Veronica si siede. Ha ancora gli occhi chiusi. Ormai era
passato un pò da quel giorno. Eppure,
le sembrava che fosse ieri. Quei momenti sono rimasti impressi nella sua mente,
chiari, nitidi.
Ricordo ancora quelle
parole, le parole di Asha.
“Innanzi tutto non mi chiamo Ashley,
il mio vero nome è Anissa. E......”
E poi…Oh, e poi era successo l’inferno.
Inizio flashback
Veronica sale in macchina. E' un pò preoccupata ad aver lasciato Asha
da sola, ma in quel momento, dopo aver saputo quello che aveva appena sentito
non ragiona più tantissimo.
Si dirige dritta all'hotel, posteggia sul primo posto che le capita ed entra di corsa.
Bussa alla porta della suite.
Qualcuno dall'altra parte apre. Fa che sia Logan, fa
che sia Log… E' Duncan.
Duncan: Veronica, che ci fai...
Veronica: Duncan, dov'è Logan?
Duncan: Non lo so, lui se n'è
andato poco fa.
Veronica: Ho bisogno di sapere dove!
Da dentro la suite si leva una
terza voce. Naturalmente era Meg.
Meg: Ha ricevuto una telefonata,
sembrava molto scosso, non so chi fosse, ma poi ha
detto in fretta e furia che doveva andare ed è partito di corsa. Perchè?
Qualcosa non va?
Veronica: Ehm, no, no, non è niente... Duncan,
se dovesse tornare chiamami immediatamente per favore.
Duncan: Ok,
ma... Vuoi...
Veronica: Devo scappare.
Il ragazzo non fa nemmeno in tempo a rispondere che Veronica
è già nell'ascensore.
Tira fuori il suo cellulare. Ha un messaggio nella
segreteria. Ma come può essere? Come ho
fatto a non sentire il cellulare… Forse non c’era campo… Beh, sentiamo…
Ascolta il messaggio di Logan.
“Veronica, non ci
crederai, ma ho appena ricevuto una telefonata da mia madre. Mi ha detto che mi aspettava nel baraccone abbandonato dietro la
scuola, con la verità.
Ora sto andando lì. La voglio sapere, la verità. Voglio
capire che sta succedendo.
Veronica, quando tutto questa sarà finito,
ricordami di invitarti a cena.”
Gela. Il cuore comincia a batterle all'impazzata. Corre
verso la sua macchina e si dirige al baraccone.
Quando arriva la prima cosa che
vede è l'hummer di Logan
parcheggiato lì vicino. Lascia la sua macchina praticamente
in mezzo alla strada e si avvicina alla porta. Guarda dentro, e si rende conto
che la situazione non è delle migliori. Lynn è accasciata a terra in un angolo, Asha
è per terra, ma si sta alzando piano piano, e, uno di
fronte all'altra, Logan e Trina, entrambi con una
pistola puntata sulla testa dell'altro.
Logan: Tu... Tu...
Sei stata tu...
Nella sua voce si riconosce un misto di odio
e dolore.
Veronica capisce che era stato
messo a conoscenza della verità.
Trina sfoggia un sorriso di pazzia. Non promette niente di
buono.
Asha: Logan,
No. Non farlo.
Logan non emette un fiato.
Asha: Pensa a Veronica. Ti prego.
Pensa a lei anche solo per un istante. Vuoi perderla di nuovo?
Veronica non riesce a fare niente. E' come paralizzata davanti
alla scena. E tutti sono così presi dalla follia del momento che nessuno l'aveva ancora notata.
Trina rimane con la pistola fissa su di lui. Logan deglutisce e abbassa la pistola. E
poi è un attimo. Trina spara.
Di nuovo si alza una nube di polvere dal pavimento del
baraccone abbandonato. Quando la polvere scende, non ci vuole un genio per
capire cosa era successo.
Logan era mezzo in ginocchio, come
se avesse perso l’equilibrio e Asha era per terra con
un'enorme macchia rossa sulla pancia che andava sempre più espandendosi.
Si era scaraventata addosso a Logan,
spingendolo più in là e salvandolo.
Ora la pistola di Trina era puntata su Asha,
che si era tirata su un poco sedendosi con la schiena appoggiata al muro. Si
teneva la mano sulla ferita, dalla quale continuava a
uscire sangue.
Asha: Andiamo, spara! Finisci
l'opera! Tanto non ho più niente da perdere!
