Soap Opera Pair: Danimarca/Finlandia

di ViolaNera
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Tutte le seguenti storie sono ispirate ai prompt proposti in questo link: 30 days OTP challenge di EriCandy.






1. HOLDING HANDS





Gli piace moltissimo correre.

Da amante della velocità, del vento tra i capelli, del cuore nelle orecchie che lo fa sentire vivo, non potrebbe non apprezzare quell'attività che per lui è come un gioco. Diventa una sfida se qualcuno cerca di superarlo, di staccarlo ed istigarlo a fargli raggiungere una schiena che cerca di diventare più piccola per la distanza guadagnata, ma la competizione è soltanto parte del divertimento.

Gli piace correre principalmente per se stesso, per vedere come il paesaggio intorno cambi rapidamente, per sentirsi bene durante e dopo per diverse ore ancora. Si perde in un mondo tutto suo quando sfreccia nei boschi, schiva sassi e salta tronchi d'albero che sbarrano un sentiero, gli occhi brillanti e a volte pieni di lacrime se la temperatura è troppo rigida. Gli piace bruciare ossigeno e sentire i muscoli tirare, lo affascina la sensazione degli abiti che si incollano premendo sul corpo e quel folle, irrazionale senso di libertà man mano che la strada gli si apre davanti, apparentemente senza confini o limiti.

Stringe i pugni e macina terreno, evitando piccoli ostacoli, fingendosi braccato e in pericolo.

Quando la mano lo afferra unendo palmo contro palmo, il respiro gli si blocca in gola, ma non smette di correre come se avesse un mostro dietro, pur esitando ed allertandosi.

Volta leggermente il viso e si accorge di avere il danese al suo fianco, sorridente, felice e spensierato mentre lo trascina con sé, ad una velocità anche maggiore della propria.

Il giovane Finlandia è sbigottito mentre viene tirato avanti da un corridore bravo quanto lui. Credeva di essere il più veloce tra loro; non si capacita di come lo abbia raggiunto e nemmeno di come mai sia già sveglio, quando ha sempre pensato di essere l'unico tanto mattiniero.

Neppure per un momento la ritiene una gara improvvisata, non dopo quello sguardo limpido, non dopo quel sorriso enorme e le mani strette. Non pensa neppure che voglia fermarlo.

Corrono insieme e -sebbene una parte di lui sia un po' imbarazzata- non lascia andare quella mano neanche quando infine giungono in cima alla collina e si fermano, ansimanti e sudati, ad ammirare il paesaggio sottostante ed il villaggio immerso in una tenue foschia.

Prende avide boccate d'aria, felice, pur con ogni parte del corpo dolorante per lo sforzo protratto, per quel palmo caldo che non si muove e lo fa arrossire per il contatto.

Restano a guardare le abitazioni, fianco a fianco, due ragazzini di stature diverse in cima ad una collina erbosa, le dita fermamente intrecciate.

«Ecco! Guarda!», esclama il più alto indicando il cielo all'orizzonte.

L'alba si schiude davanti a loro, accendendosi ed esplodendo di colori caldi.

Finlandia resta incantato a fissarla, dimenticando per un po' che ha smesso di respirare.

«Non è meraviglioso? Volevo mostrartelo.»

Annuisce senza parole, sentendo un curioso calore diffonderglisi nel petto.

Non è molto che ha imparato a comunicare davvero con loro, così diversi da lui.

La persona con cui passa più tempo -anche se non esattamente facendo lunghi discorsi- è lo svedese che l'ha trovato, quindi non può che sentirsi emozionato per quel comportamento. Non si sentiva molto considerato dagli altri, però quel gesto lo fa sentire più accettato, se non altro dal danese.

Ama correre, specialmente da solo, senza vincoli come una foglia nel vento, ma non ha mai amato tanto essere a corto di fiato per l'alba davanti ai loro occhi e per la mano nella sua.

«Grazie, Tanska.»





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