Di virilità negate e tagli improvvisi
Uno
spaventatissimo James Potter correva per casa alla ricerca di un
nascondiglio nel quale rifugiarsi e mettersi al sicuro dalle grinfie
della sua amatissima furia dai capelli ramati.
«
Potter fermati immediatamente!»
Lo
minacciò lei puntandogli la bacchetta contro mentre correvano
entrambi giù per le scale.
«
Non puoi farmi una cosa del genere Lilina, ne va
della mia virilità.»
Urlò
disperatamente James con voce alquanto stridula provando ad
intrufolarsi sotto il tavolo della cucina, senza però ottenere
grandi risultati.
«
Potter la tua "virilità" non è mai
esistita. Fattene una ragione.»
«
Lilina, Liluccia, Lilsottola come puoi affermare
questo?
Non mi sembra che ti lamentassi della mia virilità ieri sera
in camera da letto o l'altra mattina in cucina o oggi pomeriggio sul
divano del salotto.»
Disse
lui con aria spavalda e arrogante tipica di chi crede di aver
ragione, cosa che fece infuriare ancora di più Lily.
«
Potter esci subito o te lo taglio in modo brusco e
sanguinolento quel coso di cui ti vanti tanto e che caratterizza la
tua “virilità”.»
«
Ma..ma...ma Amore come farai tu se dopo me lo
tagli?»
«
Sopravviverò Potter.»
Marcò
con disprezzo il cognome del marito come faceva quando frequentavano
Hogwarts e lo disprezzava ritenendolo un arrogante presuntuoso ragazzo
con un
boccino al posto del cervello.
Non che la sua opinione di lui
fosse cambiata adesso che erano sposati ma, da quando erano diventati
una coppia, riusciva a considerare anche gli aspetti positivi che
caratterizzavano James.
«
Pluffa della mia vita devo ricordarti per caso che quel cognome che
continui costantemente a disprezzare adesso è anche il tuo?»
«
Non ricordarmi gli errori del mio passato Potter. Adesso esci fuori
fifone e fattelo tagliare. Dov'è finito quel tuo coraggio da
Grifondoro di cui andavi tanto fiero?»
«
Lily non è questione di coraggio, non puoi tagliarmelo e basta! Sai
benissimo che sto facendo a gara con Sirius a chi ce l'ha più lungo. Lo
misuriamo ogni mattina con la bacchetta per vedere se cresce. Ti prego,
non sarei più
neanche un uomo se me lo tagliassi. È parte di me, non puoi privarmi
di una cosa così importante.»
Si
sporse leggermente per fare vedere alla rossa le mani congiunte in
segno di preghiera con l'intento di commuovere
la parte più sensibile della sua amata.
«
Non mi interessa.»
Disse
lei, ghignando in modo alquanto malandrino, afferrandolo per un
orecchio così da costringerlo ad uscire dal suo nascondiglio.
In
quel preciso momento James si maledì per aver dimenticato che la sua
Lily non aveva parti sensibili.
Era
l'acidità fatta donna.
Ma
la amava proprio per questo suo carattere combattivo.
«
Ahi Lily mi fai male così.»
«
Sta un po' zitto, Jamie.»
Rise
essendo perfettamente a conoscenza dell'odio che provava il marito
per quel soprannome.
Dopo tutti quegli anni continuava ad essere immensamente grata a Sirius
per avergli svelato un particolare così interessante che riguardasse il
suo amato. Per l'intera durata della loro
storia non le era mancata occasione di farlo innervosire utilizzandolo
e ricevere
finalmente la tanto agoniata vendetta nei confronti di chi in
precedenza aveva fatto innervosire lei.
«
Adesso andiamo in bagno e ti fai tagliare quel maledettissimo
Pizzetto. Voglio rivedere l'uomo che ho sposato e non
la copia venuta male di Sirius Black. E in oltre pungi maledettamente
quando tento di baciarti.»
«
Ehi al massimo Felpato è la mia copia venuta male, non il
contrario...»
Tento
di controbattere James ma la sua adorabile mogliettina gli ripuntò
contro la bacchetta e con un incantesimo non verbale lo ammutolì
definitivamente e lo incatenò trascinandolo fino al bagno dove
finalmente compì la sua opera senza che lui potesse controbattere o
reagire in alcun modo.
Questa
in conclusione è la storia di come abbia avuto precocemente fine il
pizzetto di James Potter
cresciuto con tanta cura per poter battere
quello del fratello
e brutalmente rasato dalla donna arpia con la
quale si era congiunto in matrimonio.
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