Uomo avvisato, mezzo salvato

di La Fenice
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Uomo avvisato, mezzo salvato. Già, com' è vero. Vi ricordate la strana ragazzina di 12 anni, che si chiama Antonella? Quella che ha i parenti dementi che si sfracellano in spiaggia?
Eccomi di nuovo qua, anche se molti si chiederanno perché continuo a mettere in mostra la mia demenza. Sinceramente me lo chiedo anch'io. Ma non ho ancora trovato una risposta.

C’est la vie.

Comunque, vi stavo dicendo che quel proverbio è tremendamente vero. L’ho provato sulla mia pelle un giorno qualunque, al ritorno da scuola.

Eravamo tornati tutti a casa: mia madre, mio fratello ed io. Mio padre torna sempre alle 8 di sera, ma a quanto pare io esco alle 13.15 da scuola.
Comunque, tornata da scuola, mi diressi verso la mia stanza strascicando per terra cartella, cartellina, tastiera e sacca per educazione fisica. Non so, forse ci hanno presi per dei muli. E ci fanno pure fare sollevamento pesi nell’ora di educazione fisica. Ma tanto noi siamo esperti, siamo in grado di metterci la cartella sulle spalle.

Giusto per farvi capire il peso della mia cartella, diciamo che mia madre non riesce a metterselo sulle spalle.

Comunque, arrivo in stanza, scarico il carico vicino la scrivania e mi metto il pigiama in pil rosa e le ciabatte marroni col fiocchetto viola.
Mi sento un pacco regalo incartato.

Stavo per dirigermi in cucina, quando mia madre mi ferma a metà corridoio.

-Mi vai a prendere i frutti di mare dalla macchina? – E mi mette le chiavi in mano.
-D’accordo – rispondo io – Ma non è normale che dimentichi sempre tutto in macchina!
-Capita solo ogni morto di Papa! – Dice lei, come se non le riguardasse neanche – Stai attenta a non cadere, sfracellarti …
-Non farti arrestare, rapire dagli alieni … - Continuo io, sarcastica.
-Se ti rapiscono grida – Sghignazza lei.
-Ok – E mi infilo in ascensore.

Pigio il pulsante 0, e l’ascensore comincia la sua lentissima discesa. Mi guardo allo specchio. Somiglio vagamente all’orso abbraccia tutti di Colorado della stagione scorsa.

Esco dall’ascensore, apro il portone e mi ritrovo in cortile. Vado verso il parcheggio, al posto numero 7. Strascicandomi sul muro sotto i balconi per non bagnarmi di pioggia. Arrivo dietro la macchina.

Dove saranno i frutti di mare? Boh!

Mi sporgo leggermente e apro le serrature di tutti gli sportelli dallo sportello del guidatore, beccandomi dei goccioloni in testa. Apro gli sportelli uno a uno, finche non apro l’ultimo rimasto e …

                                                                               ***

In ascensore mi guardavo la fronte, ma non c’era nessun bernoccolo a quanto pare. Esco e suono il campanello.

-Ecco i frutti di mare – Avviso mia madre, nel caso non avesse notato la busta tra le mie mani – Mamma …
-Che c’è? – Dice lei, un po’ agitata.
-Ho battuto la testa allo sportello!!










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