§*°UNA VENDETTA BEN CONGENIATA°*§
Per raggiungere la vera felicità si deve
sempre soffrire
Cap. 1
Continente di Sinnoh: Finale della Lega per il titolo di
Pokèmon Master.
“Pikachu! Presto attacco Locomovolt!” gridò un ragazzo dai
capelli corvini che rispondeva al nome di Ash Ketchum.
Il piccolo pokèmon giallo simile ad un topino si scagliò con
immensa velocità verso il pokèmon avversario, sprigionando una luce abbagliante
che lo ricoprì interamente.
“Presto Empelt schivalo!”
Il pokèmon pinguino, ultima evoluzione di Pochama schivò il
Pikachu giusto all’ultimo momento.
“Pikachu! Tuono!!!”
Il pokèmon si concentrò al massimo cercando di imprigionare
dentro di se la maggior quantità di energia elettrica.
“Presto Empelt!!! Usa l’Idropompa!!!”
“Proprio quello che volevo…” disse Ash con un ghigno.
Il pokèmon pinguino spruzzò un potentissimo getto d’acqua
contro Pikachu che fece lo stesso ghigno del suo allenatore, anche l’allenatore
avversario capì il grande errore che aveva appena commesso, Pikachu rilasciò
tutta l’energia, usando come conduttore proprio il potente getto d’acqua che lo
colpì lasciandogli però il tempo di scansarsi per farsi i meno danni possibili.
Non fu però così fortunato Empelt però che si ritrovò
folgorato dal fortissimo attacco elettrico andando k.o nel giro di 5 secondi
dopo l’attacco.
“Avanti Empelt! Alzati! Non possiamo perdere così! Non
arrenderti!” gridò l’allenatore in preda ad una crisi isterica.
Non vedendo più segni di ripresa l’arbitro con un cenno alzò
la bandierina rossa verso Ash gridando:
“Il vincitore della Lega di Sinnoh e il nuovo Pokèmon Master
è Ash Ketchum di Pallet”
Il ragazzo rimase pietrificato mentre
gli altoparlanti scandivano la sua vittoria, i coriandoli cadevano dal cielo e
le tribune esplodevano in un fragoroso boato di felicità.
“Non ci credo…Pikachu…abbiamo vinto? Sono…sono diventato
Pokèmon Master?”
“Pikachu!”
Il pokèmon andò dal suo allenatore che ancora si guardava in
giro incredulo, poi i suoi occhi si soffermarono sui suoi amici che lo
acclamavano a gran voce dagli spalti e capì che tutto ciò non era un sogno, ma
la realtà.
“SONO IL CAMPIONE!!!” gridò
saltando e prendendo Pikachu in braccio e stringendolo per la felicità.
“Grazie! Grazie amico mio!”
“Pika!”
Al momento delle premiazioni la folla era in delirio, appena
Ash ebbe tra le mani la coppa la alzò verso il cielo raggiante facendo
esplodere nuovamente lo stadio di gioia.
In quei minuti di festa nessuno si accorse però che qualcuno
era rimasto molto contrariato dalla vittoria del neo pokèmon Master Ash
Ketchum, e meditava vendetta.
“Maledetto! Goditi pure il tuo momento di gloria, perché
sarà l’ultimo!”
Uscito dallo stadio ancora con l’adrenalina a mille il
giovane campione si diresse nella stanza dove gli aspiranti campioni sostavano
nell’attesa del loro momento.
Si sedette stancamente sulle panche poste in mezzo alla
stanza e Pikachu gli saltò subito sulle gambe guardandolo felice.
“Ash! Ash, lo sapevo! Sapevo che ce l’avresti
fatta!!!” disse una donna dai capelli castani legati in una coda correndo dal
ragazzo e abbracciandolo fiera.
“Mamma mi soffochi!”
La donna lo lasciò andare asciugandosi le lacrime che le
ornavano gli occhi per la commozione e dando la possibilità anche agli altri di
poter congratularsi con lui.
