CREMA
& CIOCCOLATO
Prima
parte
- Lui
Tutti
dicono di
amare il cioccolato
Non
è vero.
Loro
amano solo lo
zucchero che c’è nel cioccolato.
Infatti,
è vero che
tutti amano la cioccolata al latte, ma quanto più questa si
fa fondente, tanti
meno ne sono gli estimatori (che si sentono rari e audaci
nell’esplorazione di
quel gusto scomodo).
Il
fascino del
male.
Già
il 60% di
cacao, dona un retrogusto acre. Il 99% è disgustoso.
Perché
il vero
cioccolato fondente è amaro.
Ovviamente.
Innegabilmente
amaro
e nero.
Ma
è quella la
cioccolata. È quello il suo vero sapore.
Il
resto è
edulcorato.
Come loro. Anche loro
sono edulcorati.
Gente
che ama le
montagne russe ma non le rapide dei torrenti (estremamente appagante
sentirsi
coraggiosi davanti al pericolo costruito).
Ma
sono in pochi
che amano il rischio.
Perché
anche il
rischio è amaro. È dannazione e buio.
È
l’inferno.
Il
rischio è una
lama affilata sulla pelle, non un martello di gommapiuma.
Per
questo non
smetteranno mai di addolcire il cioccolato.
Per
questo non lo
chiameranno mai cacao.
Eppure.
Eppure continueranno a dire che adorano la
cioccolata, vezzeggiandosi quasi della loro passione verso qualcosa che
non
esiste. Verso ciò che non conoscono nella sua natura.
O
meglio
ciò che preferiscono non conoscere,
nascondendolo sotto strati di finto miele e conservanti.
Bisogna
abituarsi
al fondente, un po’ alla volta. Come si abitua un bambino al
whisky che lo
renderà prima adolescente e poi uomo.
Bisogna
superare
l’impatto sgradevole per cominciare ad apprezzarlo per il suo
vero gusto.
Non
bisogna
scansare l’amaro poco a poco fino ad arrivare al cioccolato
bianco che di
cioccolato ha ormai solo il nome.
È
il problema di
chi è abituato a scegliere. Rifiuta, scansa, sostituisce.
Latte
al posto del
cacao. E poi si diletta a chiamare le cose con nomi che non gli si
addicono.
Chi
non ha scelta
ingoia. Chi ha già un destino scritto, manda giù
e si sfama.
Amaro
o dolce. Nero
o bianco.
E
chi ha un nome
oscuro nel sangue viene nutrito di nero e di amaro.
Viene abituato al buio.
Per
questo il sole
accecante gli brucerà gli occhi, e il miele gli
ustionerà la lingua e gli
nauseerà lo stomaco.
E
per questo, gli
basterà un accenno di bagliore per distinguere i contorni.
Un solo raggio
basterà ad
indicargli la via. Saprà
gustare al
meglio ogni sapore che gli si farà assaporare.
E
saprà trovare
quel sentore di dolcezza anche nell’amaro. Le sfumature
grigie e i nei bianchi
dove il nero domina incontrastato.
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