15.
IN A DIFFERENT CLOTHING STYLE
Anche
se è una persona che ama uscire almeno quanto restare a casa a
coccolarsi e fare le faccende della domenica, Tino non è molto
incline a perdere tempo per negozi. Si stufa in fretta, preferendo
altre attività, ma ha un'incredibile pazienza se si tratta di
accompagnare qualcun altro o di perdere ore a saltellare di qua e di
là per comprare un regalo.
Ecco,
se si tratta degli altri Tino è pronto ad ogni sacrificio e
non lo considera nemmeno tale. Gli piace donare, gli piace perdersi
minuti interi a scegliere questo o quell'oggetto, pensando alla
persona alla quale è destinato. Ma, per lui, non ama star lì
a cincischiarsi.
Sì,
quell'uomo è il suo tesoro ed è anche il fottutissimo
Babbo Natale, per la cronaca.
Per
questo motivo a Matt sembra strano, almeno tanto da fargli drizzare
le antennine del sospetto, trovare una serie di grosse buste di
cartone posate ordinatamente sul letto. Infila il naso dentro una di
esse, incuriosito, chiedendosi se Tino sia davvero mancato tutte
quelle ore per andare a fare shopping.
Le
buste contengono vestiti. Morbide felpe, pantaloni, camicie, come se
dovesse rinnovare il guardaroba... e non sono nemmeno nel periodo del
cambio stagione!
Inarca
dubbioso un sopracciglio nel vedere Tino entrare in camera indossando
una specie di tuta da astronauta. Solleva l'indice, ancora chino
sulle borse dei negozi, e lo punta lentamente sulla nazione. «Che
è successo? Hai cercato di metterti dei vestiti e questi ti
hanno mangiato?»
Tino
afferra le estremità della felpa grigia con l'ampia tasca sul
davanti e si dondola un po', molleggiato, dall'interno di quei
pantaloni extralarge con il cavallo all'altezza delle ginocchia. Sì,
è adorabile anche così, ma perché quel cambio
radicale improvviso? Non si sarà dato al rap?
«Yo»,
esclama allegro Tino, facendogli cascare un po' la mascella, mentre
si porta davanti allo specchio e gli mostra due paia di corna
scattanti. Incrocia le braccia e fa il muso cattivo, scoppiando poi a
ridere e rigirandosi da ogni angolazione per ammirare il modo in cui
i vestiti gli cadono addosso.
Per
cadere cadono anche troppo, ma per far completamente sparire il corpo
del suo amato ragazzo!
«Tino?
Dove sei? Vedo solo la tua testa sopra una montagna di pieghe di
stoffa», cantilena, cercando di
prenderlo per i fianchi ed affondando nel nulla siderale della
maxi-felpa.
«Ti
piacciono? Ho deciso di cambiare look e la commessa mi ha consigliato
questo, dopo che le ho spiegato cosa cercassi»,
lo informa, ammiccando allo specchio e torcendosi un pochino le dita.
È un gesto di nervosismo che a Matt non sfugge, almeno quanto
quello di pochi attimi dopo, quando non gli risponde immediatamente e
in Tino cala il silenzio. Una ciocca viene crudelmente catturata
dalle mezze dita che spuntano dalla manicona, fino a spettinare la
capigliatura bionda da bravo ragazzo.
Matt
sospira e lo fa girare verso di sé, riordinandogli la testa e
finendo per tenergli le mani ferme sopra le spalle. Già, ma ci
sono davvero le sue spalle, là sotto?
«A
me sembri carino come sempre, praticamente sei carino anche in
pigiama, quindi la domanda mi risulta un po' inutile. Comunque...
perché? Cos'avevano i tuoi vestiti? Mi sembrava che ti
piacesse com'eri prima.»
Tino
lo sbircia un po' dal basso, aprendo la bocca diverse volte e poi
rinunciando, fino a diventare un pochino rosso ed appendersi alla sua
camicia con dita incerte.
«Sono
ingrassato un po', mi succede sempre sotto le feste. Volevo
nascondere la pancia...», farfuglia
piano piano.
Il
danese sbatte stupidamente le palpebre diverse volte, poi gli va la
saliva di traverso dallo sconcerto e tossisce come un dannato sotto
il suo sguardo impensierito. Tino si prodiga a dargli colpetti sulla
schiena, mentre lui si riprende come può e torna ai suoi occhi
sinceramente abbattuti.
Non
pensava che avesse tanto a cuore una questione così ridicola.
Lui ama da morire il suo corpo, ama che non abbia addominali scolpiti
come i suoi, che possa appoggiare la guancia sopra il suo stomaco e
addormentarsi come un bambino; che possa pizzicarlo, fargli il
solletico, mordicchiarlo e baciarlo. Lo trova bello e sensuale, come
può avere idee del genere?
«Tino»,
sorride, catturandogli il viso tra le mani e assicurandosi di suonare
sincero. «Tu sei perfetto.»
Il
finlandese sigilla le labbra di scatto, sprofondando in silenzio
dentro il felpone.
«Voglio
il mio Tino con i suoi vestiti di sempre ed il suo corpo
bellissimo... e lo voglio subito»,
mormora, sfilandogli l'indumento dalla testa.
Lo
bacia dolcemente sulle labbra e sente il suo cuore picchiagli contro
il petto.
Tino
gli ha creduto ed è felice, ma Matt è pronto a
rassicurarlo altre mille volte, se dovesse servire; tutto, purché
non si nasconda, tutto, purché non abbia mai più quello
sguardo.
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