Una ragazzina di circa 10 anni entrò nella stanza, seguita
da una ragazza con i capelli castani e gli occhi blu e da altri due ragazzi, il
primo aveva una carnagione scura, mentre il secondo portava gli occhiali. A
chiudere il gruppo furono un uomo abbastanza anziano ed un ragazzo che doveva
avere all’incirca la stessa età di Ash che lo guardò spavaldo.
“Sei stato fenomenale! Fantastico direi!” disse la ragazzina
con i capelli blu che rispondeva al nome di Dawn.
“Oh bhe…niente di eccezionale” rispose il ragazzo
grattandosi la testa visibilmente imbarazzato.
“Io avrei fatto di meglio” disse acido Gary guardando Ash
che a sua volta lo guardò torvo, poi si ricordò che era stato proprio lui a
sconfiggerlo nelle semifinali e s’inorgoglì come un pavone.
“Gia! Sarebbe stato ancora più bello se ci fosse stata anche lei qui con noi” le parole di Vera
risuonarono nella stanza come un vento gelido, facendo incupire il neo
campione.
“Gia…ma è una Capopalestra, è
normale che non abbia potuto allontanarsi…purtroppo gli impegni che gravano su
persone come noi sono inespugnabili” disse Brock anch’esso Capopalestra.
Ash annuì: “Si…però mi sarebbe piaciuto che lei fosse qui a
sostenermi come avete fatto voi”
*
Cerulean City: Palestra Hanada
Una ragazza con i capelli rossi stava guardando la
televisione seduta sul divano con le gambe incrociate, abbracciando un tenero
pokèmon azzurro simile ad una palla con le orecchie e il musino da topolino.
Sullo schermo davano le immagini di un torneo di pokèmon
appena concluso, dove il vincitore era stato una persona a lei estremamente
cara, una persona a cui voleva bene con tutta se
stessa: Ash Ketchum.
“Bravo…hai finalmente realizzato il tuo sogno Ash” disse la ragazza
sorridendo dolcemente.
“Misty! Andiamo! Tra poco inizia lo spettacolo!” gridò una
voce femminile.
“Arrivo Violet!” gridò di rimando la ragazza alzandosi e
spegnendo la tv, non prima però di aver dato un’ultima occhiata al viso
sorridente nel campione.
*
Il giorno dopo Ash e gli altri erano andati a festeggiare la
sua vittoria, decidendo di trascorrere tutta la serata al ristorante e poi in
giro per negozi fino a notte inoltrata, in date occasioni annuali infatti i negozi a Sinnoh rimanevano aperti anche tutta
notte, e la finale della lega era una di queste occasioni. Vera aveva deciso di
tornare a Johto, in vista delle gare di coordinamento che si sarebbero tenute
da li a poco e così con tristezza salutò tutti e
ripartì.
Mentre si ingurgitavano di cibo e ridevano come dei pazzi alcune persone iniziarono a scalpitare avanti e
indietro per la cucina, ciò che risultò strano fu proprio il fatto che le
persone che correvano non erano dello staff del ristorante, ma clienti.
“Ma cosa succede?” chiese Max guardandosi in giro.
“Non lo so…” rispose preoccupato Gary.
Dopo aver cenato uscirono diretti in centro, dove si
sarebbero sbizzarriti con souvenir e altro, improvvisamente mentre passavano
davanti ad un negozio che vendeva televisori e altri oggetti elettronici si
accorsero della calca che si stava creando davanti ad esso
e così per curiosità si avvicinarono alla vetrina.
Ciò che videro e sentirono gli spiazzò lasciandoli
interdetti e sconvolti.
Sullo schermo dei vari televisori c’era lo stesso telecronista
del telegiornale che dava la stessa notizia su televisori di diverso formato e
qualità.
“Oggi è successa una
sciagura nella regione di Kanto, a Cerulean City nella palestra di Hanada si
stava svolgendo uno spettacolo acquatico interpretato dalla capopalestra Misty,
nonché più piccola e capace delle quattro sorelle che capeggiano la palestra.
