora,maestro Kakashi- mise le
mani sui fianchi Naruto.
-Zitto scemotto- sfrecciò lui pacato,tirò
fuori dalla tasca del pantaloni un libro –Una vecchietta non riusciva ad attraversare
la strada e in più mi hanno rapinato-
Sasuke scosse il capo –Non cambierà mai,è
incorreggibile-
-Che scusa ridicola,comunque
vogliamo iniziare l’allenamento?- sbottò Sakura.
-Si certo fate pure- Kakashi si sedette con la schiena
contro il tronco dell’albero –Oggi fate allenamento come volete-
Loro annuirono e Sasuke prima che Sakura poté aprire bocca
se n’era già andato,la ragazza imbronciata se ne andò
anche lei e Naruto li imitò.
Il ragazzo alzò lo sguardo al cielo –Oggi dovrebbe arrivare-
e riprese la leggere il suo inseparabile libro.
Sasuke era andato alle cascate,si
levò la maglietta rivelando un fisico scolpito e allenato.
Si tuffò in acqua e arrivò alla cascata,si
sedette su una pietra,l’acqua li picchiava violentemente le spalle e la schiena,ma
lui sembrava non sentirla visto la sua alta concentrazione in quel momento.
Chiuse gli occhi,sentì un bruciore
appena sotto il collo,il sigillo che li aveva inflitto Orochimaru ogni tanto li
bruciava.
tre marchi identici a
goccia,disposti in circolo,solo Naruto,Sakura e Kakashi ne erano a conoscenza.
La calma di quella radura venne
spezzata da delle imprecazioni poco fini.
Il ragazzo aprì di scatto gli occhi perdendo la
concentrazione,l’acqua cominciò a sentirla premere sul
suo corpo,con uno slancio si lanciò in acqua.
Dai cespugli uscì una ragazza,abbastanza
alta,capelli neri dai riflessi violacei,l’occhio destro coperto dal copri
fronte dal simbolo del villaggio della foglia,l’occhio sinistro blu cobalto.
Di seguito ne uscì un serpente di media grandezza,spalancò le fauci e si scagliò contro la ragazza che tirò
fuori due kunai che si impiantarono nel rettile,che si mosse per alcuni secondi
per poi cessare ogni movimento.
-Maledetti animali inutili- sibilò
a denti stretti.
Si voltò verso il laghetto incrociando le iridi nere di
Sasuke,lui uscì dall’acqua.
Si guardarono per alcuni secondi –Sasuke
Uchiha quele onore- rise piena di scherno.
-Chi sei?- domandò con aria
indifferente.
-Una ragazza- alzò le spalle.
-Questo lo vedo anch’io- cominciava
a irritarsi,odiava essere tirato in giro –Hai il copri fronte del villaggio
della foglia,ma non ti ho mai vista-
-Mai sentito parlare del clan Merutsu?- ghignò allo sguardo
allibito di lui.
–Il clan Merutsu?Intendi dire il
clan delle arti illusorie?Non è possibile quel clan è stato sterminato 12 anni
fa-
-Questo è vero…Il mio clan è stato sterminato,ma io ho avuto l’onore di sopravvivere- disse con voce
fredda e impassibile,come se la cosa non la toccasse minimamente.
-E dove sei stata per tutto questo tempo?-
-Questi non sono affari tuoi…Comunque
fammi vedere la forza del clan Uchiha…Mostrami quanto sei forte-
Lui ridacchiò –Con molto piacere-
Sasuke utilizzò subito la tecnica del suo clan.
Lo Sharingan.
Le iridi divennero rosse,la pupilla
piccola nera con altre tre in parte che cominciarono a girare,finalmente aveva
sviluppato il suo Sharingan.
La ragazza rise –Non pensare di fregarmi-
congiunse le mani e le mosse velocemente –Tecnica della palla illusoria-
Una grande palla nera cercò di
avvolgere il ragazzo,ma lui grazie allo sharingan riuscì a schivarla.
“Questa
ragazza non è da sottovalutare.
Maledizione
sembra che non le scappi niente delle mie mosse.
Dannazione
non devo usare tanto chakra,il marchio di quel
bastardo brucia da morire”
Evitò un altro attacco,lei
ricongiunse le mani e le mosse e dal terreno fuoriuscirono degli spuntoni
rocciosi che il ragazzo evitò con agili capriole.
