pane burro e marmellata

di ToscaSam
(/viewuser.php?uid=113961)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Belle sedeva compostamente sulla sedia di mogano, osservando con attenzione ogni gesto di Tremotino. Lui sapeva di avere lo sguardo di lei addosso, ma cercava di fingere disinvoltura, nonostante si sentisse più goffo di sempre.
-          Aspetta e vedrai, mia cara, una piccola magia di questo mondo –
Disse con il suo sorriso sghembo, affascinante, misterioso.
Belle osservò con più ardore il piccolo oggetto bianco dentro il quale Mr. Gold aveva appena sistemato due fette di pane. Uno strano ticchettio segnava lo scorrere del tempo, da quando lui aveva girato una piccola manovella posta su un lato del misterioso oggetto.
Il silenzio della fanciulla durò per pochi minuti, perché dopo fu interrotto da un suono tintinnante, seguito da uno scatto metallico che aveva riportato in superficie le due fette di pane, adesso leggermente più scure.
-          Che cos’è? –
Chiese infine, non riusciva più a resistere.
-          È un tostapane, mia cara. Adesso ci metterò sopra burro e marmellata, poi mi dirai se ti è piaciuto –
Belle torse il capo su un lato, curiosa. La spiegazione di Tremotino non le era servita a granché, ma sapere che ciò che avrebbe mangiato sarebbe stata una cosa dolce e piacevole le bastò a confortarla.
In poco tempo Mr. Gold le pose davanti un piccolo piatto di vetro con dentro le due fette di pane dall’aspetto assolutamente delizioso con la marmellata rossa spalmata sopra. Belle ne afferrò delicatamente una e sentì che il pane era caldo; dopo averne assaggiato un morso scoprì anche che era croccante … e assolutamente buono.
-          Ti piace?-
Il tono di Tremotino lasciava tradire una certa impazienza.
Belle sorrise, accorgendosi di quanto ogni suo gesto raggiungesse immediatamente l’occhio del suo osservatore.
-          È buonissimo-
Rispose con grande entusiasmo.
L’eleganza con cui si era proposta di mangiare non fu propriamente rispettata durante tutta la colazione: quel pane era così buono che per non farlo raffreddare, la giovane ragazza l’aveva gustato con quanta più fretta aveva potuto.
-          Ti prendo un fazzoletto –
-          Mi sono conciata così male? – rise lei, sentendosi le guance appiccicose.
La risposta di Tremotino fu un fazzoletto candido, ben ricamato, con il quale lui le sfiorò con tanta delicatezza le guance e le labbra.
-          Sarebbe appropriato dire che nemmeno la marmellata sa resistere a te, mia cara. Non ne vuole sentire di venirsene via –
-          Non ce la voglio, non concedo il mio viso così facilmente-
Disse intensificando lo sguardo verso il suo amato rapitore, colui che l’aveva segregata in quell’amabile cella, in quell’amabile castello, in quel bellissimo mondo che adesso pareva scomparso.
Si avvicinò un poco di più, tanto da far capire a Tremotino le sue intensioni; gli cinse la vita con le braccia e lo baciò.
Il signor Gold sussultò, come aveva sempre fatto dinnanzi alla sfrontatezza di Belle. Stette cauto, in guardia, pronto a captare qualsiasi segnale nemico, poi si decise a ricambiare quel piccolo dolce bacio. Era una catapulta verso un altro mondo, un mondo che nemmeno quello delle fiabe poteva sostenere. Un mondo più incantato, un luogo più aureo, una terra sconfinata dove pochi riescono ad approdare con così tanta intensità.
-          Si, era una buona marmellata –
Disse Tremotino, scherzoso, una volta sciolto il magico momento.
-          E sono certa che ne troverai altre, amore mio. –
-          Tutte quelle che vuoi –
 
Belle sorrise, chiuse gli occhi e appoggiò la testa sul petto del signor Gold, abbracciandolo forte.
Lui le accarezzò i capelli.
-          Ti amo, Belle, spero di non perdere troppe occasioni per ricordartelo.-
-          E tu dimmelo ogni volta che ti viene in mente, allora –
-          Ti amo –
-          Ti amo anche io, Tremotino –
E stettero così, stretti l’un l’altro, per una manciata di interminabili minuti.
Eppure quando l’abbraccio si sciolse il tempo passato era troppo poco …
-          Adesso, mia cara Belle, devo andare ad aprire il negozio e a sbrigare alcune faccende. Se durante la mia assenza ti capiterà di aver bisogno di me, ti prego, vieni a cercarmi. Sai dove trovarmi e qualsiasi cosa io stia facendo sarà meno importante di quello che hai da dirmi –
-          Anche se devo solo dirti che ti amo? –
Disse lei lasciando a malincuore la mano di Tremotino che si allontanava sempre di più, cercando di tenerlo lì con sé con lo sguardo.
-          Direi proprio che sarebbe un ottimo motivo, mia cara –




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1430046