a dirty match
7-3.
Uno
si prende pure la briga di organizzare partite di calcetto a svariati
chilometri tra mari e monti e poi non solo ti maciullano i piedi e devi
correre come un dannato perché il resto della tua squadra
è quella che è, ma perdi pure. Tra le altre cose.
Tutto
per i fans, poi. Che vincono e ti sfottono, come se non bastasse,
intasandoti l'account di twitter.
Ah,
l'amore dà, l'amore toglie.
No,
questa dev'essere di qualche film di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Quindi
ho deciso che mi vendicherò, mentre sto mangiando questo
hamburger dall'aria impresentabilmente gustosa. Devo finirlo e stare
attento a non macchiarmi: Kelly non mi farà entrare nel
letto per una settimana, se sa che ho mangiato 'sta roba. Adesso vuole
fare l'esperta e mettersi a mangiare "pasta
à la matriciona",
perché dice che sono anni che vuole provarla. L'originale, sussurra
-nella mia mente- con gli occhi sognanti.
Ma
come glielo spiego che siamo a Bologna? Che qui si cucina solo
ragù alla bolognese, ormai dalla notte dei tempi?
Non
glielo dirò, lascerò che assaggi la pasta alla
Matriciana, senza dirle nemmeno che è un fake.
Quindi
mi vendicherò.
Sorrido
sadico al mio dirty burger, con mezza faccia macchiata di salsa.
Il
pubblico è in delirio, sento Dom dietro di me che si
bacchetta sulla testa, le ginocchia, il naso di Matt, l'iPhone nuovo di
Tom. Nessuno fa caso a me, mentre Tom uccide Dom e tutti sono un
attimino presi dalla situazione in atto.
Mi
alzo, anche se non ricordavo di essermi seduto. Un venticello passa
selvaggio tra i miei capelli, anche se io non ho i capelli.
Con
uno scatto felino chiudo tutte le entrate che portano al palco, le
blocco con bassi e chitarre varie nuovi di zecca.
Perché
qui all'Unipol hanno le porte, poi? Me lo chiedo per qualche secondo,
guardando un basso fondersi ad una chitarra, incastrati come sono.
Forse ho dato vita ad un nuovo strumento: mi commuovo.
E
poi le luci si accendono, perché ovviamente so corrompere
bene la gente promettendo loro di ingravidarli e quindi il tecnico
delle luci mi da man forte.
Sono
al centro del palco, la prima fila si spalma sulle transenne,
annaspando: il pubblico spinge, salta, urla... quando cavolo urlano
questi italiani? 'Orcocane...
Qualcuno
si accorge che sono solo, il fracasso si spegne un po', ma non fa quasi
la differenza. Poi nel giro di qualche ora, tutti si calmano e non
sclerano più.
Questi
mangiano troppa pasta. Ecco perché hanno tutta questa
energia repressa.
Mi
muovo, mi avvicino, mi siedo ai bordi del palco.
C'è
un tizio con la bocca spalancata. E' così da prima,
è da un po' che lo osservavo.
Lo
guardo dritto negli occhi di rimando, con sfida. Incrocio le braccia al
petto e ignoro tutti quei duecentocinquantamila occhi silenziosi
puntati su di me, sto mettendo in atto la mia vendetta: non
suonerò.
E
non permetterò neppure che gli altri, suonino. Ha, omino con
la bocca aperta...ti riconosco. Tu sei quello che mi è
passato venticinque volte sul piede, lì al campetto.
Ora
siamo io, te e quel 7-3. Lo stadio si spegne. Per dieci minuti si sente
solo il tuo fiato, nitido come quello di duecentocinquantamila persone.
Io
sogghigno: e ora come la mettiamo, amico boccuccia?
Dietro
di me le porte sono prese d'assalto da Matt col diavolo per dente.
Il
tempo sembra fermarsi ancora di più, ormai ho vinto: li ho
zittiti, non ho fatto nulla e li ho zittiti.
Ormai
rido, sadico, mi alzo per tornare dietro le quinte.
Ho
vinto io, questa volta.
Quando, una voce.
"A 'NFAME 'NDOVAI SONA!"
ehm.
Questa piccola roba demente è nata da una chiacchierata in
chat con la mia amica Chany e l'idea di questa vendetta è
venuta proprio a lei. Anzi, lei l'aveva descritta anche fin troppo
bene, davvero solamente con poche parole ma aggiungendoci -nella mia
testa- musi lunghi ed espressioni cocciute da "Non me ne frega
'ncacchio: non suono. No. Eh."
Solo che io ho voluto ulteriormente renderla più demente
aggiungendoci l'elemento epico qua e la. Sì, ora possono
partire le risate registrate. Uh, anche gli applausi okay.
Se come me avete seguito le cronache da Twitter in diretta, saprete di
che parlo in certi punti della storia. E che ve lo dico affà?
Tornando per un attimo seri. Ho appena saputo che la Marrone
è in partenza per Bologna, per andare a vedersi i Muse. Ora,
con tutto il rispetto, che lei ci vada e io no mi sembra un affronto
enorme. Abnorme.
Ad ogni modo, non era questo che volevo scrivere, ma bensì:
SPACCATE DI TUTTO. DI BRUTTO. DA MORIRE, amateli al posto mio nello
stesso modo in cui li amerei io se fossi lì con voi.
E fischiate alla Marrone, se la vedete. *coff*
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