Mi ami?
Un altro
giorno.
Dischiude gli occhi. Li
trattiene aperti
per un po’, focalizza meglio la stanza
immersa nella luce piena della prima mattina: soffitto,
mobilio panna –scelto da lei-, abat-jour rosa
shoking di pessimo gusto - scelta da sua madre-.
C’è tutto.
Tranne lui.
È domenica mattina,
sono le sette e diciotto ed è tutto perfetto. O quasi.
Perché la sua ingenuità la
porta a cadere nella solita, noiosa illusione di tutti i giorni, ossia
guardare
al suo fianco, vuoto come sempre è... Allora rimane un
po’ a fissarlo questo
vuoto enorme, affranta nella sua piccola e ordinaria delusione.
“Perché
sono così
stupida?”
È
la sua intima
speranza, solo aprire gli occhi e
trovarlo accanto a lei. Ma così non lo è mai
stato. Non si stanca mai, ora è
un’abitudine, ma Vegeta non c’è lo
stesso.
Allora
cade giù.
Precipita, sola, in intensi attimi luminosi, in questo logorante senso
d’
assenza. Quella di Vegeta.
Vegeta si
allena. Per
cosa poi? Per chi?
Lui e la sua
schifosa ossessione.
L’unico pensiero che sembra possederlo totalmente, che lo
tiene sveglio, il suo
assillante chiodo fisso. Non è la sua donna, non
è Bulma. Darebbe qualunque
cosa per esserlo, lei e i suoi squallidi miraggi personali.
Così,
Bulma ha sempre sperato, in
silenzio, compostamente, perché non deve dimenticarlo il suo
posto in questa
storia.
Vegeta suda,
pensa,
soffre ma colpisce. Ancora e ancora, instancabile, come in ogni singolo
giorno
che passa. Non sbaglia un colpo, ognuno ha la sua forza equilibrata,
cha
abbatte le montagne.
“Ma niente, neanche
lui, riuscirà ad abbatterlo, quel muro invisibile tra noi
due. Indissolubile,
indistruttibile, costruito con pietre d’orgoglio e
solitudine, di silenzi
troppo lunghi e dolore taciturno che è il mio ma anche il
tuo. Mi ami Vegeta?”
“Per
chi combatti
Vegeta? Perché? Che cosa otterrai? Il tuo eterno nemico, non
lo batterai. Non
si tratta di forza, stupido. Tu non puoi vincere questa battaglia
perché Goku
non l’ha mai iniziata. Il peso di questo scontro che brami
tanto di vincere,
lui non l’ha mai avuto, Goku ha altro a cui pensare. E ce
l’hai anche tu. Caparbio
testone.
Vorrei tanto
odiarti, ma non posso perché ciò che mi spinge a
farlo mi induce ad amarti *.”
Bulma
continuava a
non capire, nel mistero silente del loro amore, e proprio non riusciva
a
comprendere i sentimenti verso di lei, di Vegeta. Mai nel tacere della
sua
bocca avrebbe trovato risposte alle sue domande.
Eppure, anni
dopo,
con il sacrificio di suo marito, non si sarebbe mai più
posta alcune domande…
*Chissà
se a
qualcuno ricorda qualcosa…
Comunque,
ditemi
cosa ne pensate…
di B_k_
|