21 Grammi

di GinevraCorvino
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Bella come una donna morta, diafana come il sudario di un fantasma, la luna lo guardava attonita quando era giunto al cimitero.
La lapide del padre di Lord Voldemort si ergeva in un angelo imponente di fronte a lui. Sentiva acuto l'odore di morte fresca aleggiare nella notte scura. Non era l'enorme calderone che rigettava effluvi mefitici, no, era qualcosa di diverso, e non aveva il sapore di rame del sangue. Era più un'assenza, una mancanza, una perdita. Come un palloncino che fosse stato bucato e da cui l'aria fosse fuggita via e questo fosse rimasto inerme, floscio, irreparabile.
Non capiva, cosa era? Ricordava una luce fortissima colpirlo in pieno petto e dopo... silenzio, nessun dolore, nessun brivido di freddo, niente, solo quell'odore familiare di se stesso.


Sono io!
Cedric si voltò verso il proprio cadavere disteso a terra in maniera scomposta...
" Portami a casa Harry, portami da mio padre".




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