Wicked Man's Rest

di indiceindaco
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I rise to meet you

As your trust dissolves to shame

Oh, this innocence has turned and lost its way

Retrace the footprints

Off the path from which I came

I'm the beast in you, the beast in me

Passengers.

 

 

C'è qualcosa di irrequieto, nelle sue mani. 

Qualcosa di sinistro, eppure geniale.

C'è qualcosa di insolito, fra le ciocche scomposte che gli ricadono sulla fronte.

Come il mercurio che cola da un termometro spezzato.

Ma fra tutto ciò che di sconvolgente si può facilmente trovare in lui…Il suo sguardo.

Un acquitrino verde, infranto dalla cicatrice sul viso, scava dentro, eppure non sembra neanche guardarmi.

Con quelle lenti, sembra essere lo specchio del mondo, imperturbabile: lui studia, osserva, medita, indaga. Ma raro è riuscire a scorgere le sue pupille. 

Eppure so che oltre quella calma apparente esplode il boato della tempesta, dentro di lui.

A volte è la sua voce a tradirlo, quando trema come la fiamma di una candela esposta al vento.

Lui e quel suo chinare la testa, come a sentirsi sempre sconfitto, persino sul podio.

Vorrei allungare una mano ed afferrarlo, impedirgli di ricadere nel baratro.

Gli terrei la testa sul mio petto, gli direi che tutto andrà bene, smetterei di far scattare i meccanismi contorti della sua razionalità, impedendo l'avvitamento dei suoi stessi pensieri.

Vorrei dirgli di smetterla di parlare di anima come si parlasse di elementi chimici e delle loro reazioni, di smetterla di trattenersi, di opporsi alla forza dalla corrente. Dirgli, per esempio, che sono accanto a lui, che con me, la sua arma, può essere se stesso.

Invece sono con le spalle al muro: il suo respiro si scontra col mio, le sue mani mi spingono prepotenti, i suoi occhi sono liberi di tuffarsi nel mio sguardo, il sapore della nicotina sul palato.

Fra tutto ciò che di sconvolgente può dirsi di Stein, non avrei mai pensato al sapore delle sue labbra.





Note:
Grazie alla canzone, che è il titolo di questa storia, ed ai Passenger <3





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