are we friends or are we more?

di horanlovesfood
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Il suo nome era Cristhal. Cristhal Edwards. Una 17enne britannica. I suoi capelli lunghi e marroni, l'avevano sempre accompagnata ovunque. Il suo fisico? Era perfetto. Bei fianchi, bel ventre, bel seno, e bel viso. Le sue labbra carnose non avevano baciato molti ragazzi. Nonostante abbia un fisico mozzafiato. I suoi occhi erano castani. Un castano brillante. Che si differenziava dagli altri. E poi, aveva un cuore. O almeno, scientificamente. Lei sapeva che qualcuno aveva rubato il suo cuore. Sapeva che era proprio lui, il ragazzo che ha sempre amato, e che sempre amerà : il suo migliore amico. Lui era stupendo, lui era magnifico, lui incantava ogni ragazza. Era molto simile a Cristhal. Ma no, non di carattere. Lo conoscete tutti, è inutile descrivervelo. E' proprio lui, Zayn Jawaad Malik. Migliore amico di Cristhal dalla nascita, grazie alle loro mamme, legate anch’esse dalla nascita. Cristhal ha inoltre un fratello maggiore, Ed. Ventenne, laureato in lingue. Aspirante insegnante di inglese. Certo, perché ovviamente abitavamo a Bradford, nel Manchester.

1 SEPTEMBER 2012
 
‘CAMBIARE SCUOLA?’ gridai girandomi verso Zayn.
‘Lo facciamo per il tuo bene. Stai per perdere l’anno. Andrai nello stesso college di Zayn,nella sua stessa classe.’ Rispose mia madre dall’altro lato del telefono
‘Perfetto. L’idea mi piace,quando inizio?’
‘Lunedì’, scusami Cristhal, devo scappare’ e staccò la chiamata.
 
I miei genitori e i genitori di Zayn erano infermieri volontari, per questo partivano spesso per paesi molto poveri per aiutare e curare quelle povere persone.
 
‘INDOVINA?’ dissi saltando in braccio a Zayn e portandogli le mani al collo.
‘Verrai nel mio college,nella mia stessa classe. Lo so gia’ . L’ho suggerito io a tua madre.’ Disse prendendomi in braccio e facendomi girare.
‘Coglione,potevi dirmelo tu’ dissi portando le mie gambe intorno al suo bacino.
Pessima mossa,ci ritrovammo vicinissimi. Un soffio ci divideva.
‘Potevo,ma non l’ho fatto’ disse avvicinandosi
 
Non potevamo farlo. Mi piaceva sì, ma non potevamo interrompere quella distanza ora. non per quel motivo.
 
‘Che ora e’?’ dissi girando la faccia porgendogli la mia paffuta guancia.
‘Le 11 perché?’ rispose sbuffando e mettendomi giù.
‘Domani si va a fare shopping, dopodomani sera c’e’ una festa in discoteca e voglio andarci’.
‘Come desidera principessa. Adesso andiamo a letto.’
 
Salimmo in camera,ci spogliammo e ci infilando sotto le coperte dormendo abbracciati. Come avevamo sempre fatto.




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