witch
Witch
la fanfiction che state per leggere NON mi appartiene,in quanto non sono io l'autrice,l'ho semplicemente tradotta.
l'autrice originale : http://darklight-angel-45.deviantart.com/
"ANDATE!"
Strillò la gente,urlando e gridando il
proprio sostegno.
"Trovatela! Datele la caccia!"
Le strade erano traboccanti,piene di
folla,tutti agitavano i loro pugni in aria,acclamando quel gruppo di
Ozitani /o Oziani,Oziesi....non saprei come tradurlo,sinceramente/
che si erano riuniti proprio sotto la porta del mago,in attesa di
iniziare la loro marcia.
Le loro guance erano rosse,come la loro
sete di sangue e i sorrisi bianchi,quasi come l'intonaco,mentre
sollevavano nell'aria le loro armi,dai forconi ai moschetti,a seconda
della loro scelta.
Glikuni,Gillikinesi,Munchkinlandesi,non
aveva importanza.
Uomini o donne,non faceva
differenza,avevano messo da parte ogni differenza,fosse di
razza,cultura o sesso.
Non dovevano litigare tra di loro,in
quel momento,perchè tutti avevano qualcosa in comune.
Qualcosa,un obiettivo.
Uno di quegli obiettivi per cui nessuno
si sarebbe fermato davanti a nulla,pur di raggiungerlo.
"uccidete la strega!"
Lì,guardando quel gruppo di
autoproclamatisi “cacciatori di streghe”,c'era un membro del
gruppo dei quattro sfidati ad uccidere la strega,lo stesso Uomo di
Latta.
Le dita metalliche si strinsero sulla
ringhiera del balcone in cui si era messo e le cerniere della
mascella squttirono,quando lui strinse i denti di ferro.
"E questo non è solo un favore
per il Mago!"
ringhiò a tutti loro.
"ho un personale conto in
sospeso con Elph--"
L'uomo di Latta bloccò la frase a
metà,dato che la sua mente era stata colpita da un pensiero
abbastanza forte da farlo congelare.
Una volta pronunciate quelle
parole...non ci sarebbe stato modo per tornare indietro.
Avrebbe avuto per sempre un nemico,non
sarebbe più stato quella persona che Elphaba aveva conosciuto.
“puoi davvero fare questo?”
Gli chiese l'ultima parte di ciò che
era stato,l'ultimo brandello di umanità che aveva.
“puoi davvero rinunciare a tutti
questi anni di amicizia e,infine, decidere così il tuo destino?”
Si mise una mano sul petto (cosa che
faceva sempre,nei momenti di conflitto interiore) ma sentì solo un
tonfo vuoto,che gli risuonava come un'eco nelle orecchie.
Anche se ora si era abituato,era ancora
sorpreso di ciò che veniva sa se stesso.
Ancora con quella sensazione di shock
che mai lo aveva abbandonato da quando era stato trasformato in un
uomo di latta,si rese conto che ora nessun battito cardiaco lo
avrebbe calmato,perchè non c'era.
Non c'era quell'impulso costante a
rassicurargli cosa avrebbe potuto ottenere in questi tempi difficili.
In quell'attimo,con quel semplice
gesto,la sua determinazione si era fatta dura come l'acciaio.
Anche se era senza un cuore,anche se
non riusciva a sentire più nulla,gli occhi dell'Uomo di Latta
bruciavano di pura e fredda rabbia.
E fu Boq,non l'Uomo di Latta,a
ruggire.
"CON LA STREGA!"
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