1: Question
Istituto scolastico superiore Jindai, una normale e
tranquilla giornata per gli studenti…
BOOOOM!!!!
-Obbiettivo eliminato- disse tranquillo Sousuke Sagara, un
sedicenne ce, nonostante la sua giovane età aveva
già visto attraverso i suoi
occhi grigi e vissuto molteplici volte gli orrori della
guerra….
Appena fece capolino dalla barricata da lui eretta un
ventaglio di carta gli si abbattè violentemente sulla testa,
mandandolo gambre
all’aria e faccia a terra oltre alle protezioni.
-Stupido maniaco guerrafondaio!!!-
-Chidori, mi hai fatto male….-
La ragazza dai capelli blu per tutta risposta, iniziò a
malmenarlo e percuoterlo violentemente
-Ma Chidori…-
-Ti sei reso conto di che cosa hai appena fatto?!-
-Si…- prese una posizione formale di attenti- ho lanciato
una granata nel locale della mensa perché avevo notato dei
movimenti sospetti
nell’edificio anche dopo l’orario
scolastico…-
Il ragazzo si arrischiò ad alzare lo sguardo…
Deglutì rumorosamente…
Lo sguardo della ragazza era furioso, l’espressione
assassina….
La guardò stupito…davvero non capiva
perché si arrabbiasse
sempre così tanto…
-Stupido!Stupido!Stupido!-
Continuando ad urlare ed imprecare trascinò di peso il
malcapitato dal loro Sempai.
L’insegnante li accolse come al solito con il suo ventaglio
che gli copriva una porzione di volto ed il suo sguardo duro, ma fu
come sempre
gioviale e gentile.
-Cos’è successo questa volta?-
La diligente ragazza dai capelli viola, Mikihara, che gli
faceva quasi sempre da segretaria prese nota su dei fogli
dell’accaduto,
compresa la spiegazione del sergente Sagara.
-Allora va bene- rispose il sempai dopo che Sousuke aveva
parlato
Il ragazzo ringraziò, mentre Chidori dava in escandescenze
-Ma perché gli dà sempre ragione?!-
-Non credo di comprendere la vostra domanda-
-Perché gli lascia fare ciò che vuole con questi
pericoli
immaginari?!- la ragazza era furiosa
Il sempai soppesò la frase, poi disse a Sousuke e Mikihara
di uscire per un po’ da quella stanza ed andare a prendere
una boccata d’aria…
I due uscirono salutando, anche se il ragazzo parve esitare.
-Signorina Chidori- disse dopo un po’, sicuro che gli altri
due fossero lontani- è vero che la gran parte, o meglio,
quasi tutti i pericoli
visti da quel ragazzo sono delle clamorose falle…ma mettiamo
che una volta non
reagisca al pericolo e quello si riveli reale…se non sbaglio
all’inizio
dell’anno l’ha salvata da alcuni
teppisti… e se quella volta avesse pensato che
fosse un’idiozia?-
Chidori abbassò lo sguardo e si morse il labbro, triste.
-Vi ricordo, signorina, che in guerra tutto può rivelarsi un
pericolo…e, mi spiace ricordarglielo, ma lei è
ancora un possibile bersaglio
dei terroristi, e Sousuke dovrà
proteggerla fin quando il suo incarico ed il pericolo
finiranno…-
Lei sentì il rimorso…quasi quasi non voleva che
finisse, si
era affezionata a quel sergente senza sorriso, o era qualcosa di
più? Sentì
l’impulso di mettersi a piangere, anche se lei non capiva
perchè, ma
resistette…per lui lei era solo una
missione?
-…poi starà a lui decidere cosa fare-
-Chiedo scusa-
-Scuse accettate, ora vai pure fuori, ti starà aspettando, e
dì a Mikihara di rientrare…-
Prese congedo ed uscì, avviandosi verso casa senza aspettare
chi la proteggeva sempre.
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