Pretending to be strong
Guardate che perla ho trovato girovagando in rete!
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Buona lettura!
FINGERE DI ESSERE FORTE
-PRETENDING TO BE STRONG-
L’umore
che aleggiava sulla casa si intonava con le nubi scure nel cielo.
Nessuno aveva detto più di tre parole in tutta la mattina.
Hermione aveva un nodo allo stomaco che non voleva proprio andare via.
Poteva sentire le lacrime dietro i suoi occhi, ma non si concedeva di
piangere. Doveva fingere di essere forte. L’incertezza di cosa
sarebbe successo stava distruggendo interiormente tutti loro, ma la
decisione era stata presa. Lei e Ron avevano giurato di stare con Harry
fino alla fine, per quanto questa potesse essere vicina, e ciò
era esattamente quello che Hermione aveva intenzione di fare.
Quando non
riuscì più a sopportare l’espressione straziante
sul viso della signora Weasley, salì al piano superiore per
preparare i bagagli. Innanzitutto sarebbero tornati al numero 12 di
Grimmauld Place per vedere se c’era qualcosa che era stato
trascurato, ma non sarebbero rimasti lì molto.
Dopo
questo…chi lo sa? Harry era il capo. Aveva cercato di
persuaderli molte volte che era troppo pericoloso e a lasciarlo andare
da solo, ma loro non avevano ascoltato nulla di tutto ciò.
Sapevano che lui era segretamente riconoscente per la loro
lealtà, ma lui voleva anche che non venissero feriti.
“Questa è una guerra, Harry”, aveva detto Ron. “Tutti vengono feriti”.
Questo è il momento in cui Hermione l’aveva davvero
capito. Non pensava che sarebbe sopravvissuta, se avesse perso Harry o
Ron. Pensare a questo ora, le procurò un brivido alla spina
dorsale, e il nodo allo stomaco si strinse.
Un colpo alla porta la riscosse da questo pensiero, e realizzò
che aveva messo solo qualcosina nel baule. Aprì la bocca per
dire “avanti”, ma non ne uscì nessuna parola. Si
schiarì la voce a provò ancora.
“Avanti.” La sua voce suonava tranquilla e atona.
La porta si aprì e Ron spinse dentro la sua testa. Le rivolse un
debole sorriso ed entrò, chiudendo con calma la porta dietro di
lui. Sembrava che ognuno cercasse, per qualche motivo, di fare meno
rumore possibile.
“Ciao…”, disse Ron in una sorta di bisbiglio. Si
passò una mano fra i capelli, superò il punto in cui
Hermione era seduta sul pavimento e guardò nel baule quasi vuoto.
“Bhe, hai fatto un sacco di progressi!”, disse. Hermione
scoppiò in una risata falsa e guardò su verso di lui. Si
aspettava di vedere la stessa espressione di terrore che si trovava su
ogni faccia della casa quel giorno, ma vide qualcos’altro,
invece. Lui appariva…nervoso e inquieto: spostava il proprio
peso da un piede all’altro e i suoi occhi guizzavano da lei alla
pioggia che martellava sulla finestra, al pavimento.
Aprirono la bocca per dire qualcosa contemporaneamente.
“Vai prima tu”, disse Ron.
“No, tu”, insistette Hermione rapidamente.
“Io…Io avevo solo qualcosa che volevo…volevo
dirti…”, borbottò lui, guardando dappertutto tranne
che verso di lei.
“Che cosa?”, chiese cautamente. Ora lei stava diventando nervosa.
“Io-” Ma prima che potesse dire un’altra parola, Ginny aprì la porta.
Le teste di Hermione e Ron si voltarono per guardarla. Quella si
fermò e sembrò valutare per un momento se entrare o meno.
“Ti serve aiuto per fare i bagagli?”, chiese. Ginny non
l’aveva detto, ma Hermione poteva affermare che lei sperava di
partire con loro. Lei, comunque, era minorenne e i suoi genitori glielo
avrebbero proibito.
“Sì, Ginny, sarebbe fantastico.”, disse Hermione nonostante non riuscisse a staccare gli occhi da Ron.
“Io…vado”, disse Ron, alzandosi. Si alzò anche Hermione e uscì dalla porta con lui.
“Cosa volevi dirmi?”, bisbigliò mentre Ron se ne andava.
“Oh…”, disse, gettando un’occhiata oltre le
spalle di Hermione, a Ginny, “Niente…Non…non ci
pensare.” E con questo si voltò e camminò lungo il
corridoio, lasciando Hermione a fissarlo.
Quando ebbero finito di preparare i bagagli di Hermione, le ragazze
portarono il baule al piano inferiore, e trovarono ciascuno
fondamentalmente nella stessa posizione in cui Hermione li aveva
lasciati. Il signor Weasley seduto su una poltrona vicina al camino
spento, con la testa fra le mani. Fred e George sul divano, guardando
in direzioni diverse. Molly Weasley in piedi, guardando la pioggia
battere contro la finestra, con le braccia incrociate sul grembo. Harry
aveva fatto i bagagli e era seduto sul suo baule, fissandosi i piedi
intensamente. Il baule di Ron era lì, ma Ron non c’era.
