Mi
hai tradito.
Beh non me,
propriamente.
Hai tradito
l’idea che avevo di te. Un uomo saggio, uno con le idee
chiare, uno che sa sempre quello che fa.
Ma non è
così e forse non lo è mai stato.
Ricordo tutte quelle
volte che ti chiedevo consiglio, che venivo da te, con un diavolo per
capello, spazientita da qualcosa che aveva fatto il mio Lui o
un’increspatura avuta con un’amica o
un’incomprensione con la mamma. Ricordo le tue parole, il tuo
bisogno di difendermi e allo stesso tempo di chiarirmi le idee, di
farmi vedere quel che io non riuscivo a vedere.
Ti ho sentito vicino
così tanto spesso che ho sempre pensato che fossi
l’uomo perfetto, nonostante tutti i tuoi difetti e il tuo
carattere irascibile e scostante.
Ma ora non
più.
Hai tradito tutti solo
per il tuo piacere e alla semplice domanda che ti ho posto non hai
saputo rispondere.
Perché?
All’inizio
hai vantato scuse che non reggevano, hai provato ad attaccarti ad ogni
singolo errore fatto nel corso degli anni da ognuno di noi, mi hai
rinfacciato errori fatti in adolescenza, cercando di metterli sullo
stesso piano di quel che hai fatto tu, cercando di farmi capire che
ogni persona può sbagliare… strano sai? In
trentaquattro anni di vita mi hai sempre fatto credere che tutti gli
altri fossero così, non tu.
Anche questo mi ha
fatto male.
Il tuo ritrattare cose
dette e ridette. Cose in cui tu volevi io credessi.
Poi... non hai
più sentito il bisogno di rispondermi, come se questi non
fossero affari miei.
Quindi sei solo un
uomo? Uno come tanti? Uno come gli altri?
Beh… per me
non lo sarai mai, non del tutto. Sei mio padre.
Ma… si, in
fondo sei solo un uomo.
Un uomo che non sa
dire di no ai suoi bisogni, anche se questi stanno distruggendo la tua
compagna di vita da quarant’anni.
Vi siete separati
quando la tempesta è scoppiata, ma quando si è
placata e restavano solo gli ultimi tremori lei, incapace di fare
altro, di sopravvivere da sola, ti ha chiesto aiuto e sei tornato.
Mi hai detto che lei
per te è comunque importante, nonostante quello che le hai
fatto.
Mi hai detto che
l’altra non era più nella tua vita.
E io ti ho creduto
ancora.
Ma non posso non dire
che la cosa mi sembrava pericolosa e instabile.
Avevo solo paura che
il tuo essere ci ferisse ancora. Mi ferisse ancora.
E così
è stato.
Non sai dire di no a
te stesso e all’altra anche se sai quanto ci fa stare male.
E continui a
raccontare bugie, continui a cercare di oscurare la verità.
Ma se non vuoi far
vedere quello che fai allora sai anche tu che sono cose orribili?
Certo che lo sai, ma
sai anche che vivere nella menzogna è orribile. Me lo hai
detto tu, ricordi?
Ma nonostante tutto
continui a mentire, a nasconderti.
E per proteggerti dici
a lei, alla mamma, che hai rivisto l’altra solo per rompere
definitivamente.
E ancora qui, quello
che pensavo di te si frantuma. La vuoi allontanare definitivamente ma
le fai vedere dove sei andato a stare?
Certo che trovarla
sotto casa tua, per la mamma dev’esser stato orribile.
Non chiedermi di
capirti.
Ho davvero problemi a
farlo.
Tu che avevi tutte le
soluzioni giuste per me, per gli altri, per te non le trovi o sono
troppo difficili?
Forse è
così, o forse no. Non lo so.
So per certo che non
posso e non riesco ad accettarlo. Tu con l’altra è
un incubo ad occhi aperti, uno di quelli che non augureresti nemmeno al
tuo peggior nemico.
Tu non sai ascoltare
il grido di tua figlia, ma tua figlia è una donna, ha una
famiglia e può stringere i denti e voltarsi
dall’altra parte.
Ma lei… lei
è ignobile. Lei non sa o non vuole ascoltare il grido dei
suoi figli, bambini che ancora hanno bisogno di una guida, di un
sostegno, di una famiglia unita. Lei non sa mettere da parte se stessa
per loro, per il loro bene.
È questo
che m’inorridisce.
Come può
piacerti una donna del genere?
Mi chiedo
dov’è quell’uomo che era mio padre? O
forse dovrei dire l’uomo che credevo tu fossi?
C’è
un’altra verità che mi fa male, sai quale?
Quando dici “io sarò
sempre il tuo papà” dici una mezza
verità: certo il legame di sangue non si può
spezzare e non si spezzerà mai, e l’affetto che
provo per te è immutabile anche se a volte fa male
ammetterlo, ma non sarà mai più come prima, non
mi vedrai più venire da te in cerca di risposte, di sostegno
o di un consiglio.
Non mi fido
più di te e non credo ci siano più cose che tu
passa dire che possano aiutarmi a vivere la vita.
Devo solo trovare il
coraggio di andare avanti con questa verità nel cuore.
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Bentrovate
care, ho voluto condividere con voi il mio stato d'animo, mi sembrava
doveroso dopo tutto quello che abbiamo passato insieme.
All'inizio ero troppo
stravolta per pensare di mettere nero su bianco quello che ho dentro,
ora... sto anche peggio di prima ma ho pensato fosse giusto farvi
sapere il perchè del mio silenzio. E ho pensato di farlo nel
mio stile: scrivendo. E sia mai che dopo questo riesca a riprendere in
mano le mie storie, a perdermi nel mondo della fantasia, come prima.
Un abbraccio.
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