Parla a voce alta, ma con un evidente sforzo.
Trina: Una stupida bamboccia, hai sempre rovinato tutto!!!
La pistola cambia traiettoria. Se
la porta alla tempia. E preme il grilletto una seconda
volta.
Il corpo di Trina cade pesantemente per terra, e la tensione
del momento prima sembra svanire a poco a poco. Veronica era ancora paralizzata
sulla porta. Logan era in piedi di fronte a quello
che era appena successo.
Asha tossisce.
Logan le si
avvicina, poco dopo Veronica fa lo stesso, inginocchiandosi davanti a
lei.
Veronica: Asha...
Le accarezza la testa. Asha
continua a respirare affannosamente e a fatica.
Asha: Vi chiedo scusa... Mi... Mi dispiace tanto...
Pronunciare ogni parola sembra essere uno sforzo disumano per lei, ormai.
Veronica: Ehi, scusa di cosa?
Logan: Non ti devi preoccupare di
niente...
Asha: Logan,
io... Ti devo dire un'altra cosa... Molto
importante...
Veronica: Shhh... Non parlare ora... Avrai tempo...
Asha si morde le labbra carnose.
Poi alza gli occhi. Sempre quegli occhi così profondi... Una
lacrima le bagna la guancia di sofferenza. Ma non è
sofferenza fisica. In quell'istante le passano
davanti tantissimi momenti, i suoi genitori, il suo
cagnolino, qualche risata con Lilly, e poi la sofferenza e la solitudine. Finchè non aveva trovato Veronica, con lei si che stava davvero bene. Si chiede se anche per Veronica è
così, se è reciproco. Poi la guarda. E tutti i suoi pensieri svaniscono, veri o
falsi che fossero, non le interessa, vuole sperare,
illudersi, di essere contata minimamente qualcosa. Ogni respiro diventa sempre
più faticoso, una salita, ripidissima, quasi impossibile. Ma
non può, non deve lasciarsi andare ora. C’è un’ultima cosa che vuole che lei
sappia.
Asha: Veronica... Grazie. Ti voglio bene.
E pronuncia quelle parole con l'ultimo fiato che aveva in
corpo, poi sembra rilassarsi completamente, gli occhi le si
chiudono lentamente, la testa rotola di lato e i capelli scivolano a
coprirle per metà il viso.
Veronica la schiaffeggia un poco per farle rinvenire.
Veronica: Asha! Asha!!!
Ma non c'è niente da fare.
Logan sposta un poco Veronica, e
prende la ragazza in braccio, sporcandosi tutta la camicia di sangue. Veronica
lo guarda senza parlare. Sa che quello non è nè il
momento, nè il luogo, ma vorrebbe
tanto dirgli quanto lo ama.
Fine flashback.
E poi c'era stata la corsa in
ospedale, lei non era andata con loro, era rimasta al baraccone e aveva
chiamato un'ambulanza e la polizia.
Veronica ricorda benissimo anche quello che è successo dopo.
Si era fiondata in ospedale, dove avevano operato d'urgenza Asha.
Non saprebbe dire quanto tempo avevano passato lei e Logan nella sala d'aspetto. Sperando, pregando. Prima di essere informati che Asha non
poteva ricevere visite, ma che l'operazione era andata bene. Era così
felice. Solo le dispiaceva non poter andare a trovarla. Solo Dio sa quanto le
era riconoscente per aver salvato Logan; non
riuscirebbe ad immaginare come potrebbero essere andate le cose se Asha, quando quel giorno Veronica l'aveva lasciata, non
avesse notato l'hummer di Logan
e non si fosse messa a rincorrerlo. Le era capitato di chiedersi come le era
venuta di seguirlo, come aveva fatto ad arrivare così in fretta, come le era
venuto in mente di buttarsi su di lui.
Ma non aveva mai realmente voluto
rispondere a queste domande. Asha aveva salvato Logan, quasi dando la sua vita e
ora stava bene, ed era quello l'importante.
Ma poi... Poi le sue condizioni
erano inspiegabilmente precipitate. Il medico non riusciva a capacitarsene. Asha era entrata in coma.
