Impermeabile drammaticità

di IceBunny
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Impermeabile drammaticità





Era una notte calda e afosa, ed il silenzio onnipresente della città vibrava assordante nelle sue orecchie. Lui, quasi sempre con il suo corpo nerboruto sporcato di sangue, di certo non il suo.
Anche questa volta stava per donare atrocemente la morte ad un criminale, in un appartamento al ventesimo piano.
-Non uccidere il mio papà.
Una dolce vocina sbucò alle spalle di Wolverine, mostrandosi agli occhi dell'uomo come una bambina con l'orsacchiotto tra le braccia, i capelli raccolti in due alti codini ed un fresco leggero pigiama verde.
-Per favore!
-Tu che ci fai qui, bambina?- chiese bruscamente Wolverine.
-Lasciala stare! Lei non c'entra nulla!
Il padre della piccola iniziò a dimenarsi inutilmente, perché l'uomo d'adamantio lo bloccò con un braccio solo.
-Per favore signore... lui è bravo... mi vuole bene. Lui me lo dice. - supplicò la bambina. Sbattè le palpebre, facendole scintillare con delle semplici lacrime.
-E come te lo dimostra?- Chiese infine Wolverine, facendo svanire lo sguardo minaccioso che le aveva puntato all'inizio.
-Lui... - La bambina non finì di parlare, che il padre diede un pugno inaspettato al volto di Wolverine, facendogli colare per qualche secondo il naso.
Il criminale prese la valigetta piena di soldi rubata, ed iniziò a scappare, correndo lesto e impazzito per le scale.
-Non si sarà dimenticato qualcosa? - Disse Wolverine, abbassandosi con le ginocchia fino ad arrivare all'altezza della bambina.
-Lui tornerà. Starà per tornare.- Gli aveva detto la bambina, fissandolo negli occhi.
Il silenzio si annunciò per diversi secondi, poi minuti.
-Mi dispiace... -Aveva detto Wolverine, alzandosi e dirigendosi verso la porta.
-Non lo ucciderai, vero?
Un'altra lacrima rigò il volto della bambina.




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