Love story

di Lizzy san
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Capitolo 1-Il giorno in cui…
Quel giorno ero in camera mia. Non ero potuta andare a lavoro per dei forti dolori alla pancia, così ero rimasta in camera a riordinare alcune cose.
Non avevo pranzato e, cosa ancora più strana, pensavo ossessivamente a Edgar. Non era da me pensare a quell’uomo così, senza un motivo.
Poi, verso mezzogiorno, sentii bussare alla mia porta. Pensai:- Mio padre non può essere perché è a lavoro. La domestica? No, ha già finito il suo turno ed è andata a casa. Allora chi può essere?- così mi avvicinai alla porta e sentii una voce molto, forse troppo, familiare.
Stava dicendo:-Vai Raven. Devo parlare da solo con Lidya.-. In quel momento sentii bussare una seconda volta.
Allora, sapendo chi c’era dietro la porta, dissi:- Avanti, è aperto.-. Come mi aspettavo entrò l’autore di tutte le mie sventure, un certo Edgar J.C. Ashembert.
Era vestito con uno smoking nero e aveva in mano un mazzo di rose. Si avvicinò a me e disse:-Lidya, sono qui per vedere tuo padre.-.
Io allora gli chiesi:-Perché, Edgar, vuoi vedere mio padre?-, allora lui mi rispose:-Perché devo chiedergli la tua mano. Non riesco più a vivere senza di te. Se non ci sei tu vicino a me la mia vita è vuota. So che insieme a te riuscirò a diventare un uomo migliore.-.-Cosa? Ancora? Edgar io…-, in quel momento sentii qualcosa rompersi dentro di me e mi accorsi che forse, solo un pochino, ero attratta da quella proposta.
Ma non feci in tempo a capire cosa mi stesse succedendo che sentii qualcosa tirarmi il braccio e trascinarmi indietro, verso il mio letto. Mi ritrovai sdraiata, e sopra di me Edgar. Allora lui disse:-Ti voglio Lidya. Questa volta non mi addormenterò subito.- Ero entrata nel panico più puro. Non sapevo più come muovermi per fuggire da quella posizione imbarazzante. Sapevo solo che Edgar era sopra di me e che se non avessi fatto qualcosa lui mi avrebbe fatta sua per sempre. Allora escogitai un trucco che in molte occasioni funziona ancora oggi. Gli dissi:-Edgar, in questo momento non sono pronta per sposarmi. Non so come si deve comportare una buona moglie. Lasciami il tempo di trovarmi un insegnante e di imparare. Poi, allora, ti sposerò.-, in altre parole gli lasciai il beneficio del dubbio.
Così si allontanò da me e poco dopo mi chiese:-Però voglio una garanzia. Devi darmi un bacio.-.
Non sapevo cosa fare, ma per non far saltare tutta la messinscena dovetti baciarlo. Devo dire che all’inizio mi piacque un po’ quel bacio ma quando lui cominciò ad approfondire, mi staccai. Dopo tutto questo lui, ancora molto deluso, se ne andò lasciandomi con la consapevolezza di aver dato il mio primo bacio all’uomo più inaffidabile del mondo.




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