Capitolo 1.0
La vita scorreva tranquillamente nel solare ed umidiccio
porto di MariNara.
Come consuetudine la rattoppata porta della taverna “il
polipo stracco” volava per aria, allegramente scardinata dall’ubriaco di turno,
e presto seguita da poveretti presi a calci nelle parti posteriori, bottiglie d’alcolici, gambe di sedie e posate varie.
Tranquillamente? Vi starete chiedendo.
Forse ordinariamente è un termine più
corretto, ve ne do atto.
Ora vedete quel bel pezzo d’essere umano appena uscito dalla
locanda sbraitando improperi?
Egli è un eroe.
Mai scalfita fu la sua spada, il suo destriero non
assistette mai a sconfitta, la sua armatura splende ad
ogni ora del giorno di luce propria.
La cosa risulta abbastanza scomoda
nelle ore notturne in cui ogni essere dotato di buonsenso cerca di dormire, ma
cosa sono nottate illuminate da un’armatura che si crede lampadina in confronto
alla gloria di un eroe.
Vogliate quindi posare la vostra attenzione sulla figura
incappucciata trascinata dal nostro baldo eroe.
Notate la mancanza di qualche arto, o comunque
di una parte del corpo rilevante?
No?
Bene, vi ringrazio. Anch’io avevo
questa sensazione ma sapete com’è, sempre meglio controllare.
Si, è la figura trascinata malamente
per il selciato che sta parlando.
Ad esser precisi quelli che state ascoltando sono i miei
pensieri, ma non vorrei sembrarvi pignolo.
Se vi state chiedendo, messeri,
perché lascio che il mio cranio urti ripetutamente contro la nuda terra, vi
dirò che è una lunga storia, e che per raccontarvela abbisognerei prima di
qualche panacea per il mal di testa.
Sappiate che il fatto di essere un non-morto, zombie per
l’esattezza, è una delle cause maggiori.
Sia come sia, è un piacere fare la
vostra conoscenza.
Io sono Pacifico Guerrafondaio, apprendista scudiero per vent’anni, cadavere per sei ore e non morto da alcuni mesi.
L’eroe dall’armatura-lampadina è sir
Arcibald dalla CortaSpada,
anche se personalmente quello spadone lancia fulmini
che si porta dietro mi mette parecchio in soggezione.
E questo è uno dei tanti motivi per cui
al momento lo affianco nelle sue avventure.
Oh, le capocciate sono finite. Probabilmente ci siamo fermati, non sento più la presa ferrea di Sir Arcibald sulla mia caviglia.
- Bene scudiero. Come al solito le
locande non vogliono darci rifugio per la notte.-
Io gliel’ho detto che urlare al barista, “non si preoccupi,
lo zombie qui dormirà nelle stalle” non era una buona idea.
-Stranamente,da quando ci sei tu,
ogni volta che cerco un alloggio è sempre una confusione generale.- commenta
lui, facendo brillare i suoi denti in un sorriso d’incoraggiamento sotto due
occhi che esprimono estremo disappunto.
Bhà eroi, tipi strani.
- Sarà a causa dell’aumento di avventurieri.
Sa com’è, l’inflazione, la concorrenza. Cose così insomma.-
Sapete qual è il bello degli eroi?
Basta nominare la concorrenza che subito dimenticheranno di cosa stavano
parlando per gettarsi in un’infuocata arringa contro l’aumento esponenziale dei colleghi.
Utile anche se volete imparare in breve tempo nuovi insulti.
Cammino tranquillo in mezzo alla folla, accompagnato da uno
sbraitante eroe che mulina in aria uno spadone ammazza
elefanti, quando ad un tratto non sento più la voce roca del mio datore di
lavoro.
L’uomo infatti si è fermato ad
osservare estasiato, assieme a molti altri umani in pesanti armature, un
foglietto di carta appeso al muro di una macelleria.
Foglietto che ha tutta l’aria di essere un bando reale.