Anche lui congiunse le mani e le mosse velocemente –Tecnica
della palla di fuoco suprema- dalla bocca del ragazzo uscì una grande palla di fuoco,la ragazza la schivò e quando alzò lo
sguardo si ritrovò a pochi centimetri quello di Sasuke che cercò di darle un
calcio,ma lei lo bloccò facendolo cadere a terra.
Lo lasciò e con un salto si misero a distanza,ripartirono all’attacco ma si bloccarono di colpo perché
vennero interrotti da Kakashi che si era piazzato in mezzo ai due.
La fissò per alcuni secondi per poi girarsi verso il suo
allievo lanciandoli la sua maglietta che lui indossò
subito.
Come minimo quella ragazza aveva visto il marchio.
-Aiko Merutsu…Sei cresciuta- il
Jonin scrutò la ragazza mettendosi le mani in tasca –Ne è passato di tempo…Ma
non credo che ti ricordi di me dopo tutto avevi solo cinque anni,l’ultima volta
che ci siamo visti-
-No sbagli…Mi ricordo di te Kakashi Hatake,dico
bene?-
-Dici bene,piccola- si avvicinò a
lei –Vieni io e te dobbiamo parlare-
-Fammi indovinare Ichigo ti ha avvisato del mio arrivo,vero?-
Lui sorridendo annuì.
-Lo sapevo- sospirò rassegnata.
L’uomo si girò verso Sasuke –Allora ti svegli?-
Il ragazzo incrociò le braccia al petto e li seguì,le iridi erano tornate nere e non si scollavano dalla
ragazza.
Aveva qualcosa di strano,non lo
convinceva molto.
Aiko se n’accorse e si voltò –Vuoi una foto?-
-Non grazie di brutte facce ne vedo già
abbastanza- sfrecciò voltando il capo da un’altra parte.
-Parli della tua quando ti guardi
allo specchio?-
Lui non rispose limitandosi ad un ghignò,Kakashi
sorrise sotto i baffi.
A quanto pare aveva trovato pane
per i suoi denti.
-Sasuke vai a cercare Naruto e Sakura e portali a casa così parliamo tutti insieme- lui annuì e scomparve saltando su un
albero.
-Allora Aiko,adesso andiamo a casa
mia così conoscerai il tuo maestro Jonin e i tuo compagni,sei stata fortunata
uno dei suoi allievi se ne è andato-
-A me non serve un maestro- sbuffò
quasi offesa incrociando le braccia al petto.
-Io ne dubito- rise,lei lo fulminò
ma non disse nulla.
Anche se non lo dava a vedere era contenta di camminare fianco a fianco al famoso Kakashi Hatake,si assomigliavano
molto e sicuramente lui ne era già al corrente.
Arrivarono davanti ad una casa tipica giapponese,dentro vi trovarono già Sasuke e altri due.
Una ragazza che si presentò come Sakura Harumo.
L’altro Naruto Uzumaki,ma lei se lo
ricordava molto bene.
Si sedettero intorno ad un tavolo piccolo e basso dalla
forma rettangolare.
-Bene fra poco dovrebbe arrivare Hoshi-
Kakashi guardò l’orologio appeso alla parete.
All’improvviso bussarono alla porta,Sasuke
si alzò e andò ad aprire per poi ritornare in sala con un uomo e due ragazzi.
L’uomo,che Aiko intuì fosse il suo
futuro maestro era alto,vestito come Kakashi,capelli neri tagliati a spazzola
tutti sfilati e occhi verde smeraldo,la fascia li copriva la fronte.
In parte a lui una ragazza sui 17 anni,capelli
castano chiaro lunghi fino alla schiena,occhi verde smeraldo,il copri fronte
intorno al collo.
Indossava un abito svolazzante rosso e stivali neri a tacco
basso.
Il secondo un ragazzo anche lui sui 17 anni,capelli castano scuro tutti in piedi a istrice e occhi
azzurro chiaro.
Indossava una maglietta viola e dei
jeans neri,il copri fronte li avvolgeva il braccio destro.
-Hei Kakashi- si sedettero con loro al tavolino –Io sono Hoshi Youtsukori- allungò la mano verso la ragazza che
la strinse –Aiko Merutsu- e la strinse.
-Io sono Hako Hiritina- sorrise l’altra ragazza
–Mentre questo è lo scorbutico e associale Taki Iryushima- indicò il
ragazzo in parte a lei che non disse nulla.
