Accartocciarsi

di MarchesaVanzetta
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Stava volando sulla sua mongolfiera rossa indisturbato, sentendosi finalmente libero e felice, quando il suo sguardo si posò sulla città sottostante: il campanile svettava tra le case e riusciva a distinguere le viuzze in cui, da bambino, aveva giocato a pallone con i suoi amici. Di quegli antichi compagni, pochi erano sopravvissuti alla guerra.
Ma, improvvisamente, la città iniziò a cambiare, a muoversi: tutte le case si stringevano intorno al campanile e così il torrente che passava appena fuori dal centro e i campi da calcio… tutto si stava appallottolando su se stesso.
Non ebbe tempo di spaventarsi o stupirsi perché notò che anche il cielo iniziava, sempre più velocemente, ad accartocciarsi, come un foglio di carta azzurra. La sua mongolfiera sarebbe stata presto presa in quell’orribile fenomeno.
Il respiro era corto, il cuore batteva a mille. La paura saliva sempre più, come un serpente dalle strette spire.
“Signor Antonio, è ora di alzarsi” lo svegliò l’infermiera, gentile. Allora era stato tutto un sogno, pensò, non accorgendosi del foglio appallottolato tra le sue lenzuola.




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