CARA ELEONOR CALDER, TI DARO' FILO DA TORCERE!

di LIttlE_PePpErmIt
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UNA NORMALE GIORNATA, Più O MENO …

Sapevo che quello era solo un sogno…. La sua mano che stringeva delicatamente la mia, la sua voce rassicurante. Era semplicemente un sogno, un bellissimo sogno. E prima o poi sarebbe purtroppo finito. Infatti….

Driiiin! Driiin! In tutti i modi in cui una persona si poteva svegliare, porpio con quella orribile sveglia dovevo iniziare la giornata tutte le sacro sante mattine?! Mi alzai a velocità “bradipo in letargo”, trascinando stancamente i piedi sul pavimento di legno. Fuori il cielo sapeva di umido e freddo e qualche foglia giallognola veniva trasportata dal freddo vento di febbraio. Quando fui pronta presi la cartella ed uscii di casa, accompagnata dalle dolci ed amorevoli grida di mia madre per ricordarmi che ero nuovamente in ritardo. Fuori dalla porta le urlai di rimando:” MAMMA! ME LO DICI TUTTE LE MATTINE!”

Come avevo notato prima l’atmosfera era davvero umida e fredda. Mi strinsi di più la sciarpa intorno al collo, dirigendomi a passo spedito in DIREZIONE del mio liceo. Fortunatamente vivevo piuttosto vicino alla mia scuola, così se camminavo velocemente in 15/20 minuti sarei arrivata. Chiamatela fortuna, sono costretta ad andare a piedi anche in quelle giornate in cui alla mattina tutto è ricoperto da un sotile straterello di gelida brina, giornate in cui la voglia di andare a scuola in pullman o in macchina è veramente forte. Sbuffai, ero stufa di quella monotonia. Tutti i giorni: mi alzo( presto), mi vesto ( in fretta) esco di casa( do corsa) a scuola mi concentro ed ascolto tutte le spiegazioni insensate dei prof.( certo a chi la do a bere?!) poi a casa studio tutto il pomeriggio (questo davvero). Poi ti chiedi: ma chi te lo fa fare?! Perché certa gente ha una vita perfetta: è bella, ricca, famosa, ha cuna vita da sballo e conosce gente fighissima. Come … feci mente locale a tutte le persone che vivevano una vita di questo tipo e il mio pensiero si blocco in un istante su una persona in particolare … ELEONOR CALDER, cavolo che invidia mi saliva quando pensavo alla sua vita: bella, ricca sicuramente, fidanzata con un bellissimo ragazzo, e nonché uno dei miei idoli, Louis Tomlinson. Persa nei miei pensieri contorti andai a sbattere addosso ad un ragazzo che se ne stava in piedi in mezzo al marciapiedi a guardare un punto indefinito dall’altra parte della strada.

- scusa, non volevo andarti addosso!-

Il ragazzo si giro’: era proprio bello: alto, moro e con due splendidi occhi grigi.

- si si tranquilla Angelica.-

Eh?? Scusa un attimo, ma tu come fai a sapere il mio nome? Pensai. Lo guardai per un attimo interdetta per poi proseguire il mio percorso ancora più velocemente di prima e in meno che non si dica fui a scuola. La giornata scolastica finì in un batter di ciglia, tra spiegazioni, interrogazioni e chiacchiere con i compagni. Suonò la campanella della quinta ora, la mia compagna di banco Veronica si girò verso di me chiedendomi 
-ti va di fare un giro in centro? Tanto per domani non abbiamo quasi niente da fare...-
le risposi - beh, non saprei. Dovrei dirlo prima ai miei genitori.

- e dai, devo comprare il cd nuovo e non so proprio dove andare. Tu l’hai comprato di già vero?! Quindi sai dove comprarlo. Please..- fece gli occhioni dolci più dolciosi del mondo

sbuffai - va bene. Vengo con te:”

Mi abbraccio stretta. - grazie! Ti adoro!

Preso il primo bus che portava al centro ci dirigemmo verso un negozio di cd. A quel ora era pieno di gente: nello sforzo di dirigerci verso lo scaffale del tanto desiderato cd tamponammo tantissima gente.

Veronica esclamo'- eccolo li in cima.”

-grande io non riesco a prenderlo.- le risposi

- nemmeno io. Tanta fatica per nulla.

- posso aiutarvi io se volete?- disse una voce maschile alle nostre spalle

- uh.. si grazie mille.- gli rispose la mia amica

- tieni pure.- disse il tipo dando il cd a Veronica

Il ragazzo si girò e non potevo credere ai miei occhi: era il tipo di quella mattina. Mentre dava il cd alla mia amica notai che mi guardò col tralice dell’occhio, ammiccandomi in modo sospetto. Ora ero preoccupata, e davvero spaventata. Ma che era una specie di stolker? Per tutto il tempo in cui rimanemmo in centro il pensiero di quel ragazzo e del suo sguardo magnetico mi invase completamente la mente. Veronica ed io, dopo una buona mezz’ora che camminavamo avanti ed indietro inutilmente ci sedemmo stanche su una panchina.

- ange …- mi chiese Vero distogliendomi dai miei pensieri folli

- si?
- sai se qui vicino c’è … beh, un bagno?

La solita che se ne usciva con queste domande da premio nobel

- penso che ce ne’ sia uno pubblico dietro la …

- grazie! Torno tra 5 minuti. E corse in fretta verso i servizi. Rimasi sola per qualche minuto, poi qualcuno si sedette di fianco a me. Sapevo gia’ chi era

- chi sei?- chiesi

- nessuno. Voglio solo sedermi qui.

- parliamoci chiaro.. e tutto il giorno che mi stai addosso per qualche motivo che non so. Inoltre chi sei e come fai a conoscere il mio nome.?-

- troppe domande insieme. Comincerò rispondendo ad una sola: ti sto intorno perchè sei beh, interessante.-

Ok. È uno stolker maniaco lo sapevo.

- ah. Ora dovrei andare. Mi alzai ma lui mi trattenne per un braccio

  • lascia almeno che mi spieghi meglio. - Mi sedetti di nuovo

- sei interessante perché sei l’ennesimo caso di adolescente poco soddisfatta dalla propria vita. Ed io voglio aiutarti.

Ora ero già più interessata. - come vorresti aiutarmi? -

- beh.. potrei … realizzare quello che desideri di più …-

-e cosa io desidererei di più?

-vivere la vita di qualcun altro …- disse con atteggiamento misterioso

-ma tu chi cazz ..

- angelica! Dai vieni! Con chi stai parlando ?!- urlo' Veronica dalla altra parte della strada

Mi alzai dirigendomi verso Vero, anche se avrei preferito rimanere con il ragazzo dai occhi grigi. Da lontano lo sentii gridare - sta notte pensa alla nostra chiacchierata!!

 

E quella sera feci così pensai a lui e quello che mi aveva detto e …  





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