Una sciagura imprevista ha tenuto e sta tenendo ancora tutti con il fiato
sospeso. Mentre lo spettacolo era in fase di chiusura un fortissimo lampo
elettrico ha colpito la piscina che per l’occasione era stata alzata dal
livello normale nel quale solitamente si trova creando un forte corto circuito.
Solo dopo ci si è resi
conto della sciagura. La capopalestra che stava ballando assieme ai suoi
pokèmon d’acqua nella piscina è stata colpita in pieno dalla scarica elettrica
che ha saturato di scintille tutta l’acqua, rendendo
impossibile alla protezione civile di fare qualcosa.
Solo grazie
all’intervento di un ragazzo sconosciuto, probabilmente un amico della
capopalestra, che si è tuffato ignorando il fatto che l’acqua fosse ancora
carica di elettricità è riuscito a portare fuori dall’acqua
la ragazza che ora è ricoverata in pessime condizioni nell’ospedale della
città. Per quanto riguarda i pokèmon l’infermiera Joy li sta tenendo sotto
sedativi da alcune ore e sembrano in netto miglioramento. Per quanto riguarda
le cause non ci sono ancora elementi utili per le indagini.
Per altri
aggiornamenti vi rimandiamo alla prossima edizione del telegiornale di Sinnoh,
grazie ed arrivederci.”
Ash e gli altri erano sconvolti…Misty aveva avuto un
incidente simile…possibile?
“Ma…possibile che ci sia stato un corto circuito? Insomma è
strano che abbia colpito proprio l’acqua della palestra dove si trovava Misty”
disse Delia.
“E’ strano…” disse il professor Oak.
“Cosa è strano nonno?” chiese Gary guardandolo.
“Non lo so…ma c’è qualcosa che non
torna…mi sembra di aver gia visto una simile scena…”
Gli occhi di Ash s’ingrandirono a quelle parole.
“E’ la stessa cosa che è successa nel mio incontro! Tuono
contro Acqua!”
Tutti lo guardarono sorpresi.
“Hai…Ash ha ragione!” disse Max sconvolto.
Ash s’incamminò in tutta fretta verso il centro pokèmon nel
quale alloggiavano.
“Dove stai andando?” chiese Dawn.
“Mi sembra ovvio! A Cerulean City!”
*
“Come sta?” chiese una ragazza dai capelli biondi correndo
dal medico che era appena uscito dalla stanza nella quale si trovava la
sorella.
“Non ha riportato danni permanenti, ma per ora dovrà rimanere
sotto osservazione, le abbiamo somministrato dei sedativi contro il dolore, e
se tutto va bene entro domattina dovrebbe svegliarsi”
La sorella più grande tirò un sospiro di sollievo portandosi
una mano sul petto.
“Posso vederla?” chiese il ragazzo che l’aveva salvata.
Il medico lo guardò dall’alto in basso, poi disse: “Per il
momento è meglio di no, tanto sarebbe inutile dato che sta dormendo, potrai
vederla non appena si sarà svegliata”
Il ragazzo dai capelli castano chiaro annuì in risposta stringendo i pugni e abbassando la testa.
*
Il viaggio in treno fu più lungo del previsto, Ash non aveva
spiaccicato parola, troppo preoccupato per le condizioni dell’amica, e poi
anche il fatto di come si erano svolti i fatti non gli era
chiaro, doveva saperne di più. Ne andava della sicurezza di Misty, anche
se qualcosa gli diceva che tutto ciò era opera di qualcuno che voleva colpire
lui, usando come pedine le persone alle quali teneva.
Di tanto in tanto la radiolina che Max aveva comprato dava
qualche informazione su ciò che era successo, ma la cosa lo rendeva ogni volta più furioso, i giornalisti raccontavano ciò che
era accaduto ingigantendo sempre di più la cosa, senza dare informazioni
veramente utili…e questo gli dava incredibilmente fastidio.