Da quel momento i ricordi nella sua mente sbiadiscono, è
tutto più vago, ricorda Logan che l'abbracciava, la
disperazione, suo padre che era arrivato a vedere che cosa era successo, il
tentativo di spiegare tutto in fretta e furia, presa dalla follia e dalla paura
di non poterla più ringraziare per quello che aveva fatto. Già. Perchè Veronica
non aveva nemmeno fatto in tempo a ringraziarla.
Non riuscirebbe a dire dopo quanto tempo aveva
ricevuto quella telefonata. Forse qualche ora. Forse qualche giorno.
Inizio flashback
Veronica: Pronto?
Donna: Chiamo dall'ospedale di Neptune.
Ashley Thorne si è
svegliata.
L'infermiera non fa nemmeno in tempo a finire la frase che
Veronica è già arrivata all'ospedale. Una volta lì viene
accolta da una strana e piacevole sorpresa. C'è anche Logan.
Le si avvicina, lui sorride impercettibilmente. Un
uomo avvolto in un camice bianco si avvicina ai due.
Uomo: Potete entrare se volete, ma non garantisco niente. Ha
avuto dei problemi, e non so se ci sono stati effetti coll...
Veronica: Ok, grazie.
Entrano piano nella sua stanza. E' distesa sul letto, e sta
guardando il soffitto. Veronica supera Logan, e le va
più vicino.
Veronica: Ciao, Asha...
Ma non può non notare l'espressione
perplessa della ragazza. Asha si tira un pò su.
Veronica continua a guardarla, non capisce.
Fino a che lei non si decide a parlare.
Asha: Asha?
Chi è Asha? E voi chi siete?
In quell'istante a Veronica crolla
il mondo addosso. Lei e Logan sono
paralizzati. No, non può essere...
Veronica: Ashley, sono io,
Veronica...
Asha: No, deve avermi scambiata
per un'altra persona, mi spiace. Io non conosco nessuna Asha, tanto meno Ashley.
Veronica non sa cosa dire, come comportarsi. Guarda Logan. Ma lui sembra ancora più
sorpreso di lei.
No, non vuole che vada così, non è possibile, lei doveva
almeno dirle quanto le voleva bene, voleva dirle che
dopo di Lilly non si era mai trovata così bene con una ragazza come con lei,
voleva assolutamente ringraziarla.
Asha: Che cosa vuoi?
Veronica ha un tono che è un misto di disperazione e
sconfitta. Fissa il pavimento, e mentre parla gira piano lo sguardo, ma senza
mai rivolgerlo verso quella ragazza distesa sul letto vicino a lei.
Veronica: Niente. Volevo solo ringraziare Asha. E dirle che le voglio bene. E che stare con lei mi ha fatta sentire benissimo. Ma Asha non...
Non sa come continuare la frase. Ma fortunatamente viene interrotta.
Asha: Eccomi, miss Mars, sono al suo servizio.
Sfoggia uno dei suoi migliori sorrisi. Veronica spalanca la
bocca dalla gioia, mettendosi una mano davanti. Come aveva
fatto a cascarci... Asha era davvero brava a
recitare. Logan le abbraccia entrambe
contemporaneamente.
Ed è questo che si trova davanti il
medico che entra a vedere. Tre ragazzi che si abbracciano e ridono. Tre ragazzi
felici.
Fine flashback
Ha ancora gli occhi chiusi. Scorre ancora i suoi ricordi,
fino ad arrivare a questa sera. Ormai era passato un pò,
Asha si era ripresa, ed era diventata la migliore
sfidante di Logan alla play,
visto che Dick era sempre più preso da Mac. Asha. Erano diventate
inseparabili. Veronica a volte si dimenticava addirittura della differenza
d'età. Ashley si era trovata subito benissimo anche
con gli altri amici di Veronica, e perfino Logan a
volte si apriva con lei.
Anche la signora Echolls si era ripresa. I suoi rapporti con Logan erano notevolmente migliorati, e lui non poteva più
dirsi un "piccolo e povero orfanello".
Insomma, era veramente tutto finito. E
lei gli aveva ricordato di un certo messaggio in segreteria, e di un certo
invito a cena.
Avevano passato una serata meravigliosa, al ristorante,
abbinando il romantico al divertente, come facevano sempre. Una volta fuori lui
l'aveva portata in braccio per mezza Neptune, ridendo
e urlando ogni tanto. Poi l'aveva portata nella sua suite.
Erano rimasti un pò a chiacchierare sul divano, con lo champagne, davanti a una tv lasciata accesa, ma
dimenticata.
