Dopo quasi 23 anni, mi sono finalmente allontanata dalla casa in cui sono nata.
Mi auguro di cuore in questo piccolo appartamento che condivido con il mio amico S. di poter trovare la tranquillità, la serenità e la calma di cui ho bisogno per poter affrontare i miei piccoli/grandi problemi di tutti i giorni.
Nella casa in cui vivevo, coi miei genitori, questo era pressocché impossibile.
Sono due anni ormai che ho avuto l'illuminazione, una sera - la ricordo bene, ero col mio ex ragazzo in macchina - per cui ho realizzato che l'unico modo per stare bene era andarmene via per poter ricominciare, ritrovare quello che ho perso di me stessa in tutti questi anni e riunire tutti i tasselli del puzzle.
Ora sono fuori, e non credo ci sia nulla, almeno lo spero, che possano fare per riportarmi all'inferno.
Sono stata una bambina sorridente e bisognosa di affetto, sono diventata un'adolescente rabbiosa, triste e sofferente.
Ora sono una donna forte, ma fragile allo stesso tempo, e devo fronteggiare certi demoni che mi danno del filo da torcere come gli attacchi di panico, malessere che ogni tanto fa capolino e mi scrolla violentemente per un certo periodo, condizionandomi la vita.
Il 2012 è stato un anno dove ne sono successe di tutti i colori, mi auguro di cuore che il 2013 sia molto più tranquillo e sereno perché non penso di poter reggere un altro anno così.
Mi dispiace se non vi piacerà la mia storia, ma penso di aver bisogno di scrivere quello che mi passa per la testa, per me stessa prima di tutto e chissà, se per caso vi venisse voglia di saperne di più sulla "personalità borderline" potreste leggere qualche minchiata che pubblica la sottoscritta.
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