Adesso, qualsiasi scudiero si avvicinerebbe sculettando al
proprio cavaliere, e guardandolo con occhi ammirati, gli chiederebbe la meta
della nuova missione.
Io, avendo un’orticaria istantanea ai raggruppamenti di più
di due esseri in armatura, me la sto svignando alla chetichella verso il vicolo
più vicino.
Essere un non-morto ha i suoi vantaggi.
I non morti sono immuni ai veleni,
al sonno, alla paralisi, allo stordimento, alle malattie, agli effetti mortali
e a quelli necromantici, inoltre ignorano tutti gli
effetti che influenzano la mente.
Possiamo vedere al buio fino ad una distanza di venti metri,
non mangiamo né beviamo, possiamo marciare per giorni
senza mai fermarci, riusciamo a rigenerarci in poco tempo e tante altre cosette
simpatiche.
Certo, gli zombie classici hanno un
aspetto un po’ putrescente e tendono a perdere pezzi per strada, ma questo non
è il mio caso.
Nelle sei ore da morto ho fatto a tempo solamente a
raffreddare la mia temperatura corporea, ma tanto avevo le mani fredde anche
prima, quindi non è che sia cambiato molto.
La cosa brutta di questa situazione è che ogni avventuriero,
viandante od eroe ti veda solo ed esclusivamente come carne da punti
esperienza.
Sir Arcibald
credo non mi abbia ancora fatto a fettine solo perché come scudiero non gli costo nulla, ed il poverino si trova un po’ in ristrettezze
economiche.
Sapete, la concorrenza.
Ma ecco che arriva con passo agguerrito il
datore di lavoro. In mano stringe il pezzetto di carta.
-Guarda scudiero! Un editto reale!- dice, sbattendomi in
faccia il foglio.
Io guardo alternativamente lui ed il foglio.
Cosa pretende che ci faccia con quelle
lineette indecifrabili.
No, dai, non ci credo!
Veramente pensa che io sappia leggere?
Mi guarda per un attimo, la fronte corrucciata sotto
splendenti capelli color grano maturo.
-Meglio che trovi un
mago.- sospira rassegnato.
Eh sì, và a cercare un acculturato. Tanto lo so che neanche
tu sai leggere balengo!
-Saggia decisione, signore.-
Vai, vai, che intanto io mi godo un
po’ di pace.
-Tu nel frattempo trovati
un’armatura.-
Ma sta scherzando?
-Signore, è in vena di scherzi?-
-Sono serissimo, scarto di umano.
Trovati un’armatura degna di un mio scudiero entro domani mattina.- risponde in
tono seccato e non troppo vagamente minaccioso.
Non posso far altro che chinar il capo e annuire, sperando
che l’impatto tra il mio collo e la lama del suo spadone venga
rimandato.
Cosa che avviene fortunatamente,
visto che l’eroe se né appena andato lasciandomi con questo gravoso compito.
Riflettendoci sopra sono morto.
Si, bella scoperta direte, sei uno
zombie.
Ma io sto parlando letteralmente,
non importa la mia situazione attuale di corpo vegetativo nella non-vita.
Io mi riferisco a ciò che mi accadrà tra una,
due ore al massimo, domani mattina se sono fortunato.
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Qui l’autrice che vi parla: scusate, scusate,
scusate il ritardissimo!! Ecco a
voi il nuovo capitolo e l’inizio di questa folle storia. Come avrete notato il narratore è interno, strano zombie dal nome
contraddittorio, che a causa dell’annuncio... non dico altro XDDD, voglio
lasciarvi un po’ di suspance..
La lunga lista dei vantaggi di essere uno zombie è
liberamente ripresa dalla descrizione canonica di un non-morto di Dungeons&Dragon.
Ci sentiamo sabato prossimo con l’aggiornamento. Grazie
mille per aver recensito o anche solamente letto.
K.f.C.
Tsukino Chan