E ora le aveva appena annunciato
che aveva una sorpresa per lei. Le aveva fatto
chiudere gli occhi, l'aveva guidata fino in camera e l' aveva fatta sedere sul
letto. E lei si era lasciata guidare, perchè si fidava
di lui. E adesso era seduta sul letto, sempre con gli
occhi chiusi.
Logan: Puoi aprili ora.
Veronica apre molto lentamente gli occhi. E' molto curiosa.
Non ha idea di cosa possa essere il regalo di Logan. Lo conosceva abbastanza bene da sapere che lui era
imprevedibile, e che sarebbe sempre stato capace di stupirla. E poi, lo vede.
Spalanca la bocca in quell'espressione
di stupore che solo lei sa fare così bene. Chiude gli occhi per un istante, poi
li riapre, e lo stupore si tramuta in un bellissimo sorriso.
Scuote la testa e si morde le labbra. Non sa cosa dire. Ma non c'è bisogno di parlare. Perchè quel suo sorriso
divertito parla da solo.
Non ci posso credere…
Grazie, Logan.
Non era certo un anello di diamanti, o qualsiasi altra
smanceria costosa. Ma in quel momento le sembra il regalo più bello che potesse farle.
Sopra al mobile davanti a lei c'è un pupazzetto.
E' un maialino rosa che tiene fra le zampe un cuoricino
rosso con scritto "Ti amo da grugnire".
Logan è ancora
in piedi, e dopo aver ricambiato il sorriso, si avvicina al letto.
Girandosi, inciampa sulla moquette e piomba vicino a
Veronica che era seduta sul letto. Scoppia a ridere.
Logan: Che c’è di così divertente?
Veronica continua a ridere, e lo aiuta a tirarsi su.
Veronica: Fatto male?
Lo sta ancora deridendo, ma meno di prima. Lo bacia sulla
guancia. Si guardano negli occhi, e lei si perde in quel suo sguardo magico e
così profondo…
Ha ancora una mano sulla sua spalla. Si avvicina e gliela
passa dietro la testa. Si baciano. Si scambiano un bacio lungo e piacevole, e
quando si staccano Logan continua sul suo collo.
Veronica si lascia andare all’indietro, pur restando
abbracciata a lui. E continuano così, a baciarsi, e improvvisamente tutti i
ricordi che fino a un momento prima avevano tartassato
la mente di Veronica passano in secondo piano, non è più così importante, quasi
come se non fosse successo niente.
La mano calda e sicura di Logan le
accarezza un fianco, facendola rabbrividire. Le scappa una piccola risata a
fior di labbra. Anche lui sorride, prima di rituffarsi
nella sua morbida bocca, e continuare lentamente con la mano. In alto, sempre
più in alto, sotto la maglietta di lei, fino ad
arrivare a quell’ostacolo onnipresente. Il gancetto
del reggiseno. Gli passa sopra le dita, studiandolo. E, poi, magicamente, la schiena di lei è libera, svincolata da quell’elastico.
Continuano a scambiarsi baci, a volte piccoli e leggeri, a volte più lunghi e
pensanti. La mano di Logan improvvisamente prende la
direzione opposta, verso il basso, e va giù, sempre più giù.
Veronica: Rallenta…
Un sussurro fra le loro labbra, troppo vicine per poter pronunciare qualcos’altro.
Ma a quelle parole Logan si alza di botto, come una scossa. Veronica si
solleva un poco, appoggiandosi sui gomiti.
Logan: Hai ragione. Scusami. Che stupido…
Perché quella era la verità. E lui la rispettava. Sapeva che cosa aveva passato Veronica,
alla festa di Shelly. Che
stupido. Proprio lui che avrebbe dovuto proteggerla, aveva contribuito a far
accadere quello che era successo. Ma ora. Ora lui
l’avrebbe protetta sempre. Glielo aveva promesso. E
lei si fidava di lui.
Rispettava la sua scelta di aspettare. E
lui avrebbe aspettato. Aspettato che lei fosse pronta.
Aspettato prima di averla completamente sua. Ma la voce della ragazza interrompe i suoi pensieri.
Veronica: Ehi… Io ho detto “rallenta”, non “fermati”.
Al termine di quelle parole, Veronica sorride. Non è più il sorriso beffardo e ironico di prima, è un sorriso
più dolce, più bello.