-Bene…- esclamò Kakashi –La nostra Aiko è l’unica
sopravvissuta del Clan delle arti illusorie Merutsu…Penso che voi lo conoscete-
i presenti annuirono –Credo sia giusto che ci racconti
tutto te-
Tutti gli occhi ora erano per la ragazza che li guardava impassibile –Quando il mio clan è stato sterminato io avevo
5 anni,sono riuscita a scappare e ho incontrato una donna Ichigo Yatamura che
mi ha allevata e addestrata,il terzo Hokage mi ha fatto l’esame senza dire
nulla a nessuno,Tsunade ne è al corrente,sono rimasta per 6 anni da sola
allenandomi per conto mio e poi…Eccomi qui- concluse incrociando le braccia al
petto.
-Ok…Hoshi te ne occupi tu?-
L’uomo annuì –Tranquillo me n’occupo io- si alzò –Dai
ragazzi andiamo,Aiko tu vivrai con noi ok?-
Lei alzò le spalle e seguì i tre alla porta,prima che uscisse Naruto la bloccò lanciandoli una caramella
–Te la devo- le sorrise incrociando le braccia dietro la nuca.
La ragazza alzò un sopracciglio,ma
poi sorrise come non faceva ormai da tempo.
-Allora ti ricordi- ridacchiò
contento –Quel gesto non l’ho mai dimenticato-
Lei lo guardò stringendo la caramella e uscì.
E come dimenticare il bambino emarginato,seduto
sull’altalena dell’accademia,così solo e adesso contornato da amici.
Non aveva perso il suo sorriso,era
ancora uguale.
Lo stesso che le aveva rivolto 12 anni fa,quando
lei li pose la caramella.
I quattro arrivarono davanti una casa di medie dimensioni
–Tu starai in stanza con Hako ok?-
-Si va bene- acconsentì.
-Dai vieni- lei la prese per mano
trascinandola in camera,la casa era tutta su un piano.
Entrarono nella stanza,dove vi
erano due letti vicini,separati solo da un comò con sopra una lampada,sopra i
letti un’ampia finestra.
Alla loro sinistra un grande armadio.
-Preferisci il letto attaccato al muro?-
-è indifferente- alzò le spalle,l’altra
annuì –Va bene allora lo tengo io,vado a prendere delle lenzuola pulite- e
uscì.
Aiko si guardò intorno sedendosi sul morbido materasso e
distrattamente cominciò a giocare con la caramella che le aveva regalato Naruto.
Poco dopo rientrò Hako,fra le mani
le lenzuola pulite.
-Ok,mi dai una mano a fare il letto?-
-Va bene-
Insieme fecero il letto –Stasera
andiamo a cena con Kakashi e gli altri-
-Ah bene-
-Senti Aiko…Perché ti copri l’occhio destro?- domandò quasi
intimorita che si potesse arrabbiare.
-Un giorno forse ve lo dirò- rispose tranquilla,tirò fuori dalla tasca dei jeans un pacchetto di sigarette
–Esco a fumare- e si chiuse la porta alle spalle.
Sul retro della casa c’era un piccolo giardino,in mezzo al verde un laghetto contornato da delle rocce.
Si accese la sigaretta sedendosi sul corridoio esterno di
legno battuto.
Il sole stava calando e il cielo era pieno di sfumature che
andavano dal rosa pallido al rosso fuoco.
Si sfiorò il coprifronte,Kakashi
sicuramente ne era al corrente.
I suoi pensieri furono interrotti da Taki che avanzava verso
di lei,si sedette in parte senza proferire parola.
Restarono così,in un silenzio
imbarazzante per diversi minuti –Mi dai una sigaretta?- lei li lanciò il
pacchetto e l’accendino.
-Che mi dici di Hoshi?-
-è un bravo Jonin,la sua specialità
sono le evocazioni e le arti magiche,si può dire quasi al pari di Kakashi-
Il cielo era quasi del tutto scuro,sentirono
dei passi avanzare verso di loro,si voltarono ritrovandosi davanti Hoshi.
-Tossici- rise con un ghigno
stampato in faccia –Dai preparatevi fra mezzora si parte- si avvicinò ad Aiko e
le rubò la sigaretta –Questa la finisco io- lei sbuffando rientrò in casa.
-Hei Taki,voglio dormire tranquillo
la notte,non farti venire strane idee- gli disse pieno di ironia.
In tutta risposta lui fece una smorfia e spegnendo la
sigaretta rientrò in casa.
Aiko andò in camera,trovò Hako
davanti allo specchio.
Indossava una corto abito arancio
melone e ai piedi decoltè nere.