Hermione posizionò il suo baule di fianco a quello di Harry e
andò in cucina. Ron non era nemmeno lì. Si girò
per andare in salotto, ma si fermò quando scorse la finestra.
Ron era fuori - proprio in piedi in mezzo al giardino - sotto la
pioggia. Hermione andò alla porta sul retro e la aprì.
“Ron?”, chiamò. Lui non la sentì. Mosse un
passo nell’erba fangosa, poi corse, fermandosi circa due piedi
dietro di lui. Ron stava in piedi con gli occhi chiusi, completamente
fradicio, lasciando che le gocce di pioggia gli scorressero lungo il
viso.
“Ron…”, sussurrò la ragazza. Quello si voltò di scatto, trasalendo.
“Ron, cosa – Cosa stai facendo?”, domandò
Hermione, diventando sempre più inzuppata con il passare dei
secondi.
“Non lo so”, sospirò, “Immagino che avevo solo bisogno di pensare.”
“Oh…bhe, dovresti entrare a pensare. Non sarai di aiuto a Harry se ti ammali.”
Ron sbuffò. “Tu riesci a pensare là dentro?”, chiese, accennando con il mento alla casa.
Aveva ragione.
“Bene, dunque…Io torno dentro. Probabilmente partiremo
presto.” Hermione si voltò per tornare alla porta della
cucina, ma Ron allungò una mano e afferrò il suo polso.
La ragazza non sapeva cosa dire, così si limitò a
guardare i suoi occhi, mentre sembravano combattere contro qualcosa.
Alla fine, dopo alcuni momenti, Ron spostò la propria mano dal
polso alla mano della ragazza, e la portò più vicina,
così si trovarono uno di fronte all’altra.
“Io…”, cominciò, ma poi si bloccò e
deglutì profondamente, gettando velocemente un’occhiata
alla mano che teneva quella di lei. Quando tornò a guardare
Hermione, c’era determinazione nei suoi occhi, e non
spostò più lo sguardo.
“Questa guerra, non promette di essere facile. Un sacco di
persone saranno ferite…un sacco di persone
moriranno…” Fece una pausa e deglutì ancora.
“Dovunque Harry andrà, sarà pericoloso. Lo
sappiamo, l’abbiamo saputo fin dal primo anno, ma adesso
è…è diverso…Non abbiamo più Hogwarts
che ci protegge.” La stretta sulla mano di Hermione si
serrò. La pioggia stava cadendo più insistentemente che
mai, ma lei non ci fece caso.
“Prima…prima di iniziare questa cosa, c’è
qualcosa che devo dirti…perché forse non avrò
un’altra occasione.” La sua voce si incrinò su
queste ultime parole. Fece un respiro profondo.
“Ti amo.”
Hermione lasciò che le parole le entrassero in testa. Le
servì un momento per comprendere appieno quello che aveva appena
sentito. Tentò di parlare, ma la sua voce, un’altra volta,
la tradì. Gli occhi di Ron non si staccarono mai dai suoi,
mentre aspettava nervosamente una risposta.
“Ti amo anch’io”, riuscì infine a sussurrare.
Con ciò, Ron avvolse le sue braccia intorno alla vita di
Hermione, attirandola completamente a sé, e la baciò. La
baciò come se il modo stesse per finire da un momento
all’altro, e lui potesse perderla. Rimasero stretti l’uno
all’altra per un tempo infinito, come se non ci fosse un domani.
Probabilmente non ci sarebbe stato
un domani. Tutti i pensieri sembravano aver abbandonato Hermione. La
voglia di essere forte svanì, e calde lacrime le scivolarono
lungo le guance, mischiandosi alla pioggia fredda.
Quando si staccarono, continuarono comunque a tenersi vicini, mentre il
respiro diveniva affannoso. Ron alzò una mano e scostò
dal viso di Hermione una ciocca di capelli bagnati. Il giovane Weasley
sorrise, il primo sorriso reale che Hermione aveva visto in quei giorni.
Hermione sapeva che non doveva più fingere di essere forte.
Aveva la forza dei suoi migliori amici che l’avrebbe mandata
avanti.
Qualunque cosa fosse capitata, loro tre l’avrebbero affrontata insieme.
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E ora i classici ringraziamenti!
- A eLlOpThTiEeHP, che mi ha gentilmente permesso di tradurre questa sua ff: thank you so much!!
- A mia sorella che mi ha dato una mano con i dubbi che avevo sulla traduzione.
- A tutti voi, che leggete le mie storie (e magari le commentate...;)
Sia a me sia a ellopth...
farebbe moooolto piacere ricevere qualche recensione, quindi...cliccate
sotto!! Magari mettete qualche smile o qualche parolina in inglese,
così se l'autrice verrà a dare un'occhiata, non si
sentirà completamente smarrita!!
Vi avviso inoltre che l'autrice sta scrivendo un seguito
per questa storia, che alla fine dovrebbe avere 3 capitoli: penso che
tradurrò anche quelli, se sono belli come il primo!!!! Mi
raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate!!
Ciaoooooooo
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