Logan si gira a guardarla. Non è
molto sicuro. E’ certo solo che in quel momento, lui ha più paura di lei. Perché tutta la sua sicurezza si è sciolta, al pensiero di poter
spezzare quell’incantesimo, al solo pensiero
che lei si possa rompere, così fragile e delicata, al solo pensiero di poterle
fare del male…
Lei si avvicina. E’ in quel momento che la mano di Logan comincia a spogliarla. Fa tutto lentamente, per paura
che da un momento all’altro lei possa svanire, svegliandosi da quello che
sembra solo un sogno. Non ha fretta. Cerca in tutti i modi di non metterla in imbarazzo, continua a guardarla negli occhi, e lei si
lascia fare. Piano piano anche Veronica prende
l’iniziativa. Le sue piccole mani incerte ed esitanti lo aiutano a togliersi
prima la maglietta, poi i jeans.
In fin dei conti, per lei era come se fosse la prima volta. E per la prima volta lei, Veronica Mars,
non si sentiva forte e sicura come sempre.
Logan la guarda negli occhi di
nuovo, prima di baciarla l’ennesima volta.
Nel silenzio dei loro respiri e dei loro
sguardi si trovano, per la prima volta, entrambi completamente nudi, uno vicino
all’altra.
Se solo poco tempo fa, per una
qualsiasi assurda ragione, avesse provato ad immaginare di passare alla seconda
fase proprio con lui, l’avrebbe pensata totalmente diversa.
Ma si sa, l’amore si può
immaginare, pensare, idealizzare, sognare. Ma quando
te lo trovi davanti, c’è solo una cosa che puoi fare: viverlo.
Logan scivola delicatamente sopra di lei, e la sovrasta dolcemente.
Le sorride, le passa una mano fra i
capelli. E poi succede. E' dentro di lei. La bacia. E lei si lascia cullare da quella piacevole e bellissima
sensazione, chiude gli occhi, sospirando, aggrappandosi a lui, abbracciandolo
più forte. Le loro mani si uniscono, giocano, si intrecciano,
lei torna ad abbracciarlo buttando la testa all'indietro, e lasciandosi
trasportare dal piacere di quella passione che li avvolge, respirando il suo
profumo, mentre lui continua a regalarle piccoli baci sul collo. Non c'è
dubbio. Quella è per entrambi la più bella sensazione mai provata.
Poi improvvisamente riapre gli occhi, e ancora una volta viene rapita dal suo sguardo. Sorride. Lui la guarda. E'
bellissima.
I loro sorrisi si uniscono in bacio. E
poi, parole emesse con un filo di voce, mormorate, contemporaneamente...
Logan: Veronica...
Veronica: Logan...
E ancora, appena sussurrate, due
parole, quasi all'unisono. "Ti amo".
Più lontano. Asha ha in mano delle
scartoffie, e le fissa. Sorride. No. Aveva tempo. Non c’era alcuna fretta di
dirglielo. Avrebbe potuto anche farne a meno. Anche perché
non voleva rovinare tutto. Il suo rapporto con Logan
e Veronica era perfetto. Non c'era l'obbligo che lui sapesse.
Mette sopra la scrivania le varie carte e si alza. Almeno,
nonostante il caos che ne era derivato, era riuscita a
far sapere la verità. E, in fondo, anche lei aveva
scoperto la sua parte di verità. Ma quella non era
obbligata a farla sapere.
Nell’angolo della sua scrivania, sopra le altre carte, c’è
una certificato di nascita. Femmina, anno di nascita 1991,
Neptune.
In alto, due parole risaltano più
delle altre. Anissa Echolls.
Distesi sul letto, coperti solamente dal
tepore del lenzuolo che li aveva appena visti amarsi. Sono ancora
abbracciati. Lei ha la testa appoggiata al suo petto. Lui continua ad
accarezzarla dolcemente.
Veronica: Sai, credo proprio che la nostra
storia non diventerà mai... "normale".
Logan: E chi la vuole una storia
normale?
Veronica: Oh, andiamo, pensi davvero che in una relazione
debba sempre essere tutto così difficile?
Logan: Nessuno scriverebbe canzoni
se tutto filasse sempre liscio.
Alza impercettibilmente le spalle. Lei lo stringe più forte.
Logan: E poi... A me piace così
com'è.
La guarda. E sorride.
Perché, com’è?
Logan: Epica.
…