Mi chiamo Rose, ho quattordici anni. Come passo i miei pomeriggi? Sempre impegnata con lo studio. Quelle poche volte che non ho nulla da studiare, esco con quei quattro gatti dei miei amici. Quando invece ho poco e non ho voglia di uscire, il che accade la maggior parte delle volte, me ne sto  sul mio letto. A far che, dite? In verità, a far nulla. Un nulla tutt’altro che rilassante. Un nulla che ti divora pian piano da dentro. A volte sto stesa, a volte con le gambe incrociate, a volte con la schiena contro il muro, a guardare nel vuoto. Non so definire il mio umore in quei momenti, so solo che penso. Penso, anzi, ripenso a tutti i brutti momenti passati, mi interrogo sui grandi “perché” della vita, immagino il mio futuro e quello di chi mi sta accanto. Ciò a cui penso più spesso? Il dolore che ho provato. Sapete, non è facile essere forti, non è facile far finta di niente e andare avanti, infatti anche ora che è tutto finito, sto qui a scucirmi le ferite che ho dentro ormai quasi del tutto rimarginate.