Per proteggere i miei compagni

di april88
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PER PROTEGGERE I MIEI COMPAGNI


POV NEJI
Un legno acuminato mi sfiora liberandomi del copri-fronte. Dalle mani del Juubi ne escono a migliaia contemporaneamente... sono troppi per riuscire a schivarli tutti.
Ma devo riuscire perché il mio compito è evitare che feriscano Naruto mentre lui sta immobile per accumulare chakra per attivare la modalità eremitica.

Con il suo attacco Rasen-Shuriken ne spezza un gran numero, rendendoli innocui, ma il nemico sferra attacchi a ripetizione… sembrano non finire mai. Naruto lancia quattro attacchi uno dietro l'altro, ma mi rendo conto che anche lui ha dei limiti... infatti dopo il quarto ha il fiatone. Gli consumano molto chakra e al momento non può contare su Kyuubi.
Se non ci fossimo io e Hinata a coprirlo, probabilmente sarebbe stato ferito e non possiamo permetterlo; noi non stiamo difendendo un arma, stiamo difendendo un amico; stiamo aiutando il futuro Hokage, colui che ci guiderà un domani: questo mi spinge a lottare.
Gli attacchi che prima erano tirati a casaccio per spaventarci, si abbattono su di noi mirati a Naruto.
Vedo Hinata proteggerlo, come quella volta contro Pain che è corsa in suo aiuto rischiando di essere uccisa... lo ama e non posso permetterle di finire così la sua vita.
Mi butto sopra di loro, spiccando un balzo in alto… il legno mi penetra nella carne, doloroso.
Ma so che tutto questo dolore durerà poco. Per un attimo la mia vista si appanna, percepisco solo un contatto contro qualcosa di morbido… una stoffa… un corpo.
Quando riacquisto la vista, riesco a vedere una spirale… poi una tuta arancione e nera e percepisco dei capelli biondi solleticarmi il viso. È ironico morire tra le braccia di colui che parlandomi anni fa, mi ha liberato dall’odio che mi imprigionava. Colui che definii perdente… e che mai anche continuando a lottare avrebbe cambiato il suo destino.
Mi rispose che avrebbe continuato a lottare… “Perché sono stato chiamato perdente”.
Riesco a sentire la sua voce rotta dalle lacrime continuare a chiedere perché mi sono sacrificato e rispondo come rispose lui allora con un filo di voce ma abbastanza alta perché lui possa sentire: “Perché sono… stato chiamato Genio” riesco anche a sorridere in un momento come questo… ora che sono alla fine.

L’eco della battaglia si fa sempre più debole… comincio a perdere coscienza, a non riuscire a muovermi, ma un bellissimo calore mi avvolge e il mio ultimo pensiero va al mio papà… fino ad ora non avevo capito il suo gesto, ma ora che sto per lasciare questa terra, ho capito il significato della libertà di poter scegliere come morire… per proteggere i propri compagni.
FINE





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