Twelve Warnings

di Liberty Bell
(/viewuser.php?uid=41944)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.







Note:

Sono in ritardo di circa tre settimane, il che è abbastanza imperdonabile (perciò insultatemi pure). A mia discolpa ho studiato circa dodici ore al giorno (non sto scherzando) per l’esame di analisi 1 e meccanica, e la settimana prossima ho statistica.
Mancano ancora altri due capitoli alla fine (il 12 più un bonus che avevo già scritto) e purtroppo non posso promettere che aggiornerò con costanza visto il periodo di esami, e capisco perfettamente se qualcuno (come è già successo) perdesse interesse per questa raccolta – tuttavia mi auguro con tutto il cuore che non accada.
Passando al capitolo, UST sta per “Unresolved Sexual Tension”, tuttavia il rating è verdissimo.
Personalmente trovo questo capitolo un po’ deboluccio, ma a voi il giudizio.
Buona lettura (e grazie ancora per la pazienza che portate verso di me!)
Un bacione,
Ceci.
 
 
 
 






Twelve Warnings


“Oh my darling, you should know,
Since the last time you saw me, I have grown.”

 
 



# 11 – UST
 
È cresciuta.È la prima cosa che pensa Jon quando la ragazza che anni prima era stata la sua sorellina si lancia tra le sue braccia, premendo il viso contro il suo petto.

Jon avverte distintamente i suoi seni morbidi premuti contro il suo stomaco.

La porta alle loro spalle è sigillata, e il fuoco scalda l’aria nella stanza che condividono a Castel Nero, rendendola più mite.

Ogni giorno Jon la vede, vestita da ragazzo, fingere di essere un ragazzino che gli fa da scudiero.

Ma alla sera, quando la notte scende sul Castello, e loro due si ritrovano in stanza insieme, – perché lui non avrebbe mai, mai lasciato che la sua sorellina dividesse la stanza con qualche altro uomo – lei torna ad essere Arya.

Jon darebbe qualsiasi cosa perché lei alla sera tornasse ad essere non la donna Arya, ma la bambina Arya. Sarebbe tutto più facile.

Ma lei lo sta abbracciando, ed è quasi istintivamente che Jon alza la mano per accarezzarle la guancia, scendendo poi con le dita sulle sue labbra belle e piene.

Lei lo guarda con gli occhi grandi e grigi, e per un istante Jon si dimentica come respirare.

«Jon.» bisbiglia solo lei, ed è quasi con sorpresa che lui si accorge di avere le labbra a pochi centimetri da quelle di lei.

Quasi senza rendersene conto si avvicina a lei, mentre la sente trattenere il respiro, le labbra che quasi si toccano.

«Credo … credo che dovremmo andare a dormire.» dice lui, schiarendosi la voce.

Arya ha lo sguardo confuso quando si passa una mano nei capelli scuri, annuendo, facendo un lungo passo indietro, «Sì. Sì.» dice.

Jon si dirige verso la sua parte del letto che condividono, chiudendo brevemente gli occhi.

Non sarebbe stato facile.

 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1397609