“Non preoccuparti…sto arrivando Misty” ringhiò tra i denti mentre il treno schizzava veloce tra i campi verdi di
Hoenn…
Dopo circa 6 ore di viaggio finalmente aveva superato la
regione di Johto, e il paesaggio iniziava a delinearsi come quello che Ash conosceva
fin troppo bene. Kanto, la sua Kanto, la terra dove era nato e da dove era
partito.
“Quanto manca ancora?” chiese Dawn preoccupata tanto quanto
gli altri. Aveva visto si e no 2 volte Misty e le era
stata fin da subito molto simpatica, non sapeva come, ne perché, ma era una
cosa a pelle, quella ragazza le piaceva.
“Circa 2 ore ormai, tra poco saremo arrivati” disse Brock
controllando distrattamente la cartina.
Pikachu stava iniziando a dare segni di stanchezza e di
acuta preoccupazione, lo si notava dalle gote rosse
che iniziavano ad emettere piccoli lampi elettrici.
Ash se ne accorse e lo strinse a se, in modo da calmarlo e
da offrirgli un comodo giaciglio sul quale dormire.
Infatti poco dopo il pokèmon si
accoccolò tra le sue braccia addormentandosi sereno.
Il treno arrivò a destinazione alle prime luci dell’alba.
Non sapendo cosa fare il gruppo si diresse subito alla palestra dove però incontrarono solo un’assonnata Lily che li
indirizzò all’ospedale cittadino, distante alcuni km da li. Cerulean non era
una grossa città, ma l’ospedale si trovava dalla parte opposta a dove si
trovavano loro.
Appena arrivati, dopo circa una buona mezz’ora di camminata
Delia si fece dare il numero della stanza e il piano dove era ricoverata Misty
dall’accettazione della hall e così salirono tutti in ascensore.
“Allora? Dove l’hanno messa?” chiese Brock.
“Piano 5° stanza 307” disse Delia leggendo il
fogliettino che l’infermiera gentilmente le aveva dato.
Appena arrivati al piano Ash corse nel corridoio che puzzava
terribilmente di medicinali, scorrendo veloce i numeri delle camere e
fermandosi ansimante davanti alla numero 307.
“E’ questa” disse indicando la targhetta con il numerino.
“Non vorrai mica entrare!” disse con disappunto Gary.
“Vedi altre possibilità?” disse Ash sarcastico girando il
pomello della porta ed entrando nella camera.
Era una stanza scarsamente illuminata, le tapparelle bianche
era giù e le tende tirate, ma Ash ignorò la
composizione di tutto il resto camminando lentamente verso il letto dove
riposava Misty.
Senza proferire parole le mise una mano sulla guancia, come
per sentire se emanava ancora calore, trattenendo un respiro di sollievo quando constato che era viva.
Cercò di scrutare sui pochi lembi di pelle che aveva
scoperti se erano rimaste ferite provocate dall’incidente, ma quando vide sul
suo braccio una leggera scottatura per poco non mi mise a gridare di rabbia,
avvicinò piano la mano verso la bruciatura quando la
porta si spalancò di colpo facendo entrare un ragazzo che appena lo vide urlò:
“E tu chi diavolo sei?”
Ash sussultò, ma fu la voce di Gary a destare ancora di più
la sua attenzione quando il ragazzo pallido e ansimante entrò nella stanza.
“Ash! Presto! Si tratta di Vera!”
CONTINUA…
Non chiedetemi niente per favore…mi è venuta l’ispirazione
così…non so come…parlando con la Ashley su msn…infatti questa fic è
dedicata a lei e alla sua interminabile pazienza!!! Grazie! Ora…volete sapere
cosa succederà? E chi è quel ragazzo che ha salvato Micchan???
E che è successo a Vera? Bhe…seguite il prossimo cap!...ah…prometto
di aggiornare al + presto 1 frammento…quando finalmente mi verrà
l’ispirazione…ora appena apro word mi viene da piangere e lo richiudo…va
bhe…ciao ciao…
Ps: non l ho riletta perché non ne
avevo voglia! Se trovaste degli errori per favore
ditemelo che li correggo…ciauz!