Close to the Edge

di Brett
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Ci portarono alla casa nuova. Nessuno che ci avrebbe controllato, un'intera casa tutta a nostra totale disposizione. Fantastico. Non avevamo parole per descrivere la perfezione della cucina, delle scale, delle camere ordinate, dei bagni, del terrazzo, ce ne stavamo con'espressione ebete ancora con i borsoni in mano.
- Benvenuti nella vostra nuova casa ragazzi, lì sul frigo c'è la dieta che dovete seguire, nel salotto in bella mostra c'è la lista con gli allenamenti giornalieri e supplementari e poi il catalogo con tutte le competizioni. So cosa state pensando "che cretino Simmo a pensare che noi seguiremo tutte quste raccomandazioni" ma sbagliate, se perdete più di tre competizioni siete fuori
Sospirammo lentamente e intanto ci guardavamo intorno.
- E ora via, andate a scegliervi le camere
Ci catapultammo in cima alle scale e una doppia fila di camere, tre su un lato e poi simmetricamente sull'altro ci invitavano a scegliere.
- Sono a due
disse Perri con un tono un pò incerto
- E noi siamo sei
- Sette con Heath
- No ragazzi io ho la camera nel capanno lì fuori
- Quindi siamo sei
Nella mia mente per un momento balenò l'assurda idea di dividere la stanza con Edge ma era passato tanto tempo da quando eravamo così intimi e poi lui non ne avrebbe avuta mai intenzione. Eppure sarebbe stato così bello dormire con lui, svegliarsi al suo fianco, nonostante il tempo i miei sentimenti per lui non erano cambiati.
Edge si appoggiò al muro, con una mano si toccò la ciocca di capelli biondi che gli ricadeva sulla fronte e poi parlò.
- Io la vedo molto semplicemente: dal momento che Joe è il fratello di Bec loro possono dormire insieme, io starò con Matt e Perri con Fly
"Che perfetta organizzazione Edge" avrei voluto dirgli, ma la mia voce rotta di pianto avrebbe tradito le mie intenzioni.



Non avevo nessuna voglia di mettere a posto le mie cose nella mia nuova camera. Non potevo crederci, ho passato i peggiori anni della mia vita a convincere mia madre a dare a me e a Joe una camera separata e ora? Edge in una frase mi condanna alla convivenza con quel babbuino disordinato e casinista che mi ostino a chiamare fratello. Avevo preso la tavola con l'intenzione di andare a surfare. Arrivai sulla spiaggia e per un pò me ne stetti seduta a osservare il mare, quella era un'opportunità, dovevo cercare di cogliere i lati positivi della faccenda. Un ragazzo si sedette accanto a me.
- Hey ciao
Mi voltai e lo scrutai con sguardo severo.
- Ci conosciamo?
- No...o almeno...non ancora...mi chiamo Eric
- Bec
- Che meraviglioso nome, io avevo una nonna che si chiamava così, viveva in Colorado e aveva ventisette gatti e suo marito...
Il nuovo venuto aveva voglia di attaccare bottone a quanto pare.
- E tu da dove spunti fuori?
- Sono della Solar Blue
Alzai impercettibilmente il sopracciglio.
- Davvero?
- Sì...perchè così stupita?
- Anche io sono...volevo dire ero della Solar Blue
- Fantastico, sai dove abito quindi vieni a trovarmi, cioè intendevo vieni a conoscere gli altri
- Lo farò
E mi alzai, salutai quello strano ragazzo con la mano e mi avviai verso casa. Estrassi il cellulare dalla tasca dello zaino e mandai un messaggio a Perri.

from: Bec to: Perri
Simmo ha fatto in fretta a rimpiazzarci.




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