Pairing/Characters: Snow
White, Aurora, Cora.
Rating: G
Warnings: Spoiler
2x08;
Word
Count: 813
(fdp)
Disclaimer: Niente
di mio tranne la marea di feelings che questo show mi provoca.
N/A: Scritta
per la Staffetta
in Piscina @ piscinadiprompt,
prompt “"Some
things are worth getting your heart broken for" (Doctor Who)” e per 500themes_ita,
prompt #158.
Temi ciò che non puoi conoscere.
Worth it
Era
notte fonda e la foresta gorgogliava di quei rumori notturni che un
tempo le erano tanto familiari e che adesso, invece, le davano quasi i
brividi. Le sue compagne di viaggio dormivano profondamente, o
perlomeno, considerato il silenzio pesante della radura in cui si erano
accampate, non c'era nessuna ragione di credere altrimenti.
Snow
si era offerta di fare il primo turno di guardia, e aveva faticato non
poco a convincere Mulan che una sola persona era più che
sufficiente. Non solo perché voleva che Emma e le altre
riposassero qualche ora, dopo tutte le avventure della giornata, ma
anche ─ forse soprattutto ─
perché lei stessa aveva bisogno di un po' di solitudine.
Mary
Margaret nascondeva i singhiozzi sotto lo scrosciare caldo della
doccia, lei ora era costretta a farlo nell'ululare sommesso del vento,
con l'arco stretto così rabbiosamente tra le mani da farsi
sbiancare le nocche.
Cambiavano
i nomi, cambiavano le situazioni, ma mai le ragioni.
Dietro
le sue palpebre chiuse la poca luce del loro braciere morente diventava
più forte e impetuosa, fino a trasformarsi in una stanza
rossa di fiamme. Con gli occhi dell'immaginazione era facile vedere
Charming bruciare insieme a tutto il resto.
Continueremo
sempre a perderci? È questo il nostro destino?
Lui
non ci credeva. Le lacrime di Snow rivelavano quello che non aveva
potuto dire: che lei avrebbe tanto voluto crederci con la stessa
sicurezza di suo marito, ma che non poteva farlo, perché
sapeva che le maledizioni non vanno mai a vuoto e non scompaiono mai
del tutto.
«Mi
dispiace.»
Snow
White sobbalzò con violenza e si preparò a
puntare l'arco.
La
voce era giunta all'improvviso e l'ombra a cui apparteneva era
così vicina che avrebbe potuto sfiorarla se solo avesse
allungato un braccio. La riconobbe e pensò che prima di
quella notte la proprietaria di quella voce non era mai stata
particolarmente abile nel muoversi in silenzio. Sta
imparando, immagino.
«Aurora»,
mormorò infine, asciugandosi frettolosamente le guance
bagnate. «Credevo dormissi. Ti ho svegliata?»
«Non
è certo un problema. Anzi», rispose la ragazza,
con un sorriso ironico che Snow ricambiò di riflesso,
nonostante la sorpresa.
«Mi
dispiace», ripeté Aurora dopo un momento.
«È stata colpa mia. Lo so. Avrei
dovuto...»
La
mano di Snow che non impugnava l'arco cercò nel buio quella
dell'altra.
«Non
è così. Non mi devi alcuna scusa», la
interruppe, guardandola negli occhi con triste dolcezza. «I
sensi di colpa non servono a nulla, anche se è facile
abbandonarsi ad essi». Sospirò, poi distolse lo
sguardo per posarlo di nuovo sull'orizzonte scuro.
«Andrà tutto bene. Dobbiamo solo trovare un modo
per battere Cora e tornare indietro. Ce la faremo»
Gli
occhi di Aurora mandarono uno scintillio diverso, quasi derisorio, ma
Snow non se ne accorse. Si portò di nuovo le mani alle
guance e cercò di darsi una sistemata.
Aurora
(e dietro i suoi occhi Cora) si protese un po' di più verso
di lei. C'era una domanda che, come una termite, aveva rosicchiato gli
angoli della sua coscienza durante tutti quegli anni in cui era stata
bandita. Avrebbe voluto porla a sua figlia, ma sua figlia non c'era,
non ancora. E allora perché non a Snow White, che, ai suoi
occhi, non era poi così diversa dalla sua Regina? Erano
entrambe due sciocche, dopotutto.
«Ne
vale la pena?», domandò allora.
Snow
si voltò di nuovo a guardarla.
«Di
cosa parli?»
Cora
parlò di nuovo con le labbra di Aurora.
«Del
vero amore. Ne vale davvero la pena? Tutto questo dolore, l'incubo
costante della perdita... se è questa la ricompensa,
c'è da chiedersi perché lo si cerchi
così ostinatamente, no?»
Gli
occhi di Snow si sgranarono appena, un po' per la sorpresa, un po' per
la confusione.
«Non
lo sai? Non era lo stesso per te, con Phillip?»
Aurora
sorrise amaramente.
«Un
giorno di sorrisi e mille di sonno, poche ore di baci e cento di
pianto», rispose. «Una maledizione...»
«...è
una maledizione. Lo so. Ci sono passata.»
«Ma
tu hai potuto godere del tuo lieto fine, anche se non per sempre. Il
tuo principe è ancora vivo.»
Lo
sguardo di Snow si indurì di colpo.
«Non
posso che sperarlo.»
Aurora
si sarebbe scusata. Cora non lo fece. Il silenzio calò di
nuovo tra le due donne e il vento cominciò a soffiare con
più convinzione. All'alba forse ci sarebbe stata tempesta.
«Certe
cose...», mormorò Snow dopo qualche minuto.
«Per certe cose vale la pena farsi spezzare il cuore, io
credo», rispose infine. Quando i loro occhi si incontrarono
quelli di lei erano perfettamente asciutti.
«Anche
più di una volta?», domandò Aurora.
«Anche tutte le
volte», fu la replica sicura.
Anche
letteralmente?,
pensò Cora con sarcasmo, ma non osò chiederlo.
Probabilmente Aurora non glielo avrebbe nemmeno permesso. Poteva
sentire il suo cuore battere all'impazzata, come indignato da quel
costante tradimento di cui era complice involontaria.
Sorrise
a Snow White e le sfiorò di nuovo la mano in una carezza
senza alcun affetto.
Non
lo sai?
No,
non l'aveva mai saputo.
Ed
era per questo che alla fine lei avrebbe ottenuto ciò che
voleva.
|