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PageBreeze
Questa storia è in diretta relazione con "LA SUA PERDIZIONE", ma ho voluto scriverla
separatamente perchè potrebbe, se vi piace, anche diventare una storia a
capitoli, non lo so. Se amate le Herm/Draco e non vi dispiace come scrivo
leggete anche le altre mie storie e magari lasciate un commento!
DESTINO E SPERANZA, TU?
Accidenti, accidenti e accidenti ancora.
Devo ricominciare da capo.
Raccolgo due pezzi della boccetta in frantumi sul
pavimento lucido.
Ma non sento il dolore dei tagli sulle
mani.
Non sento il bruciore della pozione sulle
ferite.
Un elfo, attirato dal rumore, accorre per pulire,
ma neppure me ne accorgo.
Penso a lei.
Al suo profumo invitante quando le sono vicino e
compio difficili manovre per portarmi alle sue spalle e sentire quella fragranza
delicata, di fiori primaverili, sulla pelle del suo collo.
Solo un attimo.
E passo poi interi giorni a ricordare
quell’aroma.
A pensare a lei.
A ricordare.
A immaginarla.
Ci siamo reincontrati per caso.
Ma il destino è un altro nome del caso?
O sei tu il destino, Hermione?
Che dico?
I pensieri si confondono dentro di me.
Non li governo più.
Non riesco neppure a lavorare.
L’arte delle pozioni è fatta di concentrazione,
dedizione, pazienza ...
… ed oggi non ho nessuna di queste doti
…
Ho soltanto voglia di lei.
Dei suoi sorrisi radiosi.
Dei suoi rossori improvvisi alle mie frasi di
apprezzamento o di vago corteggiamento.
Sono Draco Malfoy, caspita, ci si aspetta che io
sia arguto, brillante, sciolto.
Ma davanti a lei mi sento fragile e forte allo
stesso tempo.
E passo le giornate a pensare a cosa dirle per
farla ridere ancora. E arrossire. E magari sfiorarmi il braccio con la punta
delle dita.
Ecco.
Sono Draco Malfoy.
E passo le giornate a studiare un modo per parlare
con la mia piccola Mezzosangue zannuta, per vederla, per toccarla.
Lei è aria. E’ sole.
E io sono un prigioniero, un carcerato che brama
quell’ aria e quel sole dalle sbarre di una cella umida.
Ho passato tanto tempo nelle celle di
Azkaban.
E sono sopravvissuto.
Perché non avevo molti pensieri felici da farmi
portare via.
Ma ora….
… ora Azkaban mi ucciderebbe in pochi
giorni.
Ora che ho lei.
Il mio pensiero felice.
E vorrei parlarle.
Vorrei chiamarla.
Vorrei vederla.
Vorrei abbracciarla e baciarla e
stringerla.
Ma tremo al pensiero di quello che
accadrebbe.
Tremo perché se la perdessi non potrei più
respirare né vedere.
Lei è aria e sole.
Cammino avanti e dietro nella stanza.
Devo vederla.
Non riesco a pensare ad altro.
Prendo il feletono abbandonato sul tavolo.
Premo il verde due volte.
Squilla.
Risponde.
"Dottoressa Granger, quale piacere!" strafottente
ironia di un dongiovanni consumato.
Alle donne piace, le fa sentire importanti. A lei,
invece, diverte solo.
"Dottor Malfoy, il piacere è mio,
naturalmente!"
Le parlo della pozione che sto preparando, quella
che mi ha chiesto, quella per cui ci siamo rivisti dopo così tanto tempo, quella
che è pronta da giorni, ma lei non lo sa.
Se gliela dessi non la vedrei più. So che è un
pensiero irrazionale.
Lei è una cliente e ha diritto alla sua
pozione.
Ma non posso.
Non ancora.
"Devo chiederti delle cose per quella pozione,
Hermione, passi da me?"
"Mhhh, va bene domattina? Ho un altro appuntamento
in zona."
‘Perché non ti smaterializzi qui subito, adesso?’
Draco, ma che pensi! Sei ridicolo!
Hermione tiene al suo lavoro.
Non può certo abbandonare tutto per venire da te
solo perché l’hai chiamata!
Eppure una parte di me lo vorrebbe tanto.
"Allora a domani!"
"Bene, Draco, a domani."
"Ti abbraccio."
Non so perché l’ho detto, ma ormai l’ho fatto e ho
chiuso la chiamata.
Sembrava felice di sentirmi. Ma forse sono solo
illusioni.
La speranza è una farfalla che frulla nello stomaco
e lo chiude in una morsa dolorosamente perfetta e meravigliosa.
Hermione, lei è la speranza stessa.
Vero, Draco?
Se vi è piciuta, oppure no, se volete
comunicarmi un vostro sentire, se vi va, insomma, lasciate un commento, per me è
importante! Grazie a chi lo farà, ma anche a chi ha solo
letto!