-Come mai tutta in tiro?-
Lei sobbalzò voltandosi –No
bhè…Ecco…- di colpo era arrossita.
-Hai una cotta per Kakashi?- si sedette sul letto,l’altra la guardò e scosse il capo.
-Taki?- le arrivò un’altra risposta negativa.
-Sasuke?-
-No-
Ci fu qualche secondo di silenzio che fu spezzato da
un’improvvisa scoppiata di risata da parte di Aiko.
-Oddio non mi dirai che…Ti
piace…Naruto vero?-
Hako era rossa come un pomodoro,gonfiò
le guance offesa –Non ridere!!Naruto non è brutto…è dolce e sensibile e…e…-
-Si,si ho capito tranquilla- si
riprese alzandosi dal letto.
-Comunque ti serve un vestito?-
La ragazza frugò fra i vestiti nell’armadio
–Ma hai solo abiti interi?-
-Si perché?Non ti piacciono?-
-Diciamo che io non sono come te-
-Perché io come sono?- alzò un
sopracciglio stranita.
-Lascia stare…- agitò la mano come per scacciare un insetto
fastidioso –Comunque questo mi piace- tirò fuori un
abito nero corto e svolazzante,aperto a V sulla schiena aveva spalline fini.
Si spogliò indossandolo piazzandosi davanti allo specchio.
-Stai da dio- battè le mani Hako –Vuoi
stivali o decoltè?-
-Stivali…Quelli che avevi su prima-
Lei annuì e glieli pose.
Una volta indossati si truccò solo
l’occhio sinistro,si sistemò i capelli che sfioravano le spalle.
Poco dopo tutti e quattro erano
pronti.
Il maestro in camicia verde un po’ sbottonata e dei jeans bianchi.
Taki Jeans neri e camicia viola.
-Wow state molto bene- sorrise come
un ebete l’uomo –Dai andiamo-
Arrivarono al ristorante,dove già
vi erano Kakashi e gli altri.
Lui vestito con dei Jeans chiari e
una camicia bianca,ovviamente il volto sempre coperto.
Sakura un abitino corto color pesca,Naruto
jeans strappati dappertutto e maglietta nera a maniche lunghe infine Sasuke
camicia nera come i jeans.
Presero un tavolo e cominciarono a scrutare attentamente il
menù.
-Piccola stai benissimo- Kakashi scompigliò
i capelli alla nuova arrivata che lo fulminò da incenerirlo all’istante.
Cenarono tranquillamente,tra le
cavolate che sparava Naruto,i battibecchi,freddi e pieni di sarcasmo,fra Sasuke
e Aiko la cena arrivò al dolce senza troppi spargimenti di sangue.
La ragazza si alzò –Vado fuori a
fumare-
-La prima cosa che farò è bruciarti le sigarette- le rinfacciò Hoshi ironicamente.
-Provaci e qualcos’altro a cui tieni
prenderà fuoco- rispose a tono,usando lo stesso tono stucchevole,sorrise
un’ultima volta e poi uscì.
Andò sul ponticello di legno in giardino,sotto
di esso scorreva un piccolo torrente.
Il giardino del ristornate era
contornato da alberi e fiori.
La luna che illuminava a tratti il giardino, li dava un
senso di magico e incantato.
La ragazza si accese una sigaretta emanando una nuvoletta di
fumo che si disparse nell’aria.
Fissò la luna in tutta la sua pienezza,rimanendone
incantata.
-Fumare è un brutto vizio- si affiancò
Kakashi.
Sogghignò dando un tiro alla sigaretta
–Ognuno di noi ha i proprio vizzi-.
Kakashi era appoggiato di schiena contro la ringhiera di
legno del ponte,le braccia incrociate al petto.
-Cosa è successo al tuo occhio
destro?-
Lei rise di gusto –Cosa mi credi scema?Guarda che l’ho capito che tu sai già tutto-
Il Jonin rise –Perspicace,ma Ichigo
non mi ha voluto dire chi te lo ha donato-
-Nemmeno io te lo dirò…Ti dico solo che è stata una ragazza
del clan Uchiha,me lo ha donato come se sapesse che in
breve tempo sarebbe morta-
Lui in un primo momento non disse nulla limitandosi a
guardarla.
-Senti…- lei buttò la cicca del torrente e si voltò a
guardarlo –Non dire nulla agli altri ok?-
-Ok!!- le mise un braccio intorno
al collo –Dai piccola rientriamo-
Aiko rise e rientrarono per terminare la serata.