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Reading in the Rain
Era passati nemmeno due mesi. Ancora Alexandra non riusciva a crederci
completamente, per quanto ci avesse vissuto a contatto per più
di un mese, per quanto ogni singolo cliente le abbia domandato
dov’era il tipo tanto simpatico che, ha detta di Tommy, il
ragazzino che abitava lì vicino, sembrava tanto un professore
universitario, continuava a pensare, che era stata tutta una sogno, una
strana allucinazione, però c’era il libro, e quel
maledetto fischietto che nemmeno fischiava.
D’altro canto, però, lei non aveva mai visto nessun
fenomeno così strano a Londra, o forse non gli aveva mai notati
e poi, se fosse successo, il capitano Watson gliel’avrebbe detto,
ne era convinta.
C’erano troppe domande e avrebbe tanto voluto toglierseli dalla
mente, ma con quella pioggia nemmeno i suo clienti più
appassionati avrebbero il coraggio di uscire.
Un rumore. Qualcuno che bussa.
Si precipita alla porta e vede una donna dai capelli rossi, e apre la porta, le fa segno di entrare.
- La ringrazio! Questo temporale è spuntata di colpo. Comunque, Donna Noble, piacere di conoscerla –
Alexandra rimane di sasso a sentire quel nome e soprattutto,
sconcertata. Il Dottore, le aveva raccontata di Donna, e del fatto che
avesse dovuto toglierle parte della sua memoria, per il suo bene aveva
detto. Ma lei non aveva mai capito perché, le sembrava una
barbaria. Ma ormai l’aveva fatta entrare e non ci poteva fare
più niente.
- Alexandra Shark, piacere mio. –
Piuttosto, doveva cercare quella dannata coperta. Era corsa a comprarla
la mattina del giorno dopo la lucina blu. Era Gennaio e la sera, al
piano di sopra, faceva un freddo cane. Andò al ripiano che
c’era sotto la cassa, guardò un momento ‘Il Mago di
Oz’ e portò la coperta a Donna(le faceva ancora un
po’ strano che esistesse davvero, pensava fossero solo favole).
La vide guardare con occhi un po’ tristi un libro tutto bagnato:
‘Stelle, Pianeti, Universi’. Fu tentata di toglierglielo
dalle mani, ma non era la scelta migliore.
- Che succede? – Disse in un tono dolce, passandole
l’oggetto che aveva tra le mani. Lei se lo mise sulle spalle ed
estrasse un fazzoletto di carta dalla borsa.
- Ho girato non so quante librerie per trovare questo libro, è
per mio nonno. Gliel’ho promesso, ma guardi com’è
conciato. Non posso darglielo così. –
- Be, per cominciare potremmo metterlo sul termosifone. Libri in
peggiori condizioni, sono diventati come nuovi. Intanto le faccio un
caffè, le va? –
- Sì, grazie – Alexandra si diresse verso la sezione
‘Nuovi arrivi’, non si ricordava nemmeno perché il
Dottore l’aveva voluta mettere proprio lì.
lo versò in due tazze e tornò da Donna. Teneva in mano
quasi come se fosse un oggetto sacro, ‘La Dama Velata’ di
Agatha Christie e pochi istanti dopo, si sedette col libro in mano. Le
mise il caffè vicino, e le sorrise in un gesto di ringraziamento.
Afferrò ‘Il Mastino di Beskerville’ e si mise a leggere anche lei, smettendo di pensare per un po’.
Due ore dopo, il temporale finalmente cessò. Donna se ne accorse e chiuse il libro, rimettendolo a posto.
- Lo può tenere, se vuole. Ne ho molte copie. –
La rossa le sorrise, e si infilò il giubbotto. Gettò un’occhiata al libro, appoggiato sul termosifone.
- Forse non sarà come nuovo, ma ora sembra molto meglio. –
- La ringrazio Alexandra – e quasi scappò.
Non le aveva nemmeno dato il tempo di dirle che non c’era alcun
bisogno di darle del lei. Glielo avrebbe detto la prossima volta.
Frosba’s Corner:
questa shot mi frullava da troppo in tempo, e finalmente ho trovato il
tempo di scriverla, nonostante, a causa di forti feelings, non è
venuta come volevo. Spero comunque che alla mia figliocciah, meglio
nota come Feel Good Inc piaccia comunque. <3
Cry.
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