Storia di un'adolescente che aveva paura di vivere

di Alessia015
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'Niall Horan è qui'-sentii gridare da una ragazza impazzita. 'Chi cazzo è sto tipo? Perchè è qui?'-pensai, ma senza soffermarmi più di tanto. Entrai in classe.Arrivò la prof: una vecchia barbuta, grassa e bassina, con gli tondi , il viso goffo e i capelli sporchi, tanto da sembrare 'imbevuti' di olio. Iniziò a spiegare:'concetto di proporzionalità inversa', cercava di spiegarci quando Kate, entrò in classe con la sua chioma bionda mezz'arruffata. Si, Kate era bionda, aveva gli occhi azzurri. Era magra, alta. Invidiabile. La sua 'perfezione' era riuscita a farla montare, ora si credeva una star di Holliwood, quado poi non era altro che una stupida ed inutile essere. Iniziò ad urlare, mi stonò. Continuava ad urlare quel nome, che sembrava familiare, ma che non avevo mai sentito. 'Niall, oh Dio, Niall è qui.' -continuava a ripetere ininterrottamente. La barbuta [ossia la prof.] la minacciò dicendole che le avrebbe segnato una nota sul registro qualora lei non si fosse seduta. Ma KAte era impassibile, 'nel suo mondo'. Mi sentivo vomitare, vederla così, estremamente dolce, forse innamorata di quel povero ragazzo, chiunque esso fosse, mi faceva schifo. Fu nel momento in cui Kate respirò che entrò un tipo: biondo, occhi azzurri. §Un tipo 'dolce' sembrava. Era lui, NIALL HORAN. Kate quasi svenì, mentre per me era impassibile. Era la fotocopia di KAte, beh, apparte il fatto che lui aveva la faccia da 'bravoragazzo', mentre lei no. La mattinata a scuola continuò così, fra urla , gridi e , addirittura , pianti. Io non riuscivo a spiegarmi il motivo, chi era quel ragazzo? Perchè faceva questo effetto? La curiosità era troppa, dentro di me si accingeva una voglia di sapere, di conoscere quel ragazzo, dall'altra parte, però, non m'interessava , sapevo che sapere chi fosse non mi avrebbe cambiato la vita. Mi fermai nei pressi del bar della scuola e lì mi 'intrufolai' in un gruppo di ragazza che discuteva. 'Ragazze, potete spiegarmi chi è quel tipo che è a scuola?'-chiesi loro. 'Ma come, sfigata, dove vivi? E' Niall Horan'- mi dissero, mentre ridevano di me. 'Cazzo, so che è Niall Horan. Non ho un cetriolo al posto del cervello come qualcun'altro................' 'Idiota, è un ragazzo di qui, l'anno scorso frequentava questa scuola, poi è andato in quel programma, com'è che si chiama, ah , si , XFACTOR. Ora fa parte di una band'-specificarono. 'Hahahahah ma come? Quel tipo è famoso? Da non crederci.'-Chiesi ridendo. 'Sfigata, ma vattene e non farti vedere più.'-dissero in coro. Me ne andai. Mi sentivo triste, ma non per quello che mi avevano detto, perchè mi sentivo sbagliata, intutile. Cosa c'entravo in quel mondo pieno di pregiudizi, cattiverie, malvagità? Mullingar non è il solito paese di folletti verdi che camminano per le vie felici , allegri e spensierati. Mullingar è una città triste, cattiva.O almeno lo era per me. Fu allora che mi resi conto che quel posto non faceva parte di me. Avevo solo 14 anni, ma la mia vita doveva cambiare. Preparai le valigie e in una notte, senza far rumore uscii di casa. Mi sentii finalmente libera. Era come uscire da un tunnel buio e veder finalmente la luce. Era una sensazione fantastica. Era l'una di notte. Decisi di andare da mia 'nonna'. Non era proprio mia 'nonna' ma era l'unica donna che mi voleva bene. Anzianotta e con le rughe era l'unica ad aver visto e conosciuto i miei genitori biologici. Da piccola me li descriveva, diceva che erano brave persone , ma che mi abbandonarono per l'assenza di denaro. 'Non potevano'-mi diceva. Ma io continuavo ad odiarli e questo sarà per sempre. Mi avviai verso la sua piccola casetta, in periferia. C'era ancora la luce accesa, quindi capii che era sveglia. Bussai la porta, e quando mi aprì la abbracciai. Mi fece entrare e mi offrì del thè. 'Nonna ho bisogno di soldi.Sono imbarazzata. Non avrei mai dovuto chiederteli, lo so. Ma mi servono.Voglio andare via. A Londra.'-le dissi. 'Certo. Non preoccuparti. Ma promettimi che verrai a trovarmi prima che Dio mi richiamerà a sè' 'Ovvio nonna. Ti voglio tanto bene. Forse sei l'unica.' 'Non dire così.C'è sicuramente qualcuno pronto ad amarti e a difenderti in qualche parte del mondo'. Le diedi un bacio, poi mi avviai verso la stazione. Prenotai un biglietto per il primo treno diretto a Londra. Era ormai mattina inoltrata quando capii che ero lì, nella città più bella, la città dei sogni, quasi meglio di New York. Ero lì